Il trio ha unito le forze nello sviluppo di una nuova appliance per la sicurezza delle reti negli ambienti “critici”
La protezione della rete aziendale è uno dei maggiori crucci di Cio e responsabili della sicurezza (Cso).
La massima protezione, infatti, spesso è associata all’utilizzo di tecnologie di scansione del traffico che rallentano pesantemente le prestazioni del network.
Un problema non sottovalutabile, specie in quelle aziende, come le grandi realtà manifatturiere, le telco e i service provider, nelle quali le prestazioni di tutte le applicazioni connesse in rete devono sempre essere “al top”.
Ne sanno qualcosa Check Point, Nokia e Intel, che collaborano da tempo allo sviluppo di un’appliance firewall/Vpn integrata, in grado di ispezionare il traffico di rete in ambienti altamente critici (con molti gigabit di dati in movimento ogni istante), alla ricerca di possibili anomalie o altri indicatori di un potenziale attacco virulento, senza “impallare” il network.
Il primo risultato concreto di questa cooperazione è Nokia Ip2450, un’appliance “tutto in uno”, che funziona nell’ambiente operativo proprietario Ipso (sviluppato come Os apposito per le applicazioni di sicurezza sulle reti Ip dalla casa finlandese), utilizza il processore quad core Xeon 5355 di Intel in abbinamento alla rete privata virtuale Vpn-1 Power di Check Point.
«Queste novità – esordisce Gil Shwed, fondatore e Ceo di Check Point – vanno nella direzione di soddisfare le esigenze manifestate dai fruitori di sistemi di sicurezza, che pretendono soluzioni di alto livello, in grado di unificare i prodotti di diversi vendor, in modo da ridurre complessità e costi, migliorandone il controllo e la gestibilità». Questo, in summa, il credo della società israeliana, che riafferma la sua strategia Pure Security.
«Siamo interamente focalizzati sulla sicurezza – prosegue il manager – e ce ne vantiamo. Siamo partiti dalla protezione delle reti nel lontano 1994 e, progressivamente, la nostra offerta è evoluta. Oggi, copre tutto lo spettro della sicurezza in azienda, dal desktop al data center, dal perimetro ai client mobile, anche grazie alla recente acquisizione dello specialista di crittografia Pointsec. Riteniamo che i risultati ottenuti facciano perno sul profondo impegno profuso nella ricerca e sviluppo, che occupa circa 700 dei nostri 1.900 impiegati. Ma anche sulla sapiente scelta di partner qualificati nelle aree tecnologiche nelle quali non siamo in grado di offrire da soli soluzioni eccellenti». Proprio quello che è avvenuto per l’Ip2450, già disponibile anche in Italia al prezzo base di 59.995 dollari.