Sono 15 quelli nuovi. E tra chi c’è già, la più attiva è Ibm, con Tivoli.
Cisco sta mietendo successi in relazione al proprio programma chiamato Nac (Network admission control) per portare la sicurezza della rete nel punto in cui in cui un dispositivo di accede.
Recentemente, infatti, si sono aggiunti al Nac 15 partner, con il loro supporto e con l’intenzione di rilasciare prodotti compatibili con la strategia, che per la “regina delle reti” è già entrata nella seconda fase, quella che prevede il supporto degli switch nella prima parte del prossimo anno.
Soluzioni infrastrutturali già disponibili per il Nac le hanno Ibm, McAfee, Symantec e Trend Micro. A queste vanno aggiunte quelle di management e monitoring di Extraxi e NetForensics.
Nel giro di un trimestre dovrebbero arrivare le soluzioni compatibili di Computer Associates, Altiris, BigFix, Caymas Systems, Citadel Security Software, InfoExpress, PatchLink, Secure Elements, Senforce, Sygate, WholeSecurity
Nel medio periodo, poi, dovrebbero aggiungersi quelle di AhnLab, BindView, Endforce, GuardedNet, Internet Security Systems, Netcordia, New Boundary Technologies, StillSecure e Sophos.
Intanto nel giro di un mese, Ibm dovrebbe proprio aggiornare le soluzioni Tivoli che si integrano con le tecnologie Nac.
Si tratta di Tivoli Security Compliance Manager 5.1 e Provisioning Manager 2.1.
L’aggiornamento dei due tool, il primo che analizza i dispositivi che accedono alla rete, il secondo che consente di sistemare quelli che non aderiscono alle policy, è caratterizzato dall’inserimento di funzioni autonomiche, per il controllo da virus, worm e vulnerabilità, con conseguente adattamento del sistema.
I due software Tivoli si integrano con il Cisco Secure Acs (Access control server).