Negli ultimi anni, Qnap si è impegnata nel re-indirizzare il proprio focus e l’attività di ricerca e sviluppo.
Da semplice produttore di prodotti NAS “puri”, dal 2019 in avanti l’azienda ha sensibilmente ampliato il proprio raggio d’azione, con importanti investimenti nell’ambito del networking e del computing.
La società ha condiviso di aver avuto un anno in crescita, nonostante le difficoltà legate alla situazione pandemica degli ultimi anni: in Italia Qnap ha registrato una crescita del + 21%.
Tale andamento positivo si riflette anche a livello europeo, con una crescita del + 25%, e worldwide, con un +20%.
E anche la crescita del team a livello locale è da leggere in termini di nuovi investimenti che l’azienda ha fatto in Italia nel corso dell’ultimo anno.
A livello europeo c’è da evidenziare un nuovo headquarter. Inaugurato sole due settimane fa, in Germania, nella nuova sede sono stati fatti confluire i due magazzini preesistenti in Olanda e Germania. La nuova sede è un centro logistico da cui viene spedita la merce a tutti i distributori a livello europeo.
Per quanto riguarda il focus sulla ricerca e sullo sviluppo, nel concreto ciò si evidenzia nel dato che, dei 1600 dipendenti a livello worldwide, ben il 50% è impegnato nell’R&D.
E questa proporzione si riflette nel numero di nuovi prodotti lanciati ogni mese sul mercato, per un totale di 30.000 pezzi prodotti al mese presso la casa madre a Taiwan.
Per quel che concerne lo sviluppo in termini di prodotti, Qnap ha sottolineato la forte ingegnerizzazione non solo sul mondo storage, ma anche su quello small enterprise e consumer, con il lancio di router molto più rivolti all’end user.
Inoltre, con l’inserimento di prodotti switch, Qnap ha realizzato un vero e proprio ecosistema di rete.
L’approccio Qnap alla cybersecurity
Dopo un forte attacco subito due anni fa – ha messo poi in evidenza Qnap –, è nata una task force interamente dedicata alla cybersecurity, un pool di esperti costantemente focalizzati ad analizzare i comportamenti degli hacker.
Dalla loro attività di studio è nata l’esigenza di creare un prodotto ad hoc, finalizzato a lavorare “a monte” per cercare di limitare qualsiasi possibile attacco cyber.
Sulla cybersecurity, l’azienda ha evidenziato dati sconfortanti: il 41% delle organizzazioni dichiara di non avere mai implementato dei servizi di sicurezza.
Il 55% delle organizzazioni dichiara che, una volta attaccate, non prende ulteriori azioni; mentre il 76% dei team dedicati alla sicurezza dichiara di non essere completamente a conoscenza di quelli che sono tutti i suoi asset e tutte le sue applicazioni strategiche.
In tema di soluzioni per la protezione della rete, ADRA di Qnap non è un firewall e non sostituisce questo componente nella rete, sottolinea l’azienda, che anzi raccomanda vivamente l’utilizzo di prodotti dedicati come firewall, oppure soluzioni software come antivirus, per proteggere tutti i dispositivi nell’infrastruttura.
Si tratta di uno switch intelligente, con software a bordo, che permette di fare delle analisi avanzate rispetto a un classico switch.
Fungendo da vera e propria “trappola”, ADRA depista l’hacker e, nel frattempo, realizza un’analisi attiva dei flussi e del traffico, andando eventualmente a mettere in quarantena file sospetti e a isolare gli attacchi.
ADRA – spiega Qnap – non funge da malware remover: interviene prima, in chiave preventiva, attraverso una scansione del traffico dati.
Pur con le caratteristiche di una soluzione molto sofisticata in quanto a performance, Qnap presenta ADRA come un prodotto rivolto anche alla piccola e media impresa (anche perché gli hacker sono sempre più focalizzati sulle piccole realtà).
Infine – conclude Qnap –, l’azienda nell’ultimo anno ha dedicato molte risorse alle attività di formazione del canale, con corsi più o meno tecnici, ma anche con piccole lezioni di tecnologia di 40’ incentrate su contenuti specifici, tra cui anche quello della cybersecurity.
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