Pmi e partner al centro della presenza dei big alla manifestazione milanese.
Niente telefonia, niente (o pochi) telefonini a Smau quest’anno.
Il
grande richiamo per il popolo degli zainetti (prima o poi smetteremo anche noi
di chiamarli così, promesso) quest’anno sarà il nuovo Media Center.
E poi?
A scorrere la lista degli espositori, dopo le sorprese di rito per le grandi
defezioni di oggi e i grandi assenti di sempre, e soprattutto leggendo le
anteprime rilasciate alla stampa c’è un dato che salta all’occhio.
Per molti
dei player presenti, e non parliamo solo dei big, quest’anno Smau sembra essere
la vetrina degli accordi.
Business Partner raccolti a cerchio, stella o
isola come meglio aggrada intorno al fornitore di riferimento, sante alleanze
sancite dalla contiguità degli stand, spazi dedicati ai programmi di canale,
aziende presenti presso gli stand dei loro distributori.
E poi sinergie che
cercano spazi al di fuori della carta.
Per non parlare delle Pmi, al centro
dell’attenzione di Microsoft, Ibm e Sap, e di una pletora di produttori,
software house, sviluppatori, che si giocano tutta la loro presenza alla
manifestazione proprio sulle attività a favore delle piccole e medie
imprese.
Ma ancora una volta, a chi parleranno?
Difficile immaginare
schiere di piccoli e piccolissimi imprenditori che lasciano l’impellenza del day
by day per cercare un orientamento a Smau.
Tutto questo dispiego di forze ed
energie sembra inevitabilmente diretto ai partner e ai rivenditori, ai quali è
affidato il compito di orientare questi clienti tanto ambiti, ma così difficile
da conquistare.
E alla fine, questo sembra essere davvero lo Smau dei partner
e forse il vero buon motivo per farci un giro.