Componenti Intel per le Tlc

All’Intel Development Forum, la casa americana delinea la nuova strategia nel settore dei processori e nelle tecnologie per applicazioni nelle reti convergenti fisse e mobili.

Intel Developer Forum è un programma mondiale che fornisce agli sviluppatori le informazioni tecniche e le anticipazioni necessarie per creare prodotti per la Internet Economy.
L’IDF di quest’anno, che per la prima volta si è svolto in Europa, ha però segnato una chiara accelerazione di Intel in settori di mercato in cui sino a poco tempo fa era sostanzialmente assente. Sto parlando dei mercati dell’wireless, delle telecomunicazioni e delle reti.
Verrebbe da chiedersi cosa c’entrano con Intel, che è senz’altro più nota come produttore di processori per server e impegnata nel lancio della sua nuova architettura a 64 bit e dell’Itanium.
Degli annunci e dei rilasci, che tecnologicamente non potranno non avere conseguenze nel mercato parlerò più avanti. Vanno però preventivamente fatte alcune considerazioni.
Intel ha nell’ultimo biennio acquisito una serie di società in settori del networking specializzate nella produzione di apparati ottici e di schede e software per la trasmissione. Un esempio immediato è Dialogic, fortemente presente nel settore del middleware per Tlc e delle schede di interfaccia di rete ma che ora è diventata il punto di focalizzazione dell’area comunicazione di Intel. A questo Intel ha abbinato lo sviluppo di piattaforme di appliance (la sua linea Netstructure) che ha commercializzato inizialmente direttamente ma che ora distribuisce tramite accordi Oem con produttori Tlc e IT di primo livello.
Se in alcuni momenti è parso che queste iniziative operassero in modo sparso ora ci si deve ricredere. Quello che è apparso evidente all’IDF è che la strategia di fondo era ben chiara sin dall’inizio e tesa a cambiare profondamente il volto di Intel, senza per questo preoccupare i suoi partner, trasformandola da un produttore di processori a un produttore di moduli, che continua a proporre tramite partner che li utilizzano per realizzare dei sistemi completi. UN approccio che però evidentemente le permette di ottenere una maggior visibilità e un maggior valore aggiunto.
Inoltre, appare ora fortemente consolidata la sua posizione nel settore delle telecomunicazioni mentre si appresta a giocare un ruolo anche nel settore nascente delle reti ottiche.
Non che con questo intenda trascurare il settore consumer. All’IDF la società ha infatti annunciato la disponibilità di un chip sperimentale per computer basato su una nuova tecnologia di processo che combina i principali componenti degli attuali telefoni cellulari e computer handheld. Questa tecnologia integrata denominata “wireless-Internet-on-a-chip” potrebbe portare, nell’intenzione della società, allo sviluppo di una nuova generazione di prodotti wireless per l’accesso a Internet. I nuovi chip sperimentali contengono in un unico elemento di silicio il microprocessore, memoria flash e circuiti per le comunicazioni analogiche e potrebbero risultare sino a cinque volte più potenti di quelli attualmente utilizzati nei telefoni cellulari e con durata della batteria intorno al mese. La nuova tecnologia di processo è stata progettata, ha dichiarato Intel, per essere modulare e costituire una piattaforma che consenta di realizzare i futuri prodotti wireless con varie combinazioni di memoria flash, logica o funzioni analogiche.
Se con questa iniziativa nella componentistica wireless per Internet, Intel appare mettere i piedi avanti per quello che si preannuncia come il mondo wireless del futuro, con gli annunci nel settore delle telecomunicazioni e della convergenza entra subito in gioco.
Cominciamo dai server carrier grade per l’industria delle Tlc.
Con una mossa che non potrà non attrarre l’interesse delle società di telecomunicazione che in questi mesi stanno riprogettando i loro apparati di centrale e di rete, Intel ha annunciato (e mostrato le prime realizzazioni) che entro la fine dell’anno rilascerà ufficialmente una serie di server con caratteristiche carrier grade espandibili modularmente e con una elevata affidabilità. Gli apparati sono costruiti attorno al processore Pentium III (a cui seguirà però una versione basata su Itanium) e realizzati per inserzione a rack standard con alta densità.
Due i modelli iniziali. Il primo con un’occupazione di una unità dotato di due processori e l’altro di due unità. I server verranno forniti ai produttori di apparati Tlc con accordi Oem.
Gli apparati, ha illustrato Intel, sono stati pensati specificatamente per applicazioni nel settore delle infrastrutture di rete fissa e mobile e reti di tipo convergente e si aggiungono alla sua linea di apparati, server based, di appliance.
Sulla piattaforma, peraltro, potranno girare ed essere configurate tutta una serie di soluzioni applicative che Intel possiede in base alle acquisizioni realizzate, ad esempio applicazioni softswitch per la realizzazione su server di centrali di commutazione telefonica con migliaia di user.
Se comunque con i Server si rimane sostanzialmente nel convenzionale e d’altro canto piattaforme server sono già da tempo in uso da parte di produttori ed operatori Tlc, quella che rappresenta una vera novità in termine di impegno e potrebbe segnare il reale punto di confine tra una modalità di realizzare centrali telefoniche in modo convenzionale con una modalità basata su una nuova generazione di tipo convergente, è costituita dagli sviluppi riferiti da Intel con la sigla ICCP, acronimo della sua strategia architetturale Intel Converged Communications Platform.
Gli sviluppi si basano sulle esperienze passate di Dialogic, ma hanno trovato in Intel una accelerazione che potrebbe in breve cambiare il panorama delle tecnologie per sistemi enterprise e carrier grade per la gestione di applicazioni convergenti fonia e dati.
Quella che è stato possibile osservare in implementazioni dimostrative è una piattaforma basata su architetture e protocolli standard pronta per ospitare applicazioni di rete e che può costituire un building block per la realizzazione di complessi sistemi di telecomunicazione sia a livello di data center che di centrale. Anche se in configurazione low entry possono trovare applicazione in aziende della fascia medio bassa.
La piattaforma supporta una ampia gamma di applicazioni che vanno dalla commutazione telefonica tipica di un Pabx alla gestione di applicazioni di VoIP, alla messaggistica unificata, alle funzioni di contact center, fax o riconoscimento vocale.
L’ICCP è fornito precaricato con la funzione di commutazione telefonica, voice mail e software di management remoto. A queste si possono poi aggiungere una serie di applicazioni disponibili in casa Intel sviluppate sul suo software di middleware da parte dei suoi partner o ad hoc dagli utilizzatori Oem della piattaforma.
“Con l’architettura ICCP abbiamo portato l’IP Telephony nel Pentium, con un intero sistema di Tlc che gira sulla mother board e con altre schede standard di interfaccia che permettono di interfacciare gli altri mondi” ha dichiarato Howard Bubb, vice president e general manager del gruppo Telecomunicazioni di Intel.
Peraltro abbiamo chiesto a Howard Bubb quale appare essere la posizione di Intel nei confronti dei suoi partner nelle Tlc e se tali società non possano vedere Intel come un concorrente, più che come un partner tecnologico.
Secondo Bubb non esiste questo rischio e d’altro canto l’accorciarsi del ciclo di vita dei prodotti sta rendendo difficile ai produttori di Tlc (o di sistemi di IT) continuare ad avere un approccio produttivo esclusivamente proprietario ma li sta portando a concentrarsi sulla progettazione a livello di sistema e ingegneristico. La strategia di Intel di fornire mattoni base già preconfigurati ed in grado di assolvere a funzioni di commutazione, gateway o gestione di servizi evoluti appare quindi non solo utile, ma sempre più indispensabile stante l’attuale trend evolutivo.
La versione iniziale dell’ICCP per applicazioni di fonia su IP e come apparato di commutazione di fonia sarà costituita da una versione a rack di 2 unità integrata con funzioni d i voce, fax e multiconferenza basate su board Dialogic il tutto a sua volta calato sul sistema operativo Windows 2000. Al centro dell’ICCP c’è poi il CT media, un software che supporta applicazioni sviluppate adottando lo standard industriale ECTF S.100 v.2.0 API (rilasciato in Marzo 2001) e il TAPI di Microsoft.
Dell’ICCP è già delineato il percorso evolutivo. Entro la fine dell’anno la piattaforma server potrà supportare 150 user, potrà avere una configurazione distribuita in una rete costituita da più nodi e si collegherà a IP.
Per completare il quadro dell’entrata in campo di Intel nel settore delle reti, la società ha annunciato anche lo sviluppo di una piattaforma per la realizzazione di reti di nuova generazione, le Next Generation Network (NGN).
Sempre basate su server Intel in versione da armadio standard, l’architettura comprende apparati di signaling gateway, Media Gateway e Media Server. Nell’insieme, oltre a permettere la realizzazione di una rete convergente per fonia e dati, rendono possibile la migrazione e l’interconnessione di reti preesistenti.
Peraltro, il media server si è già tradotto in un Portale vocale che entro la fine dell’anno sarà disponibile in una versione con 2688 porte che saliranno a 5376 entro il 2002.
Se l’entrata in campo di Intel con un approccio modulare potrà far piacere ai suoi partner principali che si troveranno a disporre di piattaforme aperte su cui far girare servizi evoluti resta da vedere quale sarà l’effetto sulle società minori, che non avranno la possibilità di far leva sugli aspetti ingegneristici connessi alla realizzazione, installazione e manutenzione di grosse reti di telecomunicazione o a livello enterprise.
È comunque da aspettarsi che il processo volto a trasformare in commodities e in building block funzioni di base (ma molto complesse) inerenti lo sviluppo di reti di nuova generazione e di sistemi convergenti avviato da Intel abbia a breve sensibili effetti sul mercato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome