I datacenter devono essere pianificati anteriormente alla realizzazione dell’edificio, per garantire la conformità alle norme e agli standard.
In questo spazio (Techne – Con parole mie) i protagonisti della tecnologia raccontano e si raccontano, portando alla luce la miscela virtuosa di tecnica ed esperienza al servizio delle esigenze dell’utenza. Parlano sulla base della conoscenza, evitando di fare riferimento alla propria produzione, bensì portando il discorso su un piano generale e fruibile da tutti.
Secondo l’ultima ricerca condotta da Infonetics Research sul mercato nord-americano dei data center, la crescita prevista dei valori combinati relativi a fornitura e servizi per i datacenter si posizionerà intorno al 47% (da 10,6 miliardi di dollari a 15,6 miliardi di dollari) per gli anni che vanno dal 2003 al 2007. Per una qualsiasi organizzazione i data center possono rappresentare il 50% del budget It.
Ma il termine datacenter può essere inteso secondo diversi significati. Alcuni sostengono che il datacenter è il locale che ospita i server. Altri possono avere un’idea diversa.
Se qualche tempo fa identificava poco più di una stanza protetta per il server, attualmente, sulla base di un’evoluzione tecnologica e lavorativa sempre più basata sullo scambio di dati, il termine può essere meglio espresso come “mission critical data center”.
I modelli di business hanno attraversato un ciclo completo, partendo dai datacenter centralizzati, per arrivare a quelli distribuiti, tornando quindi nuovamente alla prima soluzione.
Le aziende sono consapevoli del fatto che i dati rappresentano un elemento strategico e hanno quindi compiuto notevoli sforzi per garantirne la disponibilità, la sicurezza e la ridondanza.
In questo ambiente mission-critical cosa si può fare per garantire che il cablaggio sia effettuato all’insegna della qualità e dell’affidabilità? Il presente documento si occupa anche di alcune considerazioni pratiche, quali le procedure di cablaggio finalizzate a massimizzare lo spazio e ottimizzare il condizionamento.
I datacenter devono essere pianificati anteriormente alla realizzazione dell’edificio, per poter garantire la conformità a tutte le norme vigenti e agli standard applicabili.
I requisiti di progettazione devono includere la scelta del sito ed il relativo posizionamento, gli spazi, la potenza disponibile, il condizionamento, la qualità ambientale, l’esclusione dei pericoli e le eventuali espansioni. Per poter valutare tutti i precedenti requisiti, il progettista deve ben conoscere i componenti che verranno posizionati nel datacenter, inclusi gli apparati, il cablaggio, i computer, i rack, e così via.
Un altro vantaggio per il data center moderno è la crescente miniaturizzazione dell’elettronica e una maggiore compattezza, che consente un notevole risparmio degli spazi occupati.
Ciò si evidenzia in modo particolare negli apparati di switching, nei server, nei gruppi di continuità ed in numerosi altri componenti. Per esempio, i blade switch a chassis singolo possono sostituire le precedenti soluzioni in cui ciascuno chassis era preposto ad una specifica funzione. Inoltre i server e gli appliance server montati su rack sono di dimensioni inferiori rispetto a vecchi sistemi equivalenti.
In materia di sistemi di cablaggio, il gruppo di lavoro Tia Tr-42.1.1 ha l’obiettivo di sviluppare lo “Standard per l’infrastruttura di telecomunicazioni per i datacenter Internet“.
Questo gruppo copre le tipologie e le prestazioni del cablaggio in rame e fibra oltre agli aspetti dell’infrastruttura It che consente a tali realizzazioni di implementare con facilità le nuove tecnologie.
Il cablaggio può essere in rame (Utp, F/Utp, S/Ftp) o fibra ottica (Sm/MMm) in base all’interfaccia dell’apparato al quale è connesso.
In molti casi sarà utilizzata una combinazione dei vari mezzi trasmissivi. È nel migliore interesse dell’utente finale eseguire durante la prima implementazione un cablaggio che consenta espansioni successive.
(*) Technical Manager Siemon Italia