Community è bello

È periodo di aggregazione. Su diversi fronti. Compreso quello legato all’open source, come analizziamo in questo Faccia a faccia con il business dedicato all’argomento

Aprile 2005, È tempo di community, ovvero meno ostili si è
con la concorrenza, più si mette a fattor comune, meglio è. La
tendenza sembra essere questa, prova ne è che diverse "associazioni"
nascono per aggregare, mettere assieme. Accomunare.
Non stiamo parlando di quelle realtà che rappresentano, politicamente
o meno, anche i rivenditori. Qui, segnaliamo una serie di "piattaforme"
con cui collaborare, "sperimentare" magari soluzioni. Di sicuro, è
forte l’aspetto legato al confronto.

La community per la sicurezza
Anche la sicurezza fa la sua "community" e per farne parte basta visitare
il portale www.ultimobyte.com. A lanciare l’iniziativa è Ultimo- byte,
azienda con dieci anni di esperienza nel settore, che con Securmatch-on demand
knowledge si propone di soddisfare le esigenze di aziende ed esperti di sicurezza.
Collegandosi al sito, infatti, si potranno raggiungere degli esperti "on
demand", pronti a mettersi in contatto con chi in quel momento ne ha bisogno.
Oltre a questo strumento sono disponibili anche altri servizi, fra cui la formazione
permanente, con supporto on line, tutorial e corsi di aggiornamento. Ogni partecipante
potrà accedere alle conoscenze di tutti tramite un database on line che
sarà messo a disposizione del network.
Per diventare membro del network al momento dell’iscrizione bisognerà
scegliere fra quattro profili: aspirante, per chi vuole ampliare il proprio
know how in materia security per potersi proporre come consulente; pro, per
chi è un professionista del settore; generico, per chi è impiegato
nell’It senza particolari skill, ma con la propensione a estendere la propria
attività anche nell’area della sicurezza; infine consulente, per chi
vuole assumere consulenza nell’area security. Nelle intenzioni, ognuno ha qualcosa
da guadagnare. Per esempio, il motore di ricerca nel sito sarà in grado
di riconoscere un progetto che richiede l’impiego di risorse e know how differenziati,
soluzioni che si potranno trovare all’interno del network.

La community del marketing
Un forum riservato ai marketing manager operanti nel settore dell’Hi-tech. Questo,
in poche parole, è il chief marketing officer (Cmo) Council Europe, da
poco sbarcato in Italia. Come dice il nome, il Cmo interessa i responsabili
marketing delle più importanti aziende tecnologiche europee: per "salvaguardare"
questo status si è dotato di barriera all’ingresso. La partecipazione
a questo forum infatti è a inviti. Chi è interessato può
comunque presentare la domanda di accettazione all’indirizzo Web www.cmocouncil.org/nominations.html,
che dovrà passare al vaglio dell’Advisory board. Questa iniziativa si
prefigge di allargare le conoscenze di base dei partecipanti anche sulla definizione
di best practice, oltre a far emergere le nuove esigenze del settore. Cmo Council
è un’iniziativa di GlobalFluency, un network presente in 65 Paesi di
agenzie di relazioni pubbliche specializzate nella comunicazione di aziende
tecnologiche. Il forum è nato negli Usa nel 2001 e raccoglie attualmente
un migliaio di marketing manager nel mondo. In Europa "lo sbarco"
è recente, la fine dello scorso anno in Gran Bretagna, e finora ha raccolto
l’adesione di 125 esperti. Sempre il Regno Unito sarà la base europea,
anche se il forum verrà curato e implementato a livello locale dalle
agenzie partner di Italia, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Scandinavia e
Lettonia.

In caso di Lean enterprise management
Il recupero della competitività è un obiettivo comune di tutte
le aziende. Spesso, però, è difficile far seguire ai buoni propositi
delle azioni coerenti. Per giungere comunque alla meta agognata, è nato
il progetto Nelem, Network of excellence on lean enterprise management di Oracle
Italia. Il percorso sarà improntato sulla messa in pratica dei principi
del lean management (management snello), che richiedono una cultura di impresa
avanzata, una grande esperienza di realizzazione e un insieme di attori ben
coordinato. Per questo Oracle ha coinvolto nello sviluppo del progetto il Dipartimento
Ingegneria della produzione, della termoenergetica e dei modelli matematici
(Diptem) dell’Università di Genova. Anche altre aziende partecipano al
gruppo di lavoro organizzato, da società di management consulting ad
altri partner tecnologici. Per agire al meglio è, poi, indispensabile
svolgere una ricerca sui settori che più necessitano dell’approccio lean,
anche attraverso un questionario sul grado di conoscenza dei concetti di "impresa
snella", i cui risultati saranno disponibili a breve. Il programma di diffusione
prosegue con dei workshop, per favorire relazioni fra gli attori coinvolti.

E il software libero? Il caso OpenOffice.org
Anche con il software libero ci si può scoprire comunità, oops,
community. è il caso di OpenOffice.org, fra i casi di maggior successo
in questo ambito. I numeri parlano chiaro: nel mondo circa trenta milioni di
download, quasi 30mila membri registrati e tremila attivi (cioè che partecipano
ai diversi progetti internazionali e nazionali), oltre a 500 sviluppatori. Fra
gli entusiasti del software libero anche realtà appartenenti alla Pa,
come buona parte del Governo francese e la municipalità di Monaco di
Baviera.
La comunità italiana è fra le più numerose, riunita nel
Plio (Progetto linguistico italiano OpenOffice.org). I membri sono diverse centinaia,
gli utenti oltre il milione, le principali attività svolte riguardano
documentazione, marketing, mailing list, gestione del sito, comunicazione, supporto,
informazione nelle scuole. La big thing del momento è rappresentata,
però, dal lancio di OpenOffice.org 2.0, operazione che verrà supportata
anche da una campagna stampa.

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