240 partecipanti hanno dato vita alla prima convention degli utenti Lotus italiani. Tutti contenti della piega data ultimamente da Ibm alla piattaforma collaborativa.
Sarà l’effetto del cognome, ma effettivamente di questi tempi quando un Grillo chiama a raccolta la gente, questa ci va.
Quello di cui vogliamo parlare qui non è Beppe, ma Daniele, che di lavoro fa l’informatico e che si è messo in testa di radunare per la prima volta gli utenti italiani di piattaforme Lotus Domino.
Lo ha fatto il 14 settembre scorso, a Milano, con il primo DominoPoint.it Day. Risultato: 374 iscritti (di cui 356 online e 18 direttamente sul posto) e 240 presenti in sala. Un risultato che, pare, è stato definito dagli uomini del marketing Ibm il più grande evento spontaneo di una comunità tecnologica mai realizzato in Italia.
Ed è vero che è spontanea, ma comunque la comunità DominoPoint.It è riconosciuta ufficialmente da Ibm, come realtà autorizzata a rappresentare l’utenza, al pari degli user group federali americani.
Le 240 persone venivano da tutta Italia, cinque di loro apposta dalla Sicilia.
Lo hanno fatto per assistere a un evento unico nella storia Lotus italiana. Unico perché primo, e anche per via del fatto che è stato trasversale, ossia ha messo sullo stesso piano utenti, fornitori, partner.
Le persone che hanno partecipato erano utenti che utilizzano piattaforme Lotus (c’erano Bticino, Electrolux, Calzedonia), Business Parter Ibm che lavorano su Lotus, consulenti informatici, e anche persone di Ibm Italia.
Tutti i lavori erano concentrati su un piano tecnico-pratico e non di presentazione commerciale. Sarà stato anche per questo che alle sei e mezza di sera c’era ancora molta gente seduta e attenta.
Entrando nel merito delle sessioni tenutesi, una ha riguardato Db2 integrato con il prossimo Lotus Domino R8. Daniele Vistalli ha mostrato come mettere il motore Db2 (quindi relazionale) a tutte le applicazioni sviluppate in Domino; ha spiegato i vantaggi di questa integrazione (ossia: finalmente anche le applicazioni Domino possono essere relazionali) e ha mostrato un’installazione. Dopo di che molti partecipanti si sono precipitati sul suo tavolo per visionare questa nuova feature che da anni la comunità evidentemente aspettava.
Altre sessioni sono state dedicate a QuickR, il nuovo prodotto Lotus che permette di condividere gli allegati e non solo di una mail e all’integrazione di BlackBarry con Domino. Fabrizio Marchesano di Frame ha dimostrato come far parlare i due prodotti, portando un esempio pratico di applicazione che mostrava come compilare i rapporti di lavoro mentre il tecnico era in giro e mandarli su un database Lotus Domino e farli visualizzare alle persone interne all’azienda che usano un client tradizionale.
Daniele Grillo e Giuseppe Grasso hanno presentato una sessione per far capire cosa siano le applicazioni Ajax, ossia le applicazioni Web senza refresh, come Google gmail, e come realizzare in Domino un software simile.
Claudio Meregalli ha presentato la soluzione su come mettere in cluster un server Domino su diversi server per prevenire eventuali crash, mentre Enzo Stanzione di Xerum ha spiegato quali sono le policy Domino e come si sistemano, in modo che gli amministratori possano comandare centralmente tutte le impostazioni che gli utenti hanno sui loro client notes (archiviazione, desktop, mail).
Marco Fabbri di Tecla ha presentato il prodotto di istant messaging aziendale Sametime 7.5.1 e ha fatto capire come integrarlo in applicazioni Web, come sviluppare plug-in che ne estendano le funzionalità e ha spiegato l’integrazione con gli apparati VoIp, mentre Stefano Mastella di iTree Consulting ha presentato le composite application, una novità introdotta nella Release 8.x del client notes che permette di far parlare tra di loro due applicazioni diverse.
Cosa si aspetta adesso la comunità Dominopoint.it?
Lo spiega Grillo stesso: «la comunità Lotus si interessa molto del futuro di questa piattaforma che finalmente dopo anni di letargo si è svegliata e sta dando nuove soluzioni e opportunità di applicazioni nelle realtà di business. C’è stato un periodo abbastanza oscuro dove Lotus non si sapeva che fine avesse fatto. I soliti bene informati dicevano che Notes fosse morto e che era ora di cambiare strada. Stiamo parlando di qualche anno fa quando mentre tutte le altre tecnologie rimanevano al passo con i tempi le applicazioni Lotus erano ancora obsolete e quasi abbandonate in quanto la tecnologia della piafforma era rimasta invariata. Sapere che il prodotto ora c’è e che c’è una comunità di persone che ci lavorano è sicuramente una rassicurazione. E per la community il visualizzare le anticipazioni e sopratutto metterle in pratica è pura e semplice felicità».