Canva, la popolare piattaforma online per il design e la comunicazione visiva, non è certo nuova all’integrazione di strumenti basati sulla tecnologia di intelligenza artificiale.
Negli ultimi tempi c’è stata però indubbiamente un’ulteriore accelerazione, sia per quel che riguarda lo sviluppo in casa sia nelle operazioni di mercato. In particolar modo ci riferiamo all’acquisizione di Leonardo.AI, una delle startup che più si sono fatte notare nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa.
In seguito all’acquisizione, Canva ha iniziato a lanciare nuovi strumenti basati sulla tecnologia di Leonardo.AI e tra questi, di recente ha aggiunto Dream Lab.
Dream Lab è il nuovo strumento di Canva che consente di creare nuove immagini generate dall’intelligenza artificiale da inserire nei propri progetti grafici, semplicemente descrivendole con un prompt in linguaggio naturale.
Per accedere allo strumento di creazione di immagini con l’AI generativa, nell’ambiente web desktop di Canva basta fare clic su Dream Lab nel menu laterale dalla Homepage.
Come avviene spesso per questo tipo di strumenti di AI generativa, nella schermata principale, oltre alla casella di testo del prompt e ad altri eventuali controlli, c’è la galleria delle immagini d’esempio, generate dalla community o dal team editoriale.
La galleria può essere utile per trovare l’ispirazione e per prendere dimestichezza con il nuovo strumento. Passando il mouse su una delle immagini della galleria, Canva mostra, in sovraimpressione sulla miniatura, un’anteprima del prompt e il pulsante Inizia.
Con un clic sul pulsante Inizia, Canva copia l’intero prompt utilizzato per generare l’immagine, nella nostra casella del prompt. In questo modo possiamo studiare il prompt, eventualmente modificarlo e utilizzarlo per provare a generare la nostra prima immagine.
Per il prompt, Dream Lab supporta le lingue che Canva stesso supporta, quindi anche l’italiano. Alcuni modelli e piattaforme di AI generativa per le immagini potrebbero mostrare prestazioni migliori, in termini di qualità dell’output e fedeltà alla descrizione, con un prompt in inglese.
Per creare descrizioni dettagliate in inglese, un’alternativa che abbiamo a disposizione è quella di chiedere a un’AI generativa conversazionale – come ad esempio ChatGPT – di generare per noi non l’immagine, bensì il prompt per generare l’immagine.
Prima di lanciarci a generare immagini, tuttavia, diamo un’occhiata all’angolo in alto a destra della schermata: Dream Lab è accessibile anche nel piano Gratis di Canva, ma in questo caso si hanno a disposizione solo 20 crediti in tutto. Nei piani a pagamento ci sono più crediti disponibili, fino a 500 per utente, che si aggiornano mensilmente. Ogni generazione di immagine “costa” un credito.
Per generare un’immagine, dunque, basta scrivere (o incollare) la descrizione nel campo di testo del prompt e fare clic su Crea.
Dream Lab di Canva genera quattro variazioni dell’immagine, le cui miniature vanno ad aggiungersi alla cronologia delle immagini generate, che ora occupa – a scorrere – il resto della finestra al di sotto del campo di testo del prompt.
Un clic su un’anteprima apre la scheda di quell’immagine: qui possiamo leggere l’intero prompt e possiamo anche copiarlo, nel caso desiderassimo riutilizzarlo. Possiamo inoltre visualizzare la risoluzione dell’immagine.
Il pulsante Altro (l’icona dei tre puntini di sospensione) fornisce l’accesso alle opzioni per copiare, scaricare, segnalare o cancellare l’immagine. La voce Guida alle immagini ha al momento solo un’opzione abilitata, Stile di riferimento, di cui parliamo a breve.
Un clic sul pulsante Modifica in un progetto fa sì che Canva crei un nuovo progetto e utilizzi automaticamente l’immagine scelta all’interno del nuovo design, la cui area di lavoro assume le stesse dimensioni dell’immagine. Inoltre, l’immagine è automaticamente selezionata e in modalità di modifica.
Canva crea e apre il nuovo progetto all’interno della stessa scheda del browser, quindi, per tornare a Dream Lab, dobbiamo usare il pulsante Indietro del browser oppure l’apposito pulsante del menu laterale di Canva stesso.
La scheda informativa con l’immagine a pieno schermo al momento non sembra offrire dei pulsanti per andare all’immagine precedente e a quella successiva della stessa sessione di generazione. Per visualizzare un’altra immagine non resta quindi che chiudere la scheda con l’apposito pulsante nell’angolo in alto a destra, e aprirne un’altra con un clic sulla miniatura d’anteprima.
Molti dei controlli sono comunque accessibili anche passando il mouse sulla miniatura stessa: in sovraimpressione, infatti, appaiono visibili i pulsanti per copiare e scaricare l’immagine (che viene scaricata in formato JPEG).
A che qui, inoltre, troviamo il pulsante Altro – i tre puntini di sospensione che aprono il menu contestuale di opzioni aggiuntive – e quello Modifica, per editare l’immagine all’interno di un progetto, come abbiamo visto prima.
Anche il blocco di testo del prompt fornisce due controlli: il pulsante Riutilizza prompt – quello con l’icona di una freccia verso l’alto, sul lato sinistro – copia l’intera descrizione testuale nel campo del prompt, per l’appunto per riutilizzarlo. Il pulsante con i tre puntini di sospensione, sul lato destro, consente invece di segnalare o eliminare tutte le immagini generate con quel prompt.
Ma torniamo al momento della generazione dell’immagine, perché le nostre possibilità di controllo non si limitano alla descrizione inviata con il prompt. Abbiamo a disposizione diverse opzioni di personalizzazione dell’output, tramite i tre pulsanti presenti sotto il campo di testo del prompt.
Partiamo dal primo sulla destra: con Seleziona le proporzioni abbiamo la possibilità di scegliere il formato dell’immagine generata. Possiamo scegliere tra 1:1 (quindi quadrato) e diverse opzioni tra le più comuni sia per l’orientamento verticale che orizzontale.
Il pulsante al centro, con l’icona di una tavolozza per i colori, è di solito preimpostato su Smart. Questo ci serve invece per selezionare uno stile per l’immagine. Possiamo scegliere tra una serie di preset, tra cui ad esempio Concept cinematografico, Creativo, Effetto bokeh, Macro, Illustrazione e altri ancora.
Possiamo lasciare impostato su Smart per lasciare che sia Dream Lab di Canva a decidere lo stile in base al prompt. Oppure, possiamo anche selezionare Nessuno.
Il primo pulsante sulla sinistra, Aggiungi immagine, mostra un menu in cui al momento solo la prima opzione è accessibile: Stile di riferimento. Con questa opzione possiamo allegare al prompt un’immagine che Dream Lab debba usare come riferimento di stile per l’immagine da generare.
Possiamo selezionare l’immagine da usare come riferimento di stile dal computer locale, dalla cartella Caricamenti di Canva oppure dalle immagini generate di recente.
La miniatura dell’immagine da usare come stile di riferimento appare nella casella del prompt e possiamo rimuoverla in ogni momento.
Nelle nostre prove, il modello generativo sembrava più a suo agio nella creazione di immagini del tipo delle grafiche e delle illustrazioni, di un genere cioè più riconducibile alle immagini sintetiche che a quelle prettamente fotorealistiche. C’è però da dire che, come per ogni AI generativa di immagini, per ottenere i migliori risultati occorre dedicare un po’ di tempo, oltre che a sperimentare con i preset di stile, anche a ottimizzare e a dettagliare il prompt.
In generale, ci sembra molto comodo poter avere strumenti generativi direttamente all’interno dell’avanzato e al contempo intuitivo ambiente di design di Canva. Sia lo strumento Dream Lab che il modello generativo a nostro parere possono essere ulteriormente ottimizzati in termini di usabilità e di efficacia, ma siamo alla prima implementazione ed è plausibile che il team stia continuando a lavorare per rifinire e migliorare la soluzione.
Un’ultima annotazione è opportuno farle sui termini di utilizzo delle immagini generate dall’AI, un campo in cui anche il quadro normativo internazionale è ancora in evoluzione.
In calce alla cronologia delle immagini, Canva fornisce i link alle linee guida e alle condizioni d’uso, la cui lettura è altamente consigliabile. Per quel che concerne la possibilità di utilizzare Dream Lab per uso commerciale, la stessa Canva è prudente. Da un lato ci sono i Termini che regolano il rapporto tra l’utente e Canva.
Dall’altro, Canva specifica anche che: “In modo simile, se utilizzi queste app per creare caratteri o brand riconoscibili, questi potrebbero essere protetti da copyright o marchi. Se hai intenzione di usare queste immagini, chiedi l’autorizzazione di chi ne detiene i diritti. Non possiamo darti questa autorizzazione”. È quindi anche responsabilità dell’utente verificare il materiale e prendere le opportune salvaguardie, prima di un suo eventuale utilizzo commerciale.