Disruption, cloud, modello di business e grant, tutti in salsa networking: ecco la ricetta di CloudSeed per le startup nel software innovativo. Il primo incontro dal vivo è all’Università di Cassino.
Si parla molto di sviluppo di applicazioni e di cloud computing collegate alla costituzione di start-up. L’Italia sembra aver recuperato il gap organizzativo -non quello finanziario- con le altre nazioni europee, ma resta indietro sul fronte del networking tra iniziative.
Il recupero è avvenuto anche grazie ad una linea di azione disruptive, scollegata dalla classica catena di generazione del valore. La costruzione di una rainforest per lo sviluppo di iniziative dal basso, infatti, non può prescindere dalla collaborazione di più iniziative di piccolo cabotaggio, per intenderci da alcune decine di migliaia di euro ciascuna, ognuna con le sue specificità. Una di queste è CloudSeed, il contest della cloud intensity, che sbarca all’università.
Cloudseed, il microclima delle start-up nel cloud
Nel 2012 questo programma di finanziamento nato in casa Seeweb ha erogato 40.000 euro di grant a tre start-up (BaasBox, Fattura Sprint e Way4Spot, mentre a Structslab sono stati assegnati servizi cloud per 10.000 euro. Il finanziamento di CloudSeed viene da Seeweb, leader italiano nel cloud computing: tra le altre aziende partecipate da Seeweb citiamo Docebo e File Rock.
E’ allo studio una seconda edizione del contest, con condizioni adatte ai rapidi mutamenti del settore.
In quanto partner industriale, Seeweb capisce l’attività delle start-up molto meglio di qualsiasi partner puramente finanziario.
Al via la CloudSeed Academy
L’edizione 2012 ha messo a fuoco due punti: la carenza di business model adatti e la scarsa competenza sul cloud computing. L’attività 2013 di CloudSeed intende contribuire a risolvere questi punti prima di formulare una nuova proposta di finanziamento “industriale”. Sono già iniziati svariati incontri divulgativi: on-line sono in corso degli hang-out su argomenti tecnologici – i primi due su sensori ed mBaas correlati al cloud computing, disponibili sul canale Youtube di LiveSeeweb.
Nel mondo reale, CloudSeed viene all’Università. Il primo incontro
si terrà nell’Aula Magna dell’Università di Cassino il prossimo 2 maggio, con l’introduzione del prof. Francesco Tortorella, coordinatore dei Corsi di Studio in Ingegneria dell’Informazione. “Vuoi aprire una start-up operante in cloud? Hai interesse a sapere come strutturare correttamente un’app?”, recita l’invito: “Vieni a trovarci: ti racconteremo il nostro viaggio tra cloud computing, start-up reali ed app che funzionano”.
Altri incontri sono già in fase avanzata di organizzazione, sempre nell’area del Lazio. Il prossimo incontro si terrà entro l’estate in un ateneo romano. Gli hangout proseguono sugli argomenti cardine: modello di business per cloud start-up, specifiche per la cloud intensity e diritto nel cloud.
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