CloudQuery è un cloud asset inventory open source potenziato da SQL che consente agli sviluppatori di valutare, verificare e monitorare la configurazione delle risorse cloud.
CloudQuery nasce dall’esperienza diretta del suo team che, composto da sviluppatori, ha interagito con vari ruoli e compiti con l’infrastruttura cloud in relazione a sicurezza, SRE, devops, sviluppo.
Molto spesso – ha raccontato il team di CloudQuery –, sia per le attività di base che per quelle complesse, non si riusciva a trovare il giusto livello di astrazione ed era necessario tornare a scrivere lo stesso codice più e più volte.
L’esperienza del team di CloudQuery ha portato a intuire che ci fosse molto spazio di ottimizzazione nelle aree della visibilità, della sicurezza e del monitoraggio.
Poiché, per ogni task che si doveva completare, l’80% del tempo era disperso in attività di contorno e solo il 20% del tempo veniva utilizzato per gli obiettivi di business effettivi.
Questo è il motivo per cui è nato CloudQuery: per eliminare tutti questi lavori addizionali dall’attività degli sviluppatori, creando un inventario di risorse cloud open source alimentato da SQL standard.
CloudQuery permette di sfruttare l’SQL per ottenere visibilità nella propria infrastruttura cloud e nelle applicazioni SaaS.
E consente di costruire un inventario di asset cloud attraverso i principali provider, supportati ufficialmente o tramite la community: Amazon Aws, Google Cloud, Microsoft Azure e altri.
Il CloudQuery SDK aiuta gli sviluppatori a scrivere i propri plugin per provider. Mentre CloudQuery Policies permette di trasformare le regole di sicurezza e conformità in un problema di dati invece che uno di codice.
CloudQuery Hub ospita plugin e policy, sia ufficiali che della community CloudQuery, facendo così crescere l’ecosistema e permettendo la condivisione delle conoscenze.
Di recente la startup ha annunciato che CloudQuery ha raccolto 3,5 milioni di dollari in finanziamenti seed guidati da boldstart ventures, con la partecipazione di work-bench, Mango Capital e Haystack.
Per il futuro, il team ha espresso l’intenzione di volersi focalizzare sull’espansione della piattaforma sia in termini di funzionalità che di ampiezza delle integrazioni, e, soprattutto, sulla costruzione di una vivace community che CloudQuery ritiene essere una chiave per il successo del progetto.