Nel mondo si inizia a pianificare o a testare la “nuvola”. In Italia se ne deve ancora comprendere la valenza.
Secondo una recente ricerca commissionata da Avanade il numero di imprese che sta pianificando o che già sperimenta il modello cloud è cresciuto esponenzialmente.
La ricerca è stata commissionata da Avanade a Kelton Research, che l’ha condotta dal 26 agosto 2009 all’11 settembre 2009. Tra i 502 intervistati ci sono dirigenti di livello C e responsabili It di 16 diversi Paesi in Nord America, Europa e Asia-Pacifico.
Una prima, analoga, ricerca realizzata a gennaio 2009 aveva rivelato che il 61% delle aziende livello globale non stava utilizzando sistemi di cloud computing. Addirittura oltre l’80% delle aziende non aveva in programma di introdurre alcuna soluzione di cloud computing nei dodici mesi a venire.
Dopo soli nove mesi il numero degli insensibili alla “nuvola” si è ridotto.
La percentuale delle aziende che non prevedono di adottare il cloud computing è scesa dal 54 al 37%.
Oltre la metà degli intervistati si sta muovendo verso una soluzione ibrida, un mix di sistemi basati su cloud e sistemi It interni (on-premise). L’introduzione di questi sistemi ibridi permette alle aziende di prendere più confidenza con le nuove tecnologie.
In Italia è risultato che il concetto di cloud computing è ancora distante, anche se i dati registrano un miglioramento; sono ancora il 46,7% coloro che non hanno familiarità con il termine, il 10% in meno rispetto a gennaio 2009 (57%).
Nonostante le aziende stiano pianificando investimenti strategici che coinvolgono anche il cloud computing (il 57% dichiara che il cloud rappresenta un investimento strategico, il 43% lo vede come un mezzo per ridurre i costi), esistono ancora ostacoli che ne impediscono l’utilizzo nelle grandi organizzazioni.
Sebbene la principale preoccupazione per le aziende che stanno valutando il cloud rimane la sicurezza, anche la formazione del personale It rappresenta, per il 40% delle aziende che utilizzano il cloud computing, un altro tema delicato.
Più del 35% ha riscontrato, almeno una volta, un’interruzione del servizio da parte del provider. In generale, oltre il 30% degli intervistati che si affidano al modello Software-as-a-Service (SaaS) ha registrato un fermo di oltre 10 ore.
Se le aziende stanno familiarizzando sempre più con il concetto di cloud computing, nella pratica sono pochi i casi che presentano una migrazione completa verso i servizi cloud: meno del 5% delle aziende adotta il modello cloud integrale.
Oltre al cloud, anche il modello SaaS gode di successo.
La maggior parte degli intervistati dichiara di utilizzare il SaaS da un anno o meno (60%).
A livello mondiale, un intervistato su due preferisce un modello SaaS reso disponibile internamente (o come servizio privato) rispetto a uno fornito da altri soggetti, e un terzo dichiara di utilizzare tre o più fornitori SaaS.
Il modello è percepito come fonte di successo a livello globale e oltre il 62% degli intervistati prevede di aumentare l’utilizzo del SaaS nel corso del prossimo anno.