Come la virtualizzazione rende efficente anche la creazione di un datacenter. Ne parliamo con Massimiliano Grassi, Marketing manager.
Per Massimiliano Grassi di Citrix è difficile dare una risposta definite alla questione numerica che poniamo a tutti i vendor che operano sul fronte datacenter in Italia (quanti sono?). «Anche perché – dice il marketing manager – veniamo storicamente dal mondo client, end user. Il datacenter lo abbiamo approcciato dopo, con la virtualizzazione. Ma se non abbiamo analisi approfondite sull’ordine di grandezza, ne abbiamo sull’architettura da fornire, sulla flessibilità di cui necessitano».
Chi sono i detentori dei datacenter a cui Citrix si rivolge?
La figura classica è il responsabile It. Nelle medie realtà può anche essere il responsabile delle attività operative, che si occupa di architetture di sviluppo. Trasversalmente vediamo gli specialisti del networking, che sempre più hanno un ruolo centrale.
E quali competenze professionali devono avere le aziende dentro il datacenter per fare private cloud?
La virtualizzazione è la frontiera a cui si deve tendere. Allo scopo serve un bagaglio complesso di conoscenze, dai server allo storage. Nel private cloud la virtualizzazione chiama in causa conoscenze di client, protocolli. Il quadro è complesso. L’utente deve saper riconoscere che gli serve farsi dare una mano, che se c’è un gap da colmare serve un partner di progetto. Con più un It manager si fa aiutare nell’integrazione e con più arriva a raggiungere gli obiettivi del cloud privato.
Qual é la tecnologia o la soluzione si cui il responsabile del datacenter deve pensare a investire nel breve periodo?
Sul piatto metto sempre la virtualizzazione. Dal caso più semplice, per la risoluzione della complessità dei server, per poi passare a quella dei desktop e delle applicazione. Un percorso, questo, che può essere biunivoco: dal client alle applicazioni o viceversa. Il punto è che la virtualizzazione fa controllare aspetti che prima erano fuori controllo. Fa recuperare efficienza anche nel modo in cui si crea un datacenter.
E in sintesi, si può abbinare al datacenter una misurazione di Roi?
Assolutamente sì. Ogni singola componente virtualizzata ha un Roi. Con i server è evidente, facilissimo: si traduce in numeri, consumi e spazi inferiori.
Nel desktop la quantificazione è più articolata e parte dal confronto desktop gestito/non gestito. Qui l’evidenza è un risparmio del 40%, a cui si aggiunge un altro 15% con l’architettura cloud.
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