Franco Martino di Emc distingue fra cloud privati, da fare, e pubblici, che sono già fra noi.
Si è parlato recentemente dei principali facilitatori, ma anche delle possibili criticità legate ad un’adozione massiccia del cloud computing da parte delle aziende italiane ed europee.
Diverse ricerche di mercato evidenziano tra queste ultime la sicurezza e le prestazioni.
Per Franco Martino, Practice Manager, Infrastructure Consulting di Emc Italia, si tratta senza dubbio di aspetti delicati da non sottovalutare nel momento in cui si concretizza l’idea di passare al cloud, spinti dai benefici che promette.
Occore, però, fare un distinguo importante tra cloud privati e pubblici.
Parlando di cloud privato, e quindi stando all’interno del data center, le performance dipendono essenzialmente da come si è progettato, ovvero quale architettura, quali processi e quali policy sono state adottate, alla stessa stregua di come le performance dipendono dagli stessi aspetti nelle architetture fisiche.
Il vantaggio dell’adozione del cloud privato, per Martino, non è quindi essenzialmente nelle performance, ma nel miglior utilizzo delle risorse disponibili e nella capacità dell’It a rispondere alle esigenze di business sulla base di un service catalog.
Nella sostanza, si passa da un modello di It come risorsa fisica, rigida, disponibile secondo modalità predefinite e difficilmente ampliabile ad un modello di It intesa come servizio, sempre a disposizione del business e delle sue esigenze e soprattutto flessibile, scalabile e disponibile in ogni momento nelle modalità desiderate.
Passando invece all’utilizzo di un cloud pubblico, l’elemento critico diventa la rete, ovvero come viene garantito l’accesso al servizio.
Questo rimane un tema centrale nell’utilizzo di risorse e su questo argomento i fornitori di accesso alla rete avranno un ruolo centrale nel garantire una determinata qualità del servizio con livelli certificati di performance, disponibilità e sicurezza.
Proprio su questo ultimo tema si giocherà la capacità per le aziende (e in minor misura anche per i privati) di fornire e adottare servizi cloud.
In questo senso, chi offrirà servizi cloud non potrà prescindere da una stretta integrazione, strategica e di visione ancor prima che tecnologica, con il mondo della sicurezza.
E non c’è dubbio che disporre di un’offerta completa di soluzioni di sicurezza “in casa” come per Emc è quella di Rsa, può certo rappresentare un vantaggio competitivo.
Va anche ricordato, per Martino, che non solo i servizi di cloud pubblico sono già disponibili e vengono utilizzati da aziende di ogni settore e dimensione, ma che sul mercato operano fornitori che non si limitano a erogare servizi cloud, ma che su questi basano tutto il loro business, come Amazon, Salesforce e Google.
In pratica, il cloud computing è già realtà e sta dimostrando ogni giorno sul campo che, se alla sua base c’è un’infrastruttura tecnologica solida ed una visione strategica adeguata, è in grado di rispondere positivamente ad ogni possibile preoccupazione che arrivi dal mercato.
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