Pokemon Go è il gioco, anzi il vero e proprio fenomeno, del momento e su questo non ci sono dubbi. Di per sé il gioco è semplice e coinvolgente, la difficoltà principale sta nel trovare i Pokemon senza vagare troppo per la propria città e senza esaurire velocemente la batteria dell’iPhone. Non è un ostacolo all’inizio del gioco, lo diventa quando la nostra dotazione di Pokemon è già corposa e ci servono esemplari specifici.
Morale: non ci si può affidare solo alla fortuna ed è utile sfruttare alcune app di supporto che sono state già sviluppate e che si basano sul coinvolgimento degli stessi giocatori. O su un pezzo di “storia” del gioco.
Poke Radar
Elenca su una mappa i luoghi dove sono apparsi i Pokemon, indicandone anche il tipo. Le informazioni sono inserite dagli utenti dell’app e quindi possono essere più o meno corpose a seconda di quanti la stanno usando nella nostra zona.
Serve essenzialmente a uno scopo: portarsi nel luogo dove potrebbe essere quel Pokemon che stiamo cercando, senza perdere (troppo) tempo e senza esaurire la batteria dell’iPhone a furia di geolocalizzarci mentre giriamo per la città.
Poke Locator
Il suo compito è assisterci negli scontri per le palestre. Assembla infatti, sempre grazie alle segnalazioni degli utenti, un database geolocalizzato delle palestre con i Pokemon che le difendono.
In questo modo è possibile arrivare preparati agli scontri, sapendo quale dei nostri Pokemon è più o meno efficace per conquistare la palestra.
GoGo Maps
GoGo Maps cerca di essere un database onnicomprensivo per i giocatori. Contiene infatti le segnalazioni di PokeStop, palestre e dei luoghi dove sono apparsi tipi specifici di Pokemon, combinando quindi le funzioni sia di Poke Radar sia di Poke Locator.
Lo scopo è sempre il solito – sapere in anticipo dove andare – e non cambia nemmeno il limite dell’app: la sua quantità di informazioni dipende da quante persone la usano. Per questo è meglio provarle tutte e capire, dopo un po’, quale viene più aggiornata nella nostra zona.
Ingress
Niantic, la software house che ha sviluppato Pokemon Go, in precedenza aveva creato un altro gioco basato su realtà aumentata e geolocalizzazione: Ingress. Si tratta di un gioco a sfondo fantascientifico che non c’entra nulla con i Pokemon, anche se la dinamica alla fine ha diversi punti di contatto con Pokemon Go.
Pare però che in Niantic abbiano almeno in parte “riciclato” le mappe usate in Ingress e che quindi i punti “energetici” XM del gioco siano anche, in Pokemon Go, luoghi in cui è probabile l’apparizione di Pokemon rari. È anche probabile che nel tempo le mappe divergano, ma in questa fase sembra che ci siano abbastanza coincidenze fra le due.