«Cio, videocomunica»

Perché incentivare l’uso della comunicazione visiva in azienda. Qualche esempio convincente.

Rispetto a pochi anni fa, la comunicazione visiva è migliorata in modo significativo, anche se rimane ancora allo stato embrionale. La videocomunicazione continua a essere utilizzata principalmente nelle sale riunioni per formare o informare i dipendenti in una o più città mentre gli insegnanti o i manager sono in un altro luogo.

Tuttavia, significativi miglioramenti nella tecnologia wireless e digitale, nello sviluppo di standard aperti che l’intero mercato può abbracciare e la continua evoluzione dei sistemi esistenti, stanno trasformando la qualità e la quantità di ciò che la videocomunicazione è in grado di offrire. I vantaggi per il business e la società sono molteplici e “non abbiamo visto ancora nulla” di ciò che la comunicazione visiva può offrire al mondo in cui viviamo.

La rivoluzione informatica, naturalmente, opera da catalizzatore e a mano a mano che la tecnologia si diffonde, il desiderio di inviare informazioni in tutto il mondo continuerà ad aumentare. Basta fermarsi a pensare quello che sta succedendo oggi che non sarebbe stato possibile solo un anno fa. Facciamo qualche esempio, guardando cosa accade nel mondo.

A Howe, zona rurale dell’Oklahoma, a tre ore di distanza dal più vicino museo o zoo, con un avanzato sistema di videoconferenza gli studenti sono in grado di comunicare con istruttori a centinaia e migliaia di miglia di distanza.
Per gli amministratori delle scuole di Abilene, in Texas, regione che comprende 13 contee e 43 distretti scolastici, la videocomunicazione consente di soddisfare richieste educative mettendo in contatto studenti e insegnanti di scuole diverse, soprattutto per corsi di specializzazione.

La videocomunicazione sta modernizzando anche la medicina. Immaginiamo lo stress psico-emotivo di vivere una gravidanza a rischio quando si abita su un’isola a centinaia di miglia di distanza da un dottore. Per molte donne hawaiane, questo è stato un problema per tanto tempo. Ma il Kapi’olani Medical Center for Women and Children, l’unico ospedale terziario per donne e bambini del Pacifico, ora dispone di macchine a ultrasuoni a distanza in dieci ambulatori di quattro isole.

L’ultrasuono rappresenta uno strumento fondamentale per individuare oltre 6mila problemi di salute che possono essere diagnosticati prima della nascita. Le ostetriche specializzate in gravidanze a rischio possono ora “vedere” il feto in remoto utilizzando i monitor situati all’interno del Fetal Diagnostic Center presso il Kapi’olani Medical Center. È così possibile fornire consulenza a pazienti, ostetriche, radiologi e sonografisti 24 ore al giorno, sette giorni la settimana.

Nel Regno Unito, invece, la Wessex Cardiac Unit del Southampton General Hospital utilizza un avanzato sistema di videoconferenza dal giugno del 2000, che permette ai cardiochirurghi di esaminare pazienti in regioni remote quali le isole della Manica. Il sistema consente di offrire diagnosi remote estremamente accurate inviando immagini ad alta risoluzione di elevata qualità.

Anche nell’industria manifatturiera la videocomunicazione sta modificando drasticamente il modo di operare, riducendo il time-to-market e assicurando notevoli vantaggi competitivi. Consideriamo l’effetto che un sistema di videocomunicazione ha avuto in Helly Hansen, azienda di abbigliamento fondata 127 anni fa con sede in Moss, piccola città norvegese. Molte funzioni centrali sono localizzate presso la sede, ma l’azienda dà in outsourcing la realizzazione dei prodotti, l’ufficio di Hong Kong dirige produzione, planning e sourcing, mentre l’ufficio di Seattle condivide vendite, distribuzione e sviluppo del prodotto con la Norvegia.
Chiaramente, Helly Hansen richiede un mezzo di comunicazione che consenta di ridurre i costi di trasferta, gestisca in modo efficace i fusi orari e faciliti il processo decisionale. Grazie alla videoconferenza, i team di design-and-development in Norvegia e Stati Uniti possono revisionare i campioni prodotti a Hong Kong, senza dover recarsi in Cina.

In Triumph International, azienda tedesca di abbigliamento intimo che ha una storia ultrasecolare, con sette filiali in Giappone, la videoconferenza rappresenta oggi uno strumento di business essenziale. I manager dei sette uffici si incontrano virtualmente tutti i giorni in videoconferenza per parlare delle vendite e scambiarsi informazioni.
E in Reebok, i designer dislocati in diversi continenti rivedono i materiali e le cuciture con i produttori asiatici in videoconferenza.

Nuove modalità di utilizzare la videoconferenza emergono ogni giorno. Negli Stati uniti, la Corte Federale d’Appello del Terzo Distretto di Filadelfia chiama il nuovo sistema di tele-giustizia: l’avvocato si alza, guarda il giudice e inizia la sua arringa, anche se si trova a 120 miglia di distanza. Grazie alla videoconferenza, il Third Circuit permette agli avvocati di parlare ai giudici da località remote e di portare i giudici in aula in maniera remota. La videoconferenza facilità così il rispetto del calendario delle udienze.

Gli usi della comunicazione visiva sono già rivoluzionari, ma bisogna ancora attendere. A mano a mano che il mondo delle nanotecnologie si evolve, nuove tecnologie digitali e wireless e standard universali emergono, dobbiamo prevedere nuovi utilizzi che collegheranno tutti, ovunque si trovino, in qualunque momento. Certo, le sfide abbondano e per superarle è necessario che tutti collaborino. Ma la spinta verso la collaborazione è forte perché sia le aziende che le società si rendono conto degli incredibili vantaggi offerti dalla videocomunicazione.

(*) Ivano Zanni è country manager di Tandberg Italia

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome