Lo speciale dedicato alla trasformazione digitale di 01net svela i punti di vista dei più importanti vendor internazionali operanti in Italia.
Cisco è senza dubbio uno di essi, e a rispondere alle nostre cinque domande è Enrico Mercadante, che per la società riveste il ruolo di South Specialist Team and Innovation Leader.
Quali sono le tecnologie oggi alla base della trasformazione digitale dell’economia italiana?
La trasformazione digitale si basa sulla raccolta e sull’uso pervasivo di dati, alla base del business e dell’ operatività dell’azienda. Per questo scopo, abbiamo bisogno, in estrema semplificazione, di tre cose: in primo luogo, di reti flessibili e programmabili per la raccolta e trasporto dei dati in sicurezza; in secondo luogo abbiamo bisogno di applicazioni – sempre più spesso realizzate con tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning – che diano un senso per il business a questi dati; infine, abbiamo bisogno di poter elaborare questi dati a livello di rete, con l’Edge Computing, o nel cloud, privato o pubblico che sia.
Tra le applicazioni citerei in particolare quelle legate all’Industria 4.0, che in Italia stanno prendendo piede rafforzando la competitività di settori chiave della nostra economia; le soluzioni che trasformano il modo di lavorare attraverso nuovi strumenti per collaborare e gestire i flussi di lavoro, molto apprezzate ad dalle nostre aziende che esportano tanto, si confrontano con clienti in tutto il mondo; tutto l’ambito del software e dello sviluppo di applicazioni personalizzate e performanti rispetto alle nuove reti.
In che modo si costruiscono le competenze per metterle in azione e per gestirle?
Le aziende Italiane hanno delle competenze specifiche di settore che sono da sempre invidiate; adesso la digitalizzazione sta creando la necessità di costruirne delle nuove in parallelo, e non in sostituzione. Ma il punto non è solamente la mera formazione, le competenze si costruiscono collaborando. Le aziende che hanno bisogno di competenze potranno farlo più facilmente se supportate dall’impegno dei player tecnologici che sviluppano l’innovazione tecnologica.
Si devono formare gli specialisti – ad esempio i data analyst, i cybersecurity specialist o una nuova generazione di sviluppatori software che deve creare applicazioni moderne per il mondo multicloud, in grado di interfacciarsi con infrastrutture programmabili.
Ma si devono formare anche tutti gli altri: qualsiasi dipendente che si trovi a lavorare in un’azienda nella quale il digitale diventa pervasivo deve sapersi muovere in quel contesto con agilità e con i comportamenti corretti e sicuri, se si vuole sfruttare veramente la trasformazione digitale. Noi come Cisco abbiamo scelto la strada della formazione aperta con le Cisco Networking Academy investendo sia sull’innovazione delle competenze nella scuola e nell’università, sia sul reskilling: quando andiamo dai nostri clienti progettiamo insieme soluzioni tecnologiche ma possiamo offrire anche supporto per le competenze che le loro persone devono acquisire.
Come possono le aziende italiane trasformare in valore l’investimento tecnologico?
In questo nuovo mondo, un investimento in tecnologia, che sia un acquisto o una scelta di una piattaforma cloud, è sempre una scelta strategica. Questi investimenti strategici consentono di semplificare radicalmente i processi e metterli in sicurezza, ridurre i costi operativi oppure cambiare i modelli di business oppure ancora rivoluzionare la relazione con i clienti.
Chi si occupa di questi investimenti deve anche avere la responsabilità di legare la tecnologia a questi ritorni per l’azienda, altrimenti diventa un’occasione perduta. Infine, l’investimento strategico va sempre accompagnato anche da una transizione culturale, da un’attenzione alle persone che sono in realtà la leva che produce valore aggiunto avendo a disposizione le tecnologie.
Che connotati deve avere chi prende in carico la regia della trasformazione tecnologica nelle aziende, ossia il system integrator?
Crediamo che i system integrator debbano innanzitutto avere le competenze e tutti gli strumenti a supporto per poter completare con successo un progetto strategico di investimento in tecnologie.
Ad oggi poi non basta più installare e far funzionare una tecnologia, c’è bisogno del giusto modello commerciale che possa mettere agilità nei successivi investimenti e vediamo anche una grande necessità per i system integrator di diventare protagonisti dell’adozione delle nuove tecnologie da parte delle aziende. Solo usandole al meglio possiamo ottenere i risultati di business che citavamo prima. Questa transizione da System Integrator a Partner che possano proporre modelli commerciali innovativi, pratiche di “adoption” e competenze di sviluppo software verticali sulle piattaforme tecnologiche, e’ una transizione che crea tante nuove possibilità per chi ha focalizzazione e i talenti giusti.
Che ruolo riveste il system integrator nella trasformazione digitale delle piccole e medie imprese, spesso prive di specifiche competenze nella information technology?
Alle volte le piccole e medie imprese che sono eccellenze nel loro ambito si “perdono” quando si porta il loro business nel mondo digitale.
Ecco, in questo caso il system integrator deve poter innanzitutto guidare, con competenze specifiche al mercato verticale, quali sono i primi passi; e deve accompagnare l’azienda in questi primi passi non solo sull’implementazione e l’adozione delle nuove tecnologie ma anche nel legare le piattaforme digitali al raggiungimento dei risultati di business.
Quando si porta un’azienda di successo verso il digitale non dobbiamo perdere il motivo alla base della trasformazione digitale, ovvero quello di accompagnare l’azienda in un mondo che cambia ma dove gli obiettivi son sempre gli stessi: Make Money, Save Money, Reduce Risk, Improve Social Responsibility