La società si fa paladina di un approccio che ha le fondamenta nella virtualizzazione delle risorse tecniche. E anche le architetture di servizio si piegano a questo imperativo.
Gestire al meglio le risorse It non è uno scherzo. Creare un’infrastruttura perfettamente integrata, in grado di autogestirsi e amministrarsi al meglio. Questo è il compito fondamentale delle architetture orientate ai servizi di nuova concezione. Questa è la definizione che ne dà Computer Associates. Ma la società di Islandia fa molto di più, traducendo questa filosofia in un framework di applicazioni oggi ancora più integrato. Come evidenziato dal ceo ad interim, Ken Cron, all’apertura del Ca World 2004, la sua società si sta ponendo nella condizione ideale per essere il miglior provider di gestione software. Anche investendo il 20% delle proprie entrate in ricerca e sviluppo nell’area dell’It management, come sottolinea il nuovo timoniere, consapevole che un ambiente It frammentato è destinato a non funzionare più in futuro. Al grido di “Gestire il business dell’It” i suoi vertici realizzano in pratica il concetto di real time e lo plasmano attorno alle specifiche dei Web service, per assicurare la necessaria standardizzazione. Il concetto è espresso nella filosofia Enterprise Infrastructure Management (Eim). Si tratta, invero, di un’idea che in molti cavalcano: Hp, Ibm, Microsoft, Sun, Oracle e Sap in testa. Ca lo concretizza in un framework, Unicenter Service Management, pensato per garantire un utilizzo corretto e ottimale delle risorse It di qualsiasi natura e declinato in modo da risolvere tre ordini di esigenze. “Anzitutto – tiene a sottolineare Mark Barrenechea, senior vice president sviluppo prodotti di Ca -, l’erogazione di servizi It, definendo i livelli di servizio e monitorando le performance relative. Ancora, il supporto dei servizi, offrendo una console per una gestione delle risorse e delle applicazioni che si adatti automaticamente alle mutate necessità. Infine, la gestione degli aspetti amministrativi e finanziari dell’It, fornendo una base per la determinazione del budget e consentendo di migliorare la pianificazione e l’utilizzo degli asset”.
Cresce la complessità
“Il successo dei Web service in scenari piuttosto semplici è un dato di fatto – commenta Paul Lipton, technology strategist office of the cto di Computer Associates -. Oggi, però, questo non è più sufficiente e la vera sfida è la loro diffusione su larga scala in ambienti multivendor, multitransazione e multipiattaforma, garantendo le funzionalità di sicurezza e gestibilità degli stessi che serve”.
Il concetto si traduce, quindi, nella creazione di ambienti It dinamici, che siano per loro natura una risposta concreta alle esigenze crescenti delle imprese di oggi e che siano in grado di assicurare la correlazione delle informazioni che transitano su tutte le applicazioni utilizzate in azienda. E Ca, da parte sua, ha già pensato a come offrire una gestione end-to-end dei processi. “Abbiamo integrato – sottolinea Lipton – il nostro strumento di alerting e gestione proattiva delle infrastrutture e dei servizi Web, Unicenter Wsdm, Web Services Distributed Management, con eTrust Security, a garanzia di un managing in totale sicurezza dell’infrastruttura sia .Net che Java”. La casa americana vanta partnership di prestigio coi grossi nomi del panorama Soa (Service oriented architecture) e concorda coi suoi concorrenti sul fatto che Web service e Soa siano il necesario fondamento architetturale di un nuovo approccio alla gestione delle risorse It, che ha nell’utility computing e nella logica del richiamo “on demand” di asset e applicazioni la sua espressione. “Soa e Web service, a un certo punto, possono anche essere considerati la stessa cosa – precisa Lipton -. Infatti, il primo è un nuovo approccio che permette di ottenere architetture flessibili, affidabili e adattive utilizzando diverse tecnologie. La più importante è rappresentata proprio dai Web service. Siamo impegnati da anni sul fronte dei servizi Internet, focalizzandoci su gestione e sicurezza. Si tratta, infatti, delle tecnologie nelle quali riteniamo di aver raggiunto un certo livello di eccellenza e sono i fronti che, indubbiamente, in futuro, apriranno nuovi spazi di confronto tra i vendor”.