Lorenzo De Rita di Synology Italia evidenzia l’adozione crescente del cloud ibrido, con tecnologie come Kubernetes e Docker, per migliorare scalabilità e sicurezza, e soluzioni Synology come C2 Backup e Hybrid Share.
Quali sono le tendenze nell’ambiente del cloud? Le aziende stanno investendo di più nel cloud ibrido?
Le aziende stanno sempre più prendendo coscienza della complessità, dei costi e delle sfide legate al mantenimento di un ambiente cloud, indipendentemente dal modello di business adottato. I costi possono variare notevolmente, influenzati da vari fattori, tra cui hardware, software, rete e servizi.
Una delle principali tendenze per il 2024 è l’adozione di Kubernetes e Docker. Queste tecnologie, in continua evoluzione nel campo del cloud computing, offrono scalabilità ed efficienza nelle implementazioni su larga scala. Docker, ad esempio, facilita la creazione, distribuzione e gestione dei container, i quali virtualizzano solo i livelli software sopra il sistema operativo, a differenza delle macchine virtuali che dipendono direttamente dalle risorse hardware sottostanti come CPU, RAM e rete.
Rispondendo alla domanda se le aziende stanno investendo nel cloud ibrido, l’uso di ambienti come Docker per le applicazioni di produzione, con repository e backup mantenuti on-premise, rappresenta un esempio pratico di come le aziende stiano adottando il cloud ibrido per combinare le risorse tra cloud pubblico e infrastrutture locali.
Un’altra tendenza rilevante nel cloud computing riguarda l’adozione di soluzioni low-code e no-code. L’adozione di queste soluzioni è in crescita poiché consentono alle aziende di sviluppare applicazioni e automatizzare processi senza richiedere competenze tecniche avanzate.
Quali sono i vantaggi dell’hybrid cloud rispetto al cloud pubblico e ad altre soluzioni oggi?
Il cloud ibrido offre vantaggi significativi rispetto al cloud pubblico e ad altre soluzioni attuali. Questa architettura permette alle aziende di integrare ambienti di cloud pubblico con infrastrutture locali, garantendo flessibilità e agilità nella gestione delle risorse in base alle esigenze specifiche.
Dal punto di vista della sicurezza, il cloud ibrido facilita la migrazione sicura dei dati attraverso crittografia end-to-end, assicurandone l’integrità conformemente alle normative vigenti. L’odierna accelerazione digitale, tra l’altro, incentiva l’adozione del cloud ibrido per mantenere gli apparati e risorse già implementati in continuo aggiornamento. Questo approccio permette di innovare continuamente e creare nuove infrastrutture, razionalizzando i costi iniziali.
Inoltre, il cloud ibrido offre continuità operativa e ridondanza delle funzioni critiche grazie a strategie avanzate di disaster recovery che combinano storage locale e cloud per il ripristino rapido dei dati.
Per quanto riguarda i vantaggi rispetto ad altre soluzioni disponibili oggi sul mercato, per rispondere a questa domanda dovremmo dedicare molto tempo ed esplorare diverse prospettive, ma sicuramente il modello multicloud ha priorità. A differenza del cloud ibrido, che combina risorse cloud pubbliche con infrastrutture on-premise, il multicloud implica l’utilizzo di due o più fornitori di servizi cloud pubblici per supportare il core business. I due modelli non sono direttamente confrontabili, ma è noto che il multicloud tende ad avere costi più elevati rispetto al cloud ibrido.
Quali soluzioni proponete per implementare un ambiente di cloud ibrido?
Synology offre soluzioni complete per la realizzazione di ambienti di cloud ibrido, tra cui:
- C2 Identity: Sincronizza utenti e gruppi da Windows Active Directory o migra facilmente da Synology LDAP Server senza bisogno di resettare gli utenti sulle varie istanze on-premise e cloud. Supporta Single Sign-On (SSO) e SAML 2.0 per applicazioni cloud native.
- C2 Backup for Business: Offre backup bare-metal e incrementali multi-versione per ambienti Windows e MacOS, e backup cloud-to-cloud per Microsoft Office 365. Un backup a definirsi cento per cento SaaS grazie alla sua pianificazione personalizzabile ed il portale di rispristino cloud che elimina definitivamente l’adozione della VPN.
- C2 Object Storage: Compatibile con le API S3, permette di servire e richiamare i dati su richiesta, garantendo prestazioni in lettura. È ideale per analizzare grandi volumi di dati non strutturati grazie alla codifica dei metadati.
- C2 Storage: Backup bare-metal ed incrementale multi-versione del proprio NAS sul cloud Synology, con crittografia di livello militare (AES-256) tramite l’applicazione Hyper Backup. Include deduplica per ridurre il consumo di spazio e i tempi di upload.
- Synology Hybrid Share: Un unico file system globale, ideale per il cloud ibrido e la sincronizzazione considerato che i dati a caldo girano on-prem sulla cache, mentre quelli a freddo vengono distribuiti automaticamente sul cloud. Hybrid Share funziona con tutte le applicazioni su DSM (File station, Synology Drive, Cloud Sync, etc). Una volta montata e convertita la cartella Hybrid Share su più dispositivi Synology NAS, si potrà accedere ai file da più siti dislocati tra di loro.
- Synology Active Insight: Servizio di monitoring dedicato alla salvaguardia del proprio NAS. Consente agli amministratori di mantenere il controllo e di ottenere rapidamente assistenza sulle infrastrutture coinvolte. Offre controllo accessi, monitoraggio task di Hyper Backup, analisi di computing e rilevamento anomalie.
Quali sono gli utilizzi ideali del cloud ibrido? Quali dati sarebbe meglio conservare nel cloud e quali localmente?
Il cloud ibrido è particolarmente adatto per bilanciare le esigenze di scalabilità, sicurezza e controllo dei dati, specialmente per aziende che devono rispettare rigide normative di conformità.
In locale, vengono gestiti e salvati i dati critici (documenti classificati, strategie aziendali, contratti con terzi, contratti aziendali, e altre informazioni sensibili), le applicazioni o software che richiedono elevate risorse hardware e tutte quelle piattaforme sviluppate su misura, per le quali gli hyperscaler non riescono a fornire le necessarie integrazioni.
Nel cloud pubblico è ideale immagazzinare dati come repositories di backup e le copie di dati a freddo, pronti per il ripristino in caso di emergenza. Anche gli strumenti di collaborazione online, come fogli di calcolo, presentazioni, macchine virtuali e software ERP, sono perfetti per essere ospitati nel cloud pubblico, in quanto supportano la collaborazione e ottimizzano l’esperienza degli utenti, sia come integratori che come utilizzatori.
È preferibile conservare a lungo termine i dati nel cloud o utilizzarli regolarmente in locale?
La decisione tra conservare i dati a lungo termine nel cloud o utilizzarli regolarmente in locale dipende da vari parametri che devono essere attentamente valutati.
In primo luogo, è importante considerare i criteri di governance stabiliti dal dipartimento legale dell’azienda. Questa governance include l’implementazione e il monitoraggio delle operazioni del modello cloud basato sulle pratiche IT esistenti. In questo contesto, il criterio temporale è cruciale per determinare se e quando rendere certi dati accessibili on-premise o su piattaforme pubbliche.
Lato gestionale, avere i dati in locale implica una maggiore attenzione da parte del dipartimento legale ed informatico in termini di collaborazione e manutenzione degli apparati, anche in ottica degli SLA (Service Level Agreement) per garantire la riduzione massima dei tempi di disservizio.
Inoltre, la conservazione dei dati in locale comporta dei costi di gestione diretti, mentre il cloud presenta dei costi di sottoscrizione alle relative piattaforme. È consigliabile una strategia bidirezionale che massimizzi l’efficienza nell’accesso ai dati aziendali, bilanciando i costi di gestione on-premise e cloud.
Come può essere utilizzato il cloud ibrido nell’ambito della sorveglianza?
Il cloud ibrido può migliorare la sorveglianza, aggiungendo un ulteriore strato di sicurezza e garantendo l’accesso ai dati anche in caso di guasti.
Synology, ad esempio, offre un servizio cloud dedicato alle applicazioni CCTV, conosciuto come Synology C2 Surveillance, che permette di aggiungere un livello di sicurezza alle registrazioni ospitate in locale, consentendo di conservare una copia remota su cloud pubblico, garantendo accesso remoto anche in caso di guasti locali. Synology C2 Surveillance funziona in parallelo a Surveillance Station, un pacchetto fornito all’interno di DSM che permette di trasformare il proprio NAS in un vero e proprio NVR.