Bing per iOS (disponibile anche per Android) è l’app del motore di ricerca di Microsoft che, nelle su versioni più recenti, grazie alla partnership con OpenAI, è potenziata dal modello AI di ultima generazione: GPT-4.
GPT è il modello linguistico di grandi dimensioni che è alla base di ChatGPT: quella che al momento è la sua ultima e più potente versione, la quarta per l’appunto, è GPT-4.
Su iPhone, abbiamo a disposizione numerose alternative per chattare con l’intelligenza artificiale basata su GPT: abbiamo in precedenza visto, ad esempio, come utilizzare il browser Microsoft Edge a questo scopo.
E naturalmente c’è anche l’app ufficiale ChatGPT di OpenAI, in cui è da poco disponibile anche per gli utenti con il piano gratuito la Voice Mode: questa consente di avere conversazioni vocali con il chatbot potenziato dall’intelligenza artificiale.
Tuttavia in ChatGPT, e anche nella sua app per iOS, per utilizzare GPT-4 è necessario eseguire l’upgrade al piano Plus, a pagamento. Nella versione free, il chatbot utilizza GPT-3.5, la generazione precedente del modello. Tra l’altro al momento in cui scriviamo OpenAI ha temporaneamente sospeso gli upgrade, a causa dell’elevata richiesta. Quindi, anche volendo pagare i 20 dollari al mese necessari per sottoscrivere l’abbonamento Plus, per ora non è possibile farlo.
C’è però un’alternativa, che oltretutto è anche gratuita, resa possibile dalla partnership che lega Microsoft e OpenAI: l’app Bing per iOS di Microsoft, disponibile gratuitamente sull’App Store.
Una volta scaricata dall’App Store e installata sul nostro iPhone, apriamo Bing per iOS.
Al primo avvio, Bing potrebbe chiederci le nostre preferenze su alcune impostazioni dell’app, ad esempio se consentire o meno l’invio di notifiche. Dopodiché, la schermata di benvenuto mette subito in risalto quello che è il “pezzo forte” di Bing: l’intelligenza artificiale e, in particolar modo, GPT-4.
Facciamo tap su Chiedimi qualunque cosa per entrare nell’interfaccia della chat.
Anche al primo utilizzo della chat AI, Bing potrebbe chiederci di dare o meno all’app l’autorizzazione per l’accesso a determinate funzioni (ad esempio la localizzazione). E potrebbe fornirci alcune indicazioni e suggerimenti sulle nuove funzioni.
Nell’interfaccia della chat di Bing, l’opzione Usa GPT-4 è attivata per impostazione predefinita, ma possiamo anche scegliere di disattivarla.
A questo punto, non ci rimane altro che digitare la nostra domanda a GPT-4 nella casella del prompt, nella barra inferiore della schermata.
L’utilizzo dell’AI in Bing è gratuito, ma limitato in termini di numero di domande e lunghezza delle conversazioni. Possiamo però espandere queste limitazioni semplicemente accedendo con il nostro account Microsoft, cosa che ci consente di porre più domande e avere conversazioni più lunghe.
È l’app stessa a indicarcelo, nella finestra della chat: qui possiamo fare tap su Accedi per eseguire l’autenticazione con il nostro account Microsoft.
Al termine della risposta, dopo gli eventuali riferimenti, Bing mostra una barra di pulsanti tra cui c’è quello che consente di copiare il testo, per poterlo incollare in un’altra app o documento.
Toccando l’icona della scopa, a sinistra della casella del prompt, possiamo “ripulire” la finestra per iniziare una nuova chat.
Il microfono nel campo del prompt serve invece per porre la nostra domanda al chatbot con la voce, invece che digitando con la tastiera. Bing trascrive il nostro parlato e fornisce a sua volta la risposta sia con la voce sintetica che in formato testo, nella finestra.
Per tornare all’input testuale, basta toccare l’icona della tastiera che nel frattempo ha sostituito quella del microfono.
Con l’icona della fotocamera, possiamo sottoporre al chatbot AI un’immagine, per porre poi delle domande o risolvere un quesito relativo ad essa. GPT-4 è infatti un modello di tipo large multimodal, che accetta sia testo che immagini come input.
Abbiamo visto nel nostro articolo su come chattare con Bing AI in Microsoft Edge su pc e Mac che per il chatbot è possibile selezionare uno tra diversi stili di conversazione. Questa opzione è disponibile anche nell’app Bing per iOS.
Per farlo, facciamo tap sull’icona del menu (quella con i tre puntini) nell’angolo in alto a destra, e tocchiamo Mostra Tutti i toni.
Abbiamo ora la possibilità di scegliere uno tra i seguenti toni di conversazione: Creativo (più originale), Bilanciato (uno stile più equilibrato e informativo), Preciso (che genera una conversazione più concisa).
Bing applica anche un codice colore che aiuta a identificare il tono di conversazione selezionato per la chat attiva.
Questa opzione sembra però disattivare il modello GPT-4. Per visualizzare nuovamente il pulsante Usa GPT-4 al posto degli stili di conversazione, e attivare l’ultima versione del modello AI, facciamo nuovamente tap sull’icona con i tre puntini nell’angolo in alto a destra e tocchiamo Nascondi Tutti i toni.
Con il pulsante Indietro, nell’angolo in alto a sinistra, torniamo alla schermata principale di Bing per iPhone: se la chat con GPT-4 è senz’altro una delle funzionalità più gettonate, non dimentichiamo che l’app è di base un motore di ricerca che consente di cercare e interagire con i contenuti web.
Tra l’altro, la nuova versione di Bing applica l’intelligenza artificiale anche all’algoritmo di ricerca principale e al ranking dei risultati: ciò secondo Microsoft dovrebbe portare a un miglioramento della rilevanza nei risultati, e a una maggiore precisione e pertinenza.
Dalla schermata Home, possiamo in ogni momento accedere alla chat con l’AI GPT-4, toccando il pulsante Chat con l’icona di Bing, al centro della barra di navigazione posizionata in basso.
Nell’angolo in alto a sinistra della schermata Home troviamo invece l’icona per visualizzare le informazioni dell’account, o per accedervi: ciò, come abbiamo visto in precedenza, estende i limiti di utilizzo della chat GPT-4. Da qui possiamo anche accedere alle impostazioni dell’app.
Infine, teniamo presente che la stessa OpenAI – la società sviluppatrice di questa tecnologia – ha spiegato che: “In una conversazione informale, la distinzione tra GPT-3.5 e GPT-4 può essere sottile. La differenza emerge quando la complessità del task raggiunge una soglia sufficiente: il GPT-4 è più affidabile, creativo e in grado di gestire istruzioni molto più sfumate rispetto a GPT-3.5”.