Il distributore, di cui la società francese controllava già il 60per cento, viene interamente integrato nella struttura del vendor. Scompare il brand 3D Planet inglobato in quello dell’acquirente. Al via il marketing presso i rivenditori per i quali, dal prossimo anno, sarà possibile acquistare on l
Come avevamo già anticipato qualche giorno fa, Ubi Soft ha portato a casa il restante 40% di 3D Planet, da tre anni distributore in esclusiva per l’Italia della società francese.
“Abbiamo cercato di valutare il costo/opportunità derivante dall’acquisire un distributore già affermato sul mercato e con il quale operiamo ormai da anni, con l’eventuale sfida di creare una struttura nuova e totalmente dedicata – ha affermato Florence Alibert, numero uno della filiale italiana di Ubi Soft -. Evidentemente il piatto della bilancia pendeva per la prima opzione, e così è stato. In tal modo intendiamo portare anche in Italia il modello che già esiste nelle altre country, ossia la vendita diretta ai rivenditori, seguiti da una forza commerciale interna. Saltando di fatto lo step del distributore siamo così in grado di garantire una politica di prezzi più profittevole, per gli utenti finali e per i rivenditori stessi”.
Realizzata la completa integrazione del personale delle due società già lo scorso mese di agosto, la fusione giuridica sarà portata a termine entro la fine di quest’anno. Due le conseguenze più immediate: la scomparsa del brand 3D Planet e il mantenimento di un’unica ragione sociale, ovvero Ubi Soft Spa.
Per garantire massima stabilità, la co-direzione della filiale italiana della società che opera nel settore dell’intrattenimento interattivo, è stata affidata a Riccardo Cones, già amministratore delegato di 3D Planet, che affiancherà Alibert.
Il team, composto da 50 dipendenti e da una quarantina di agenti, sarà strutturato in sei divisioni: marketing, comunicazione, vendite, trade marketing, amministrazione e logistica.
Gli obiettivi per il futuro della filiale italiana sono ambiziosi, quasi quanto quelli del Gruppo che, a livello mondiale conta di rientrare tra i primi cinque editori mondiali (al momento è tra i primi 10) e di fatturare 1,5 miliardi di dollari. Il tutto entro l’anno fiscale 2005-2006.
“Indubbiamente – ha confermato Alibert -, l’acquisizione di 3D Planet risponde a un’esigenza strategica ben precisa, cioè arrivare a ottenere una presenza importante sul nostro mercato di riferimento offrendo servizi logistici sempre più competitivi e un catalogo prodotti costantemente in crescita”.
Insomma, una Ubi Soft in crescendo che guarda ora con interesse al mercato americano e alle potenzialità del marketing attraverso Internet. “Il gioco online – ammiccano i due nuovi co-direttori -? Sicuramente una modalità del prossimo futuro, oltre che un business da cogliere al volo”.