L’intervista a Sergio Feliziani, di Commvault Italia
A distanza di un anno dal varo a livello europeo del recovery plan, che in Italia ha portato al PNRR, 01net realizza un’inchiesta, basata su un ciclo di interviste con le principali società che operano in Italia nell’ICT sulla loro strategia per la digitalizzazione delle aziende italiane nel 2022.
Parliamo con loro di quattro temi cardine della trasformazione digitale: resilienza, cybersecurity, cloud, sostenibilità ambientale e sociale e le risposte consentono di costruire la mappa di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.
E c’è un tema in più, il quinto: con spirito consulenziale, chiediamo di fornire agli imprenditori italiani un’idea in più, capace di produrre valore immediato sul piano dell’efficienza e della competitività.
Per Commvault Italia ci ha risposto il Country Manager, Sergio Felziani.
Un anno dopo il Recovery Plan, a che punto siamo con la reale trasformazione del Paese: con quali soluzioni, competenze e servizi partecipate alle missioni del PNRR che coinvolgono il digitale?
Possiamo sicuramente affermare che il 2021 sia stato un anno di preparazione e analisi di attività, strategie e opportunità di investimento. Con il PNRR le aziende, e in particolar modo la Pubblica Amministrazione centrale, hanno a disposizione strumenti adeguati per fare un importante passo in avanti nella trasformazione digitale e raggiungere obiettivi fissati da molto tempo ormai. Commvault da anni è impegnata in attività di sensibilizzazione sulle tematiche di gestione, analisi e protezione dei dati, che stanno crescendo in modo esponenziale e sono il patrimonio di ogni organizzazione, indipendentemente dal settore operativo di riferimento. Per questo è fondamentale che sia solida la consapevolezza sul reale valore delle informazioni in azienda, come del resto la necessità di gestirle e proteggerle nel modo più adeguato. Una volta definite le priorità e messo in evidenza il ciclo di vita delle informazioni, sarà più semplice per ogni organizzazione migliorare la propria resilienza, sia rispetto alle normali dinamiche di business che rispetto ad avvenimenti fuori dalla norma, come quelli che stiamo ancora vivendo. Di certo, anche se l’attivazione dei processi richiederà sforzo e tempo, percepiamo un desiderio di innovare molto forte.
Il 2021 è stato l’anno in cui il tema della cybersecurity è atterrato in tutte le imprese. Quali prospettive concrete vi siete dati per il 2022?
Un posto di assoluto rilievo in tema di cybersicurezza è ormai occupato dal ransomware. Attacchi di questo tipo sono sempre più frequenti e costosi, e nel corso dell’ultimo anno hanno colpito aziende di ogni settore, che si sono viste private di un asset fondamentale, ovvero l’accesso ai propri dati. Gli esempi purtroppo non sono mancati né in ambito pubblico né privato, con l’effetto positivo di spingere le organizzazioni a rendersi sempre più conto dell’importanza di una strategia di sicurezza e protezione dei propri dati, vista oggi non solo più come un obbligo normativo, ma come parte integrante dell’infrastruttura ed elemento abilitante al business.
Commvault è un punto di riferimento nella protezione e nel ripristino dei dati, per tutte le tipologie di vettori di rischio, con il ransomware che rappresenta la più recente minaccia persistente che i clienti devono affrontare. Continueremo sicuramente a fare affidamento sulla nostra esperienza e conoscenza in tema di progettazione, pianificazione e recupero dei dati per supportare le aziende a definire piani strategici di gestione e protezione dei dati, per far sì che siano pronte ad affrontare ogni eventuale disagio e disservizio dovuto a un cyber attacco.
Componente fondamentale della trasformazione digitale è il cloud. Quali sono le scelte che dovranno compiere le aziende italiane nel 2022?
Il 2021 ha visto una decisa accelerazione nell’adozione da parte di aziende e organizzazioni di ogni tipo di piattaforme cloud. Se l’incremento dell’utilizzo del cloud è evidente, tuttavia l’approccio resta spesso ancora poco strutturato, anche per la corsa originata dalla pandemia. Questo ha portato a situazioni distribuite, in cui parte dei dati è ospitata su infrastrutture private, pubbliche o ibride. Affinché la trasformazione sia realmente efficace e utile al business, per le aziende è però necessario definire un piano strategico consolidato, che porti valore aggiunto a ogni livello, dall’operatività dei dipendenti, alla produttività, alla riduzione degli investimenti, per sfruttare davvero tutte le potenzialità che il cloud può offrire. In questo senso, Commvault, con la sua capacità di gestire in modo integrato e continuo dati presenti on-premise, nel cloud privato e in ogni cloud pubblico, può giocare un ruolo importante di abilitatore a una reale trasformazione digitale dei propri clienti.
Dopo il Cop26 si è capito che la sostenibilità, sia ambientale sia sociale, oramai riguarda non solo tutti i Paesi ma anche tutte le aziende. Qual è la vostra strategia riguardo questi temi?
Come vendor software, l’impatto generale di Commvault è per sua natura misurato. Ma il tema della sostenibilità fa da sempre parte delle nostre strategie aziendali. Nel corso degli ultimi diciotto mesi, abbiamo affinato ulteriormente le nostre priorità in ambito sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG). Per quanto riguarda il fronte ambientale, ad esempio, è stato risparmiato quasi il 50% del fabbisogno energetico (175 giorni) nel data center principale di Commvault grazie all’uso di innovativi processi di free cooling, con una conseguente riduzione annuale di 682.000 kilowattora o 159.000 kg di emissioni di CO2. Durante il 2021, abbiamo dimostrato il nostro impegno verso i dipendenti e le community, continuando a sviluppare e investire nel nostro personale, promuovendo l’inclusione e la diversità, prendendoci cura dei dipendenti durante la pandemia. Crediamo fermamente che le persone alimentino la nostra crescita e l’innovazione. Costruire una cultura in cui i nostri dipendenti siano ispirati a dare il meglio di sé è essenziale per il nostro successo ed è fondamentale per i nostri valori.
L’idea ICT del 2022
Se doveste proporre un unico investimento (prodotto, soluzione, metodologia) a un’azienda italiana, una scelta capace di produrre da subito un beneficio a livello di efficienza e competitività, su cosa verterebbe il vostro consiglio?
Il consiglio di fondo per tutti i nostri clienti è quello di adottare un approccio strutturato ai dati e ai workload, affidandosi in particolare alla nostra Intelligent Data Services Platform, sviluppata appositamente per rispondere all’incremento delle richieste delle aziende di gestire in modo intelligente i propri asset critici, i dati. I clienti hanno bisogno della semplicità e della flessibilità rese possibili da un approccio di tipo SaaS: per questo la piattaforma comprende numerosi servizi, tra cui Data Management & Protection, Data Security, Data Compliance & Governance, Data Transformation e Data Insights, e offre un supporto completo e realmente end-to-end per storage e workload, indipendentemente da dove essi risiedano, per mettere a disposizione delle aziende la semplicità necessaria per affrontare le sfide e sfruttare il valore dei dati aziendali.