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Smartbus: trasporto pubblico con i big data

Uno dei mantra della trasformazione digitale è che le analisi della grande mole di dati raccolti nella normale operatività di un’azienda permette di definire e sviluppare nuovi modelli di business. I teorici di questo approccio ora hanno un esempio molto più significativo delle varie Uber e AirBnB: il Citymapper Smartbus.

Citymapper è la software house che ha sviluppato l’omonima app per smartphone che permette di orientarsi al meglio tra i servizi di trasporto pubblico di molte città del mondo.

Dal funzionamento del suo “prodotto” (l’app) Citymapper ha raccolto miriadi di informazioni sulla struttura delle reti di autobus, tram e metropolitane delle città che copre, ma soprattutto sul modo in cui le persone usano queste reti: che linee prendono, che percorsi seguono, quanto aspettano e così via.

Maturate queste conoscenze, Citymapper ha deciso di usarle per realizzare ex novo un servizio di trasporto pubblico “pensato” sulla base di questi Big Data.

L’idea di Citymapper è che i dati raccolti in questi anni abbiano mostrato quanto, come e dove i trasporti pubblici di una città possano essere notevolmente migliorati. Un sistema di analisi e simulazione denominato Simcity, realizzato sempre da Citymapper, ha identificato come migliorare i percorsi esistenti dei trasporti pubblici e quali sarebbero percorsi alternativi migliori.

La linea CMX1 creata per il Citymapper Smartbus, nel centro di Londra
La linea CMX1 creata per il Citymapper Smartbus, nel centro di Londra

È nato così il Citymapper Smartbus, una prima prova di linea “intelligente” che è stata portata avanti per qualche giorno a Londra.

Lo Smartbus è un piccolo autobus come quelli che si usano nei centri storici di alcune città europee, di lunghezza ridotta per poter circolare facilmente anche nelle strade più strette. Citymapper ha sviluppato da zero il software per la gestione di molte operazioni dell’autobus e della linea di test: dall’integrazione ovviamente con l’app all’interfaccia per il guidatore (umano, non c’è guida autonoma) sino al sistema per la programmazione delle corse.

L’esperimento dello Smartbus è stato un primo passo verso una concezione diversa dei trasporti pubblici: realizzare un autobus “connesso” che segue un percorso non pensato a priori dall’amministrazione comunale ma dettato dall’analisi dei dati raccolti sugli spostamenti in città. È stato un esperimento ed è durato poco, ma è stato dichiaratamente solo l’inizio.

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