Lo sviluppo tecnologico ha imposto al mercato di crescere e modificare i propri modelli di business. Ci si avvia verso un’infrastruttura unica in grado di trasportare dati, voce e video. L’opinione di Luca Marinelli, direttore commerciale di Cisco.
Convergenza. È questa la parola d’ordine per Cisco, e Luca
Marinelli, che è il direttore commerciale per i canali di vendita
indiretta della società, si fa portavoce della strategia, per coinvolgere il
gran numero di partner italiani con cui collabora.
Per
descrivere la visione di Cisco, la parola convergenza risuona spesso nei
discorsi di Marinelli:
Lo sviluppo tecnologico e, di conseguenza, di
mercato, sta puntando a trasformare un vecchio modello, in cui le differenti
infrastrutture gestivano i diversi metodi di comunicazione, in una nuova
organizzazione in cui un’unica infrastruttura, su base Ip, permette di gestire i
media e i mezzi trasmissivi. Una convergenza il cui impatto si fa sentire sia
sui mercati, sia sulle diverse aree applicative e, di conseguenza, sugli
utilizzatori.
Che impatto ha la convergenza, ad esempio, sull’infrastruttura?
Il nuovo modello
infrastrutturale consente ai service provider l’implementazione di architetture
con accesso voce e dati integrati. Ma non solo i service provider verrebbero
coinvolti. Anche a livello delle aziende private si sta osservando l’evoluzione
verso un’unica infrastruttura per la gestione del proprio traffico: abbiamo
verificato che già il 26% delle imprese adotta già questo modello. Una
percentuale destinata a crescere nei prossimi due anni, quando si prevede che
arriverà al 46%. L’impatto sulle infrastrutture si può rilevare anche a livello
delle piccole e medie imprese, non solo tra le big company. Certo è che
l’effetto sarebbe meno sensibile, grazie al fatto che questo target di utenza
dispone di strutture più semplici e che molto spesso si appoggiano
all’outsourcing, delegando i service provider, ma anche loro non sono immuni dal
processo evolutivo. I vantaggi a livello di infrastruttura possono poi
interessare anche gli utenti consumer, probabilmente non direttamente, ma
attraverso i nuovi servizi che verrebbero messi a loro disposizione dai service
provider.
Da quel che si intuisce, la convergenza non mostrerebbe il proprio
impatto solamente a livello di infrastruttura, ma influenzerebbe anche le
applicazioni. È vero?
Certo. Tanto per fare un esempio, le applicazioni disponibili possono permettere ai service provider di spostarsi verso la concentrazione del billing e del processing, in modo da potersi proporre in maniera nuova nei confronti dei clienti, per non parlare poi di applicazioni di e-learning o di supply chain. Le piccole e medie imprese possono beneficiare di applicazioni in termini di convergenza voce-dati e vedere migliorato il loro approccio e contatto con i clienti. Nella graduatoria dei beneficiari anche da casa propria gli utenti potrebbero avvantaggiarsi della convergenza, grazie alla disponibilità di nuovi e potenziati servizi applicativi. Questi potrebbero coinvolgere Sms, Gprs o Wap, con vantaggi evidenti soprattutto per chi lavora per un’azienda, ma lo fa da casa.
Va da se che se cambiano le applicazioni anche i dispositivi seguono
di pari passo l’evoluzione…
I service
provider si trovano lavorare con terminali che consentono alle aziende di
utilizzare servizi un tempo improponibili. La stessa cosa vale per le aziende di
dimensioni più piccole. Nascono, di conseguenza, nuovi device per poter accedere
a tali servizi. Tutto ciò, in ambito consumer, si traduce con la domotica, vale
a dire applicazioni evolute, su dispositivi di serie, per l’utilizzo domestico.
La fantasia qui non ha freni: dal frigorifero intelligente, alla gestione
automatica di temperatura, luci, allarmi, enterteinment e così via. Insomma,
l’impatto della convergenza è reale, e coinvolge praticamente tutti gli
ambienti. Cisco ha la soluzione perché ciò possa concretizzarsi, anzi, più di
una. Da Cisco Avvid, soluzione che permette di integrare voce, video e dati, al
network Ettx, per portare le applicazioni fino a casa dell’utente, e quindi la
parte Cisco Powered Network, dedicata ai service
provider.