Quattro senior executive di MongoDB a livello globale hanno condiviso le loro previsioni per il 2025, focalizzate sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel trasformare il business aziendale.
La parola a: Mindy Lieberman, CIO, MongoDB, Alan Chhabra, Executive Vice President of Worldwide Partners, MongoDB, Andrew Davidson, SVP of Products, MongoDB e Tara Hernandez, VP of Developer Productivity, MongoDB.
Mindy Lieberman, CIO, MongoDB
“Nel 2024, mentre i tech vendor hanno integrato funzionalità di AI nelle loro soluzioni, abbiamo osservato i dipartimenti IT adottare e implementare queste funzionalità. Tuttavia, ciò ha portato a miglioramenti aziendali di lieve o moderata intensità, senza provocare quel cambiamento sismico suggerito dal ‘hype’. I leader stanno ancora cercando di comprendere come l’AI possa realmente generare un aumento significativo della produttività, una riduzione della complessità operativa o un miglioramento dell’esperienza dei collaboratori.
Nel 2025 inizieremo a vedere progressi più significativi nell’uso dell’AI per creare un impatto concreto sul business. In primo luogo, l’AI dimostrerà il suo valore per i collaboratori, consentendo loro di concentrarsi su attività di maggiore valore e complessità, mentre gli agenti digitali basati sull’AI saranno in grado di rispondere alle tipiche domande gestite dai team di assistenza front-line. I bot diventeranno onnipresenti all’interno delle organizzazioni, occupandosi di richieste che vanno dai riepiloghi dei conti ai programmi HR.
In secondo luogo, l’introduzione di capacità di ragionamento cambierà il gioco, ma ogni organizzazione dovrà valutare attentamente come implementarle. Il 2025 segnerà l’inizio di questo percorso, ma non il traguardo finale.
Il 2025 sarà anche l’anno dello sviluppo di layer RAG (Retrieval-Augmented Generation) consapevoli dei permessi. Perché l’AI possa offrire il massimo valore, sarà essenziale integrare dati pubblici e privati presenti all’interno dell’azienda. I dati privati dovranno rispettare rigorosamente i permessi e i privilegi dell’utente che esegue la query AI, definiti generalmente nell’applicazione o nel servizio che gestisce i dati di origine”.
Alan Chhabra, Executive Vice President of Worldwide Partners, MongoDB
“Le organizzazioni si trovano ad affrontare una crescente pressione per ottenere un ROI significativo dall’AI, ma spesso necessitano di supporto per passare dal concetto alla produzione, navigare in un panorama tecnologico in rapida evoluzione e mantenere sotto controllo i costi. Nel 2025, i fornitori di tecnologia di maggior successo saranno quelli che si posizioneranno come partner strategici, accompagnando i clienti attraverso il complesso percorso dell’adozione dell’AI.
Per questo motivo, è fondamentale che i fornitori vadano oltre la sola offerta tecnologica, raddoppiando gli sforzi nei servizi professionali e nelle iniziative di implementazione che migliorano l’esperienza dei clienti e li guidano verso un’adozione efficace dell’AI.
Nel breve termine, lo sviluppo di applicazioni copilot e la modernizzazione delle applicazioni esistenti rappresenteranno probabilmente i casi d’uso con il più alto ROI per l’AI generativa. In un contesto in cui le aziende puntano a massimizzare il ritorno sugli investimenti, i fornitori dovranno investire sia nella tecnologia sia nei servizi che favoriscano il successo dei clienti in questi ambiti”.
Andrew Davidson, SVP of Products, MongoDB
“Sviluppare applicazioni è un po’ come costruire un ponte: prima di iniziare, bisogna assicurarsi che la struttura possa resistere alle sollecitazioni ambientali. Tuttavia, con gli strumenti di sviluppo sempre più accessibili e democratizzati, lo sviluppo di applicazioni a volte non segue lo stesso rigore strutturale.
L’approccio rapido allo sviluppo comporta sia vantaggi che rischi: da un lato, accelera l’innovazione, rendendo più facile creare e lanciare nuove applicazioni; dall’altro, può portare a trascurare la resistenza critica in favore della velocità. La chiave è trovare un equilibrio, fornendo agli sviluppatori la possibilità di innovare rapidamente, senza sacrificare la resilienza necessaria quando le loro applicazioni devono scalare”.
Tara Hernandez, VP of Developer Productivity, MongoDB
“Nel 2024, abbiamo visto che il miglior uso dell’intelligenza artificiale è stato quello di aiutare a organizzare e distillare le informazioni (ad esempio, migliorando i risultati di ricerca o spiegando blocchi di codice). Tuttavia, nell’ambito della generazione di nuovo codice, non abbiamo riscontrato gli stessi benefici: in molti casi, la qualità del codice generato è comparabile a quella di uno sviluppatore junior (e a volte anche inferiore). La strada da percorrere è ancora lunga.
La realtà è che l’intelligenza artificiale non è veramente ‘intelligente’: si tratta di un sofisticato sistema di pattern matching basato su modelli costruiti sui dati, che possono essere validi o meno; quindi, la necessità di verifica rimane fondamentale. L’uso di agenti intelligenti o bot sta diventando sempre più comune, ma stiamo assistendo anche a molti esempi degli effetti collaterali del loro utilizzo. Un episodio significativo è stato quando una compagnia aerea ha cercato di incolpare l’AI per aver fornito informazioni sbagliate a un cliente. Questo episodio evidenzia chiaramente che ‘non siamo ancora arrivati’, sia per quanto riguarda l’affidabilità della tecnologia, sia per la nostra comprensione di quando e come applicarla in modo efficace.
Nel 2025, ci aspettiamo che l’attenzione si sposti da ‘cosa può fare l’AI’ a ‘cosa dovrebbe fare l’AI’, superando l’hype e arrivando a una comprensione più chiara di dove l’AI può realmente aggiungere valore e dove il giudizio umano rimane insostituibile. Man mano che avanziamo, credo che vedremo le organizzazioni iniziare a adottare applicazioni più selettive e prudenti dell’AI, specialmente in settori ad alto rischio come sanità, finanza e sicurezza pubblica. Un approccio più raffinato nello sviluppo dell’AI sarà cruciale non solo per ottenere risultati di qualità, ma anche per costruire la fiducia, garantendo che questi strumenti supportino realmente gli obiettivi umani piuttosto che comprometterli.”