Secondo i dati del Visual Networking Index Forecast prodotto dal vendor, circa la metà del traffico Ip totale generato da oltre 19 miliardi di connessioni di rete sarà originato con dispositivi diversi dai pc, inclusi tablet, smartphone e Tv.
È una domanda “apparentemente insaziabile di ampiezza di banda” quella portata all’attenzione dal Visual Networking Index Forecast di Cisco, pronto a sottolineare come, entro il 2017, circa la metà della popolazione mondiale, vale a dire 3,6 miliardi di utenti, sarà connessa a Internet.
Globalmente, entro i prossimi 5 anni, ci saranno oltre 19 miliardi di connessioni di rete, mentre la velocità media delle reti fisse a banda larga arriverà a 39 Mbps.
Numeri che da soli potrebbero dir poco sui requisiti architetturali necessari per poter fornire esperienze di qualità attraverso l’uso di reti intelligenti, fondamentali tanto quanto il ruolo dei service provider che le gestiscono.
Basterebbe allora ricordare che, solo un anno fa, gli utenti Internet erano 2,3 miliardi, ossia circa il 32% della popolazione mondiale, e che sempre nel 2012 le connessioni di rete non arrivavano ai 12 miliardi con una velocità media delle reti fisse a banda larga “ferma” a 11,3 Mbps.
Vola il traffico generato da dispositivi diversi dai pc
Secondo le previsioni contenute nel Vni Forecast di Cisco,
entro il 2017, la parte di traffico Internet generato da dispositivi diversi dai pc, che nel 2012 rappresentavano il 26% del traffico Internet, crescerà al 49%.
In questo quadro, il traffico originato dai personal computer crescerà a un tasso Cagr del 14%, mentre le connessioni da dispositivi tablet cresceranno del 104%, quelle dei moduli M2m dell’82%, seguite dagli smartphone (79%) e dalle Tv (24%).
Crescita tangibile per l’Internet of Things
Poiché i service provider di tutto il mondo stanno realizzando l’Internet di prossima generazione, entro il 2017 circa la metà della popolazione mondiale avrà accesso alla rete e a Internet. Mediamente, una famiglia con accesso Internet genererà 74,5 gigabyte al mese, rispetto ai 31,6 gigabyte al mese nel 2012.
Inoltre, secondo le previsioni, l’Internet of Things, ossia la connessione in rete di oggetti fisici, starebbe mostrando una crescita tangibile tanto che, globalmente, le connessioni machine to machine cresceranno di tre volte, passando dai 2 miliardi nel 2012 a 6 miliardi nel 2017.
A favorire la crescita mondiale del traffico Ip M2m, che dai 197 petabyte nel 2012 è previsto arrivare ai 3,9 exabyte entro il 2017, saranno soprattutto le applicazioni come la videosorveglianza, i contatori intelligenti, le attività di tracking delle risorse/pacchetti, gli animali domestici/bestiame con chip, gli schermi sanitari digitali e una serie di altri servizi M2m di prossima generazione.
La geografia delle connessioni non cambia
Com’era facile prevedere, con 43,4 exabyte al mese, entro il 2017, l’area dell’Asia-Pacifico genererà il maggior traffico Ip mantenendo la leadership detenuta l’anno scorso, mentre il Medio Oriente e l’Africa continuerà a essere la Regione con il maggior tasso di crescita del traffico Ip.
Entro il 2017, i Paesi che genereranno maggior traffico saranno Stati Uniti (37 exabyte al mese) e Cina (18 exabyte al mese), mentre dal 2012 al 2017 il tasso di crescita del traffico Ip riportato da India, Indonesia e Sud Africa registrerà, rispettivamente, percentuali di crescita del 44, 42 e 31%.
Dal canto suo, entro i prossimi 5 anni, in Europa Occidentale verranno generati 24,3 exabyte al mese, per un tasso Cagr del 17%.
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