Commerce One, uno dei protagonisti del software per piattaforme business-to-business, ha confermato in settimana l’intenzione di ridurre del 10% il suo personale, licenziando fino a 360 persone. L’azienda è costretta a ridurre le spese per affro …
Commerce One, uno dei protagonisti del software per piattaforme
business-to-business, ha confermato in settimana l’intenzione di
ridurre del 10% il suo personale, licenziando fino a 360 persone.
L’azienda è costretta a ridurre le spese per affrontare la
congiuntura negativa che stanno attraversando gli investimenti in
tecnologie informatiche. Specializzata in soluzioni per i marketplace
virtuali, Commerce One precisa che i tagli saranno orizzontali alle
divisioni dell’azienda. Mark Hoffman, l’amministratore delegato, ha
sottolineato di aver sempre ribadito l’impegno per una maggiore
razionalizzazione della sua azienda. Del resto Commerce One non è la
sola a dover assumere impegni così dolorosi. Il concorrente Ariba ha
appena annunciato la riduzione di un terzo dei dipendenti e così ha
fatto l’ex alleato di Ariba, i2 Technologies, costretta a licenziarne
il 10%. Del resto i tempi non sembrano essere troppo promettenti per
l’industria del software in generale. Contemporaneamente a Commerce
One anche Hyperion Solutions ha riferito di essere pronta a mandare a
casa 400 dipendenti, pari al 15% dell’attuale forza lavoro. Il Ceo,
Jeff Rodek, mette sul piatto le stesse priorità citate da tutte:
snellirsi per affrontare meglio una situazione finanziariamente
difficile. Hyperion sviluppa strumenti analitici che aiutano le altre
aziende a prendere decisioni di business e a operare con maggiore
efficienza. Ma evidentemente, nemmeno queste società sono risultate
immuni all’attuale fase di rallentamento economico.