Come si virtualizza lo storage

Uno sguardo ai diversi approcci che permettono di estrarre dai dispositivi di memorizzazione la capacità sottoutilizzata, per sfruttarla al meglio

"Virtualizzazione" e "gestione dei volumi" sono termini che fanno riferimento a tecnologie molto simili, alle quali si fa ricorso per incrementare l’utilizzo dei sottosistemi storage, migliorarne la scalabilità e la disponibilità dei dati. In realtà, la condivisione delle risorse all’interno di una Storage area network (SAN) può avvenire su diversi fronti. Si realizza, tipicamente, in tre modi, implementandola sul server applicativo, in un’appliance o in un array di storage.


L’astrazione potrà avvenire, anzitutto, sul singolo sottosistema, che arriverà a gestire diversi apparati di produttori differenti. Questi saranno accomunati in un unico livello, e visti dall’utente come un ecosistema unico, chiamato RAID (Redundant array of independent disk). Un ulteriore livello di astrazione può avvenire sul singolo server, attraverso funzionalità proprie del sistema operativo che abilitano la gestione di volumi logici di dati. A livello di rete SAN, invece, la scelta possibile è quella di inserire un’appliance, innestandola tra lo storage e i server, che assicuri la gestione unitaria delle risorse di memorizzazione che risiedono su macchine di diversi produttori. All’interno di queste tre categorie, poi, gli approcci perseguibili sono quelli "in band" e "out-of-band".


Gli elementi base


Le architetture di astrazione dello storage si compongono di tre elementi principali. Il percorso dei dati (data path), il percorso del controllo (control path) e l’operatore di virtualizzazione. Quanto al primo, si tratta di un insieme organico di componenti di rete, dispositivi e link utilizzati per trasportare i dati dai sottosistemi storage ai target. Il control path è, invece, un insieme di link di rete che permette di gestire i dispositivi SAN, i target e i trasferimenti dati relativi. Può coincidere o meno con la rete sulla quale viaggiano i dati (data path), nel primo caso si parla di astrazione simmetrica, in band o in path. Questa è la scelta più diffusa per realizzare la copia snapshot (in un preciso istante) dei dati e la virtualizzazione avviene attraverso l’interposizione di appositi server sulla SAN. In caso contrario, invece, è corretto parlare di virtualizzazione off band, off-the-path o asimmetrica, che si realizza agendo sui metadati, ovvero sui "consuntivi" che contengono informazioni relative alla collocazione dei dati nel serbatoio di risorse creato. Quanto al terzo elemento (l’operatore), va detto che l’astrazione logica delle risorse può avvenire a livello di server host, di controller del sottosistema storage o, in alternativa, del singolo dispositivo di rete (un’appliance, un router o uno switch). L’operatore di virtualizzazione funziona alla stregua di un software host, ecco perché spesso viene indicato come volume o disk manager.


I nuovi software SAN


Inizia, però, a farsi strada una nuova classe di software SAN, pensata per lavorare alla stregua di un ambiente di virtualizzazione distribuito. I sottosistemi di dischi, in realtà, già da tempo forniscono opzioni di astrazione delle risorse, chiamate sottosistemi RAID o storage enterprise. È possibile innestare l’operatore di virtualizzazione sul controller storage anche se i più pensano che questo comporti dei limiti alla scalabilità, dovuta al fatto che i subsistemi hanno configurazioni massime e capacità di comunicazione che non possono essere superate. Di recente, l’operatore di virtualizzazione è stato innestato anche su un sistema o un dispositivo della rete. In questo caso, le performance di Input/Output risultano salvaguardate e, data la collocazione (esterna al sistema) dell’operatore di astrazione, non si genera un sovraccarico di lavoro per il processore. Negli anni più recenti, tuttavia, ci sono stati investimenti consistenti sulle tecnologie SAN per lo storage controller e questo fa pensare che i sottosistemi di virtualizzazione saranno presto accessibili a basso costo, alla stregua di commodity.

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