Chi standardizza vince: elogio del Plm

Come le aziende più competitive affrontano con successo la complessità del ciclo di vita del prodotto.

In questo spazio (Techne – Con parole mie) i protagonisti della tecnologia raccontano e si raccontano, portando alla luce la miscela virtuosa di tecnica ed esperienza al servizio delle esigenze dell’utenza. Parlano sulla base della conoscenza, evitando di fare riferimento alla propria produzione, bensì portando il discorso su un piano generale e fruibile da tutti.

Secondo una non tanto recente indagine di Aberdeen Group, il 46% delle aziende punta a migliorare la propria capacità di creare, catturare e riutilizzare la conoscenza di prodotto come strategia per aumentare i profitti e contenere i costi. Le aziende che hanno adottato questo approccio hanno conseguito importanti benefici economici e vantaggi competitivi sui mercati globali, migliorando la qualità, accelerando il time-to-market e diventando più concorrenziali sui costi.

La chiave di questa strategia sta nel trovare gli elementi comuni all’interno di una famiglia di prodotti e, di conseguenza, progettare nell’ottica della loro standardizzazione. Fra questi elementi sono intesi componenti di prodotto, così come processi manifatturieri.

Progettare un portafoglio di prodotti per ottenere il massimo livello di standardizzazione è una sfida. Per poter utilizzare più volte gli stessi processi di prodotto o di produzione, questi devono infatti essere definiti con largo anticipo rispetto al loro impiego nel programma di sviluppo.

Per creare un portafoglio prodotti standardizzato è necessario conoscere a fondo le esigenze del cliente e della sua attività, e le relazioni fra i fattori chiave, poiché ogni opportunità di standardizzazione ha un impatto diretto sui costi e sulla competitività dei prodotti.

Le aziende affrontano le complessità del ciclo di vita del prodotto catturando contenuti relativi a prodotti e processi e riutilizzandoli in modo produttivo a tutti i livelli dell’organizzazione, rendendoli direttamente accessibili su scala globale. Ad esempio, Bmw ha adottato un progetto strategico di standardizzazione e riutilizzo che metterà l’azienda nelle condizioni di scegliere qualsiasi modello, tipo o marca e produrlo in qualsiasi impianto a seconda delle esigenze.

La casa automobilistica intende raggiungere questo obiettivo utilizzando metodi di pianificazione standardizzati e un concetto modulare ad ampio spettro di processi manifatturieri testati e standardizzati.

Sempre secondo la ricerca di AberdeenGroup, le aziende “best-in-class” sono quattro volte più propense dei loro concorrenti meno qualificati a implementare tecnologie Plm per l’automazione dei loro processi di sviluppo prodotto. Inoltre, le aziende che dimostrano maggiore capacità di centrare gli obiettivi di sviluppo prodotto sono quelle che con più probabilità dispongono di dati e conoscenze di prodotto centralizzati.
La maggior parte delle aziende attente alla standardizzazione e al riutilizzo dei dati è fortemente concentrata su come sfruttarne appieno il potenziale attraverso l’uso efficiente dell’It.

Gli aspetti fondamentali sono:

Standardizzazione proattiva: analizzare i requisiti del cliente e dell’attività per capire quali sono i fattori che generano valore; definire piani di prodotto e produzione a lungo termine che ottimizzano il riutilizzo sull’intero portafoglio; definire la strategia digitale per consentirne la realizzazione in tutta l’organizzazione.

Preparazione al riutilizzo: creare e catturare contenuti di prodotti e processi convalidati; strutturare contenuti e conoscenze in modelli e archetipi digitali per promuovere un uso efficiente e un riutilizzo coerente.

Accesso globale ai dati: identificare un’unica fonte di contenuti riutilizzabili che può adeguarsi alle attività dell’azienda e che consenta a tutte le figure coinvolte nella catena del valore, indipendentemente dall’ubicazione, di ricercare e visualizzare facilmente contenuti riutilizzabili dal proprio contesto.

Integrazione fra funzioni: integrare il lavoro comune fra sedi o reparti diversi in modo da poter sincronizzare il lavoro e il riutilizzo dei contenuti; consentire il riutilizzo di contenuti esistenti e acquisire nuovi contenuti con tutto il relativo contesto; migliorare costantemente la commonization e il riutilizzo misurandone l’impatto sulle attività aziendali.

La gestione del ciclo di vita del prodotto (Product Lifecycle Management) favorisce la strategia di standardizzazione permettendo alle aziende di gestire la “piattaforma di prodotto digitale” mentre riutilizzano e catturano i dati di processo, mettendo a loro disposizione infrastrutture abilitate alla gestione della conoscenza, gestione globale dei dati e un ambiente integrato di riutilizzo e acquisizione. Mentre vanno consolidandosi livelli avanzati di riutilizzo e matura l’apprezzamento delle potenzialità della standardizzazione e del riutilizzo da parte delle aziende, il Plm è l’unica tecnologia che permette di implementare in maniera efficace queste funzionalità e di integrarle fra loro per garantire il pieno successo.

(*)Marketing Director Nx Siemens Plm Software

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