Andrew Sage, vice president worldwide channels marketing, afferma: ““Non è facile, non è naturale,ma ne vale la pena”
Honolulu – Che la collaborazione sia un obiettivo lo hanno detto e ribadito tutti in questi tre giorni di lavori al Cisco Partner Summit 2008. Che sia facilmente raggiungibile, tuttavia, alla fine è la stessa società ad ammetterlo.
E lo fa con le parole di Andrew Sage, vice president worldwide channels marketing, al quale è affidato il compito di presentare i risultati di una ricerca condotta su 473 partner a livello mondiale, proprio sul tema della collaborazione.
L’accesso a skill tecnici e la condivisione di esperienze su mercati verticali sono i primi due driver che hanno finora spinto i partner Cisco a cercare relazioni con i loro omologhi. Su queste due motivazioni, tuttavia, comincia a innestarsene una terza, legata prevalentemente al desiderio di ampliare la presenza geografica attraverso sinergie con chi già opera su determinati mercati target.
“Comunque l’impatto non è facile – riconosce Sage –. I clienti desiderano la collaborazione, ma i partner fanno fatica a crearla, anche perchè la maggior parte continua a utilizzare strumenti tradizionali e non ha ancora fatto il grande salto verso le comunicazioni di tipo innovativo”. Cisco ne è pienamente consapevole, sostiene ancora Sage, per questo motivo vuole agire in veste di facilitatore e abilitatore, rendendo disponibili strumenti come la Trusted Communication Network che rappresenta una piattaforma comune, attraverso la quale i partner possono non solo farsi conoscere, ma cercare contatti con altri operatori con i quali condividere esperienze e obiettivi.
“Profilazione, Find and Connect, collaboration enablement attraverso condivisione di best practices sono i tre passaggi che i partner possono compiere, per entrare in contatto con altri operatori attraverso ricerche mirate”, continua Sage, che così conclude: “Non è facile, non è naturale, ma ne vale la pena”.
