Le funzioni create per il super-router Crs-1 calano sulla serie 12000, per diffondere il triple play.
Cisco sta agendo sui router, proprio terreno di competenza da sempre, con l’animus di chi sa quello che vuole ottenere, sia in termini numerici, sia sul piano qualitativo.
E dopo aver rilasciato, sul finire dello scorso anno, il super-router costatole ben mezzo miliardo di dollari in sviluppo, il Crs-1, ora esegue una sostanziale operazione “a pioggia” delle funzionalità introdotte su modelli di fascia più bassa, e, quindi, meno costosa, andando a occupare fasce di mercato con funzionalità create per ambienti sofisticati.
Un’operazione, quindi, semanticamente simile a quella tradizionale di Ibm, che creava funzionalità per i mainframe e poi le spalmava sugli altri server.
Nella fattispecie, qui si tratta del sistema operativo, l’Ios Xr, creato per animare il Crs-1 e che ora viene messo a disposizione della serie 12000 dei router Cisco per rilanciarne le ambizioni, specie nella direzione del mercato dei servizi di Tlc, il segmento con cui la “regina delle reti” fa un quarto del proprio fatturato.
Ora, dato che le Tlc si stanno muovendo verso una sostanziale offerta di cosiddetto triple play (voce, dati, video) su Ip, Cisco pensa bene di portare le funzionalità di modularità esecutiva (tramite self-healing) senza interruzione del traffico, pensate per il Csr-1, anche su modelli più abbordabili di router.
Ne viene fuori una nuova linea di dispositivi, gli Xr 12000, che partono da una base installata di 25mila esemplari nel mondo della serie 12000, e che possono essere indirizzati a reti più contenute, ma con le stesse funzionalità di contiuità di servizio e di autodiagnostica tipiche delle grandi reti amministrate dal Csr-1.
Gli Xr 12000 saranno disponibili a giugno.
Nel frattempo, Cisco ha anche annunciato un aggiornamento della linea 7600, con il rilascio del modello 7604, un router con chassis a quattro slot per 10 Gbit Ethernet.
