Dal Discover 2012 di Francoforte l’annuncio di nuove soluzioni che hanno come focus ambienti di delivery ibridi e la monetizzazione dei Big Data.
Di scena la scorsa settimana a Francoforte, in Germania, due sono le aree su cui si sono concentrati gli annunci dell’Hp Discover 2012 in area Emea, showcase technologico per clienti e partner, che succede all’edizione estiva degli States.
Da una parte l’Information optimization, dall’altra quel Converged cloud che guarda con crescente interesse agli ambienti di delivery ibridi e che ha tenuto banco nella due giorni europea cui hanno partecipato oltre 6.500, tra clienti e partner provenienti da Europa, Medio Oriente e Africa.
In Italia, a darne conto, ci ha pensato Enrico Toson, responsabile marketing della divisione Enterprise, Hp Italiana, parlando apertamente di “Soluzioni per un nuovo stile di It”, tema portante dell’edizione 2012 di un evento rivolto al mercato enterprise, «con ciò intendendo anche aziende di medie dimensioni appartenenti a tutti i segmenti di mercato».
Il risultato parla di nuove soluzioni di Information optimization «per amplificare il potere dei Big Data supportando le aziende a conseguire il giusto ritorno su informazioni, che non riguardano solo dati strutturati provenienti dai database tradizionali».
A ricordarlo è Paolo Cattolico, responsabile marketing europeo della divisione Autonomy, Hp Italiana, citando immagini, video, email, testi, ma anche (e sempre di più) dati semi-strutturati raccolti da sensori e macchine che, stando a previsioni Idc, entro il 2015, realizzeranno un “universo digitale” delle dimensioni di 8 zettabyte.
Ancora una volta, la sfida è rappresentata dal mettersi in casa le giuste soluzioni per ricavare dai Big Data un quadro informativo completo integrando i dati non strutturati in insight, processi e strategie aziendali.
Le stesse cui Hp risponde estendendo il proprio portafoglio AppSystems così da offrire ai clienti una scelta più ampia e ulteriori capacità di Hp Converged Infrastructure con gli ambienti Apache Hadoop, Hp Vertica Analytics Platform e Autonomy eDiscovery.
In aggiunta alle AppSystems l’altra parola magica apparsa nel corso di Discover parla di “Suite” che, in abbinata alle soluzioni per informazioni non strutturate della divisione Autonomy, Hp propone a due utenze non proprio tradizionali. «Parliamo dei Chief legal o compliance officer e dei manager dell’area marketing – spiega Cattolico –, cui si rivolgono Hp Autonomy Legal & Compliance Performance e Hp Autonomy Marketing Performance, due suite – precisa il manager – che integrano anche soluzioni di backup, protezione e gestione dei contenuti aziendali fornendo una consolle utile ad analizzare in maniera statistica dati che fungono, rispettivamente, da indicatori per essere compliance e per comprendere, attrarre, coinvolgere e convertire in tempo reale i propri clienti».
Cloud: l’approccio ibrido nella delivery Hp
Dal punto di vista dei modelli di delivery, nell’approccio ibrido scelto da Hp, in cui convivono cloud pubblico, privato e gestito, gli annunci confermano una strategia «basata sulla capacità di costruire e consumare i propri servizi sulla nuvola attraverso cloud gestiti o pubblici, in modo da creare un modello ibrido all’interno della propria It».
A ribadirlo ci ha pensato Lorenzo Gonzales, innovation senior consultant, Hp Italiana, portando all’attenzione «la possibilità di scegliere tra modelli di delivery, piattaforme e partner cui affidarsi confidando di poterlo fare con sistemi scalabili, sicuri e facili da gestire anche grazie a consistenti architetture, portabilità e modelli di consumo dei servizi».
Non a caso, per bocca di Meg Whitman, gli ultimi annunci a livello mondiale riferiti al fatturato afferente la sola parte cloud nel fiscal year 2012 di Hp parlano di 3,9 miliardi di dollari che, entro il 2015, dovrebbero salire a quota 8,4.
Risultati ottenuti anche grazie ai 50 petabyte di dati gestiti in modalità cloud per i clienti Autonomy, agli oltre 200 cloud gestiti in tutto il mondo, ai 2mila clienti in public cloud, ai circa 800 sistemi cloud system allocati presso altrettanti clienti e ai 50 service provider che rientrano nel programma CloudAgile lanciato lo scorso anno.
A questi si accompagnano i miglioramenti apportati nelle funzionalità Hp CloudSystem per un’architettura aperta ed estensibile per ambienti It eterogenei, «che ora include il supporto per le macchine virtuali basate su kernel e per le tecnologie di virtualizzazione di Hp, Microsoft e Vmware».
Ma non solo.
La nuova versione di Hp Cloud Service Automation 3.1, disponibile sia come elemento di Hp CloudSystem, sia come soluzione separata, promette un’architettura altamente disponibile che continua a funzionare anche in caso di guasto e in grado di velocizzare il time to market dei servizi applicativi per gli ambienti cloud pubblici, privati e ibridi.
Due annunci anche in area consumer
Legato al tema dei public cloud, l’annuncio di general availability per quel che riguarda i servizi computazionali parla di 4 centesimi di dollari l’ora come prezzo di prezzo base per beneficiare di macchine virtuali Linux con Sla in grado di garantire interruzioni di servizio non superiori a 30 minuti al mese.
Infine, per la sicurezza nelle supply chain, l’Hp Global Product Authentication Service utilizzato dalla stessa Hp per tracciare cartucce e toner stampanti è offerto in cloud per contrastare il mercato della contraffazione con l’obiettivo di supportare i clienti del manifatturiero a diminuire l’impatto economico e sociale di quella che da molti è ormai considerata una piaga.
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