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Come assicurarsi che il sistema di videosorveglianza sia in funzione

La trasformazione digitale sta introducendo nelle reti un numero sempre maggiore di dispositivi, tra cui quelli legati ai sistemi di videosorveglianza TVCC (Televisione a Circuito chiuso, o Closed Circuit Television, CCTV).

Con le più svariate tecnologie e la grande varietà di produttori attivi sul mercato, implementare impianti di videosorveglianza a circuito chiuso nelle reti moderne è diventato piuttosto complicato.

E come se non bastasse si tratta solo del primo passo: la necessità di monitorare l’impianto di sicurezza installato non è infatti da sottovalutare; anzi è un passaggio fondamentale per assicurarsi che questo rimanga sempre attivo e correttamente funzionante.

Sebbene alcuni degli impianti sul mercato offrano già le proprie opzioni di monitoraggio brevettate, resta comunque indispensabile includere tali circuiti nel controllo complessivo delle proprie infrastrutture. Solo così sarà possibile garantirsi una panoramica unificata dell’intero ambiente.

Il ruolo chiave dell’IT nella scelta dei sistemi di videosorveglianza

Chi non ha mai notato videocamere che registrano tutti i movimenti all’interno di un aeroporto o di un parcheggio? Queste videocamere naturalmente fanno parte di un’infrastruttura altamente interconnessa, ma spesso la loro gestione non è rimandata al dipartimento informatico, bensì a team deputati alla sicurezza o alla manutenzione.

Questi ultimi, però, nella maggior parte dei casi non hanno la necessaria conoscenza sugli aspetti tecnici o informatici degli impianti di videosorveglianza, quali i vari indirizzi IP, la connettività di rete e la configurazione richieste per le videocamere. Ecco perché un amministratore informatico dovrebbe sempre essere coinvolto nell’acquisto, nella configurazione e nella manutenzione degli impianti TVCC.

Inoltre, in seguito all’acquisto dei dispositivi TVCC, il dipartimento informatico sarà prima o poi chiamato in causa per integrare le videocamere nell’infrastruttura di rete esistente.

Trascurare elementi importanti quali l’impatto sull’infrastruttura e, in particolare, la capacità della rete esistente, potrebbe causare problemi potenzialmente gravi, una situazione che potrebbe facilmente essere evitata coinvolgendo l’IT fin dall’inizio nella scelta dei sistemi TVCC da adottare.

Le sfide del monitoraggio: TVCC e PRTG

Una delle principali sfide nel monitoraggio dell’ambiente TVCC è rappresentata dal numero e dalla varietà di videocamere e dispositivi impiegati nel settore della sicurezza. Inoltre, i sistemi TVCC sono composti anche da altri dispositivi e sistemi che devono essere presi in considerazione per garantire il corretto funzionamento dell’intero impianto.

I 5 livelli che compongono i sistemi di videosorveglianza includono:

  1. I dispositivi TVCC al centro
  2. I dispositivi di comunicazione (ad es. switch, router, firewall)
  3. I dispositivi DVR (videoregistratori digitali) ed NVR (videoregistratori di rete) con i relativi sistemi di archiviazione dati SAN, NAS dove vengono memorizzati tutti i materiali registrati
  4. Server funzionali (ad es. il server di posta elettronica per l’invio delle e-mail di notifica)
  5. L’alimentazione, elemento base per garantire la funzionalità complessiva.

Una soluzione di monitoraggio completa come PRTG Network Monitor di Paessler aiuta a evitare i tempi di inattività della rete e offre perciò ai team informatici, a quelli di sicurezza e di manutenzione, la massima tranquillità. Una rete mantenuta stabile dal sistema di monitoraggio PRTG garantisce la continuità della videosorveglianza: l’infrastruttura informatica classica supporta il trasferimento dei dati e fornisce l’hardware necessario al funzionamento delle videocamere.

Un sistema centrale in grado di monitorare sia i dispositivi informatici tradizionali sia gli impianti TVCC riduce il tempo necessario a individuare l’insorgere di eventuali problemi sulla rete. Attraverso l’acquisizione e l’analisi puntuale dei dati, PRTG fornisce feedback utili ad avviare azioni concrete nell’immediato, evitando totalmente i tempi di inattività.

Con il monitoraggio proattivo di PRTG è possibile configurare limiti, soglie di allarme e trigger utilizzabili dal software per inviare notifiche quando viene rilevata un’attività di rete insolita.

Gli avvisi di rischio potenziale vengono indirizzati su canali di comunicazione predefiniti dall’utente, come Slack o Microsoft Teams, in modo che le persone giuste (all’interno o all’esterno del team IT) siano allertate al momento giusto, ossia ogniqualvolta un componente nell’ambito dell’ambiente TVCC richiede attenzione. È possibile testare PRTG con tutte le funzionalità del prodotto per un mese ed in modo gratuito.

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