Cloud service per tutti: ecco l’imperativo di Microsoft

Dal computer in every home al cloud service per tutti: Kevin Turner, COO di Microsoft, motiva i partner e disegna il profilo della nuova Microsoft, anche rispetto alla concorrenza.

Toronto – Irruente, esplosivo nel tono di voce oltre che nell’imponenza fisica, Kevin Turner, chief operating officer, è l’uomo giusto per quella che, in questa terza giornata del Wpc di Toronto, diventa la sessione motivazionale ed emozionale” per i partner Microsoft.
Turner riprende il discorso esattamente dal punto in cui lo aveva lasciato lo scorso anno.
Da quei quattro focus che avrebbero dovuto caratterizzare il business dei partner nel corso del 2012: cloud, Windows 7 e Office 2010, Hyper-V, Customer Satisfaction.
È soddisfatto quando parla della crescita del 100% su tutta l’offerta cloud, del 50 per cento di crescita su Windos 7 e Office 2010 e di quei 5 punti in più nella soddisfazione dei clienti guadagnati in dodici mesi.
Ma Turner è uomo che ama la competizione, per questo è palpabile l’entusiasmo con cui comunica le buone performance di Hyper-V e di Sql rispetto alla concorrenza.

Ma è il momento di guardare avanti.
E per un’azienda che vuole oggi proporsi come fortemente orientata a un futuro e a un modello di business completamente nuovi, mantenendo salde le radici in quel passato dal quale è nata, le parole di Turner sono quantomai evocative: ”La nostra visione – dichiara – è un continuous cloud service for every person every device every business / un cloud service continuativo per tutti, per ogni dispositivo e per ogni azienda”.
Come non ricordare il ”Computer in every home and on every desktop” di Bill Gates?
Cambiano tempi e tecnologie, ma lo spirito resta lo stesso.

Il nuovo anno fiscale, Turner ripete più volte nel corso del suo lungo intervento, è un anno diverso, che rappresenta una nuova era.
Si apre il più imponente ciclo di rinnovo che Microsoft abbia mai affrontato: ”Ogni singolo prodotto verrà rinnovato, da Azure, che si declinerà anche in chiave Infrastructure as a Service, a Intune, da Dynamics a Visual Studio e Sharepoint”.

In un mercato di cui riconosce la complessità, Turner evidenza la necessità di guardare al mondo business. ”Con il lancio di Windows 8 dobbiamo lavorare sulle enterprise app, dobbiamo spingere Office 365, il cloud, dobbiamo promuovere l’espansione di Sql 2012 grazie ai big data e alle applicazioni mission critical. Non dobbiamo perdere di vista la sfida della consumerizzazione”.

Il focus è sempre su Windows 8, che Turner definisce Windows reimmaginato, ma adesso è il momento di assegnare i compiti alla rete dei partner.
C’è una data che non va dimenticata: l’8 aprile 2014 Windows Xp arriva a fine vita.
”Gli facciamo la festa di compleanno e poi riposi in pace” ironizza Turner, che però arriva subito al punto: ”Tocca a voi guidare la transizione a Windows 7 o 8, a Office 2010 e Internet Explorer 9 e non potete indugiare oltre”.
Poco importa, precisa, se i clienti dovessero essere riluttanti ad abbracciare Windows 8. Windows 7 già rappresenta una transizione importante, che garantisce piena compatibilità, in termini di applicazioni, con il nuovo sistema operativo.
”Ci sono 12 miliardi di dollari di opportunità nel portare ai vostri clienti l’aggiornamento a tutte le nuove soluzioni nel nostro portfolio. Coglietele”.

Non c’è tempo da perdere nemmeno sul cloud e non solo perché l’approccio di Microsoft consente di dare ai clienti il cloud alle loro condizioni, ma perché la competizione si sta facendo sempre più serrata.
”Non mi bastano mille nuovi partner al mese sulla cloud, ne voglio 30.000”, incita, facendo leva anche sulla concorrenza: ”Google sta indirizzando i nostri clienti: per fortuna non ne vincono tanti, ma ci stanno provando”.
Parla dei costi nascosti della scelta Google e riaccende il riflettore su Office 365 nelle imprese: ”Siate proattivi, non aspettate, siate aggressivi”, conclude.

I competitor sono nel mirino di Turner. Competitor da rispettare, ma di cui non avere paura: ”Ci rendono migliori” dice convinto, mentre parla del terreno recuperato su VmWare. ”Ce la possiamo giocare, ma voi dovete esserne convinti”.
Offre argomenti di vendita ai partner quando parla dell’approccio ai big data, alla collaboration, alla sicurezza. E di nuovo torna sui competitor: ”Noi e i nostri partner risparmiamo il denaro dei nostri clienti: vogliamo parlare della differenza tra Lync e Cisco nelle unified communication?”.

Non dimentica il consumer, con la gamma completa di offerta che va dal sistema operativo alla Xbox, passando per Skype e Windows Phone, per fermarsi sugli Store, da lui fortemente voluti in questo anno.
Sono 44, uno si apre oggi proprio a Toronto, un altro è in apertura in Costa Rica, altri ancora si apriranno in tutto il mondo anche nella declinazione dedicata ai soli periodi festivi, come ad esempio il Natale nei mercati Occidentali.

Ma il tempo a sua disposizione sta per scadere e, come lo scorso anno, Turner chiude con una raccomandazione e con quattro focus point per la rete dei partner.
La raccomandazione è chiara: ”Non bisogna competere per non perdere, ma competere per vincere”.
Quanto ai focus point, non stupisce certo trovare Office 365 e i cloud service, nonché Windows 8 con le App nelle prime due posizioni. Migliorare la customer satisfaction è il terzo punto, mentre l’ultimo, quello forse più importante, è fare il famoso salto, abbracciando una nuova visione di business.

A Houston, esattamente tra dodici mesi, Turner dirà come è andata, quando, come oggi, chiuderà la sedicesima edizione della Wpc.

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