L’accordo con Huawei rafforza il distributore di Bolzano nell’area networking. Per il 2012 la società punta a potenziare le filiali di Milano e Roma. Resta valida l’ipotesi di una acquisizione.
L’accordo annunciato all’inizio del mese di novembre è l’anello mancante, il tassello che, nella visione di Federico Marini, amministratore delegato di Computerlinks Italia e Austria, è destinato a contribuire in modo significativo all’incremento delle attività del distributore bolzanino nel corso del prossimo anno: quello con Huawei.
Marini lo aveva detto, in occasione della recente Computerlinks University, svoltasi poche settimane fa a Verona: “Il nostro listino dovrebbe arricchirsi di almeno un paio di brand: uno di nicchia e fortemente specializzato, l’altro decisamente importante, dal quale ci aspettiamo una spinta importante per le nostre attività sul fronte networking”.
Del colosso cinese Computerlinks distribuisce dunque i prodotti e le soluzioni dedicate a networking, sicurezza, videoconferenza e telepresence, andando così a completare la sua offerta attuale con un portafoglio di proposte che indirizza in modo specifico le esigenze del mondo Enterprise.
Un riassestamento dell’offerta è uno dei percorsi strategici identificati da Marini per questa fine d’anno e per i primi mesi del 2012.
Nessuna intenzione di incrementare pesantemente il portafoglio, l’equilibrio è una dimensione che appartiene a Computerlinks, nondimeno nei prossimi mesi potrebbe rendersi necessaria una operazione di pulizia, con il taglio di quelli che Marini definisce i “rami secchi”, per lasciare evidentemente spazio a intese, come per l’appunto quella con Huawei, che diano vigore alla presenza dell’azienda sul mercato.
Del resto questo 2011 non ė stato un anno facile nemmeno per il distributore di Bolzano che per la prima volta confessa di aver avuto qualche difficoltà a incassare dai suoi clienti.
Marini, che lo scorso anno aveva parlato di un esercizio ottimo, oggi ridimensiona la sua visione e punta il dito verso le banche e la pubblica amministrazione.
“Le banche sono tornate a chiudere i rubinetti – dichiara Marini – ed è chiaro che un loro irrigidimento crea difficoltà ad alcuni dei nostri clienti. Tra loro penso soprattutto a quelli che operano sulla piazza romana, dunque più attivi con la pubblica amministrazione, per i quali soprattutto quest’anno è particolarmente complesso arrivare all’incasso dei crediti”.
Pragmatico Marini dichiara la disponibilità di Computerlinks ad aiutare i clienti in difficoltà, ma, sottolinea, “valuteremo con attenzione caso per caso, con un’analisi attenta di ciascuna situazione, prima di intervenire dando una mano, così come abbiamo sempre fatto”.
Se pure difficile, va tuttavia sottolineato, il 2011 di Computerlinks si avvia a una chiusura comunque positiva, tanto che se il gruppo dovrebbe chiudere con un +20 per cento, l’Italia dovrebbe attestarsi comunque su un più modesto ma comunque soddisfacente +15%.
Una performance che Marini attribuisce anche alla decisione presa ormai qualche anno fa di uscire dalla Borsa, che ha consentito a Computerlinks di guadagnare in termini di flessibilità.
Per mantenere e possibilmente migliorare queste prestazioni, però, occorrono interventi diversi e diversificati.
Così, se la rivisitazione del portafoglio marchi e prodotti è una strada da percorrere, per l’Italia Computerlinks pensa anche a un potenziamento della struttura territoriale.
“Il prossimo anno la struttura di Computerlinks in Italia potrebbe superare la cinquantina di persone e questo grazie soprattutto al potenziamento delle filiali di Milano e Roma”
Si parte da Milano, dove alle figure commerciali già presenti si affiancano un system engineer e un product manager, per poi passare al potenziamento della piazza romana che per Marini rappresenta un potenziale ancora da sfruttare.
Resta, nei progetti di Computerlinks, anche l’ipotesi di una crescita per linee esterne attraverso l’acquisizione di qualche realtà locale o specializzata.
È un leitmotiv ricorrente nella visione del distributore, ma pur sempre un passo da ponderare con attenzione.
“Nessuna acquisizione tanto per acquisire – precisa di nuovo pragmatico – non vogliamo portarci in casa patate bollenti”.
Forte, infine, rimane il commitment sul fronte dei servizi professionali.
A sei mesi dal varo di Alvea, definito a suo tempo il venticinquesimo brand a listino, vale a dire la struttura che si occupa di fornire servizi in the cloud tramite la rete di rivenditori, Computerlinks si dichiara soddisfatta dell’andamento delle attività legate a backup e sicurezza, anche se prima di far decollare la proposta è stata necessaria una attività di affinamento del pricing e dei livelli di servizio per tararli meglio sulle disponibilità dei clienti italiani.