Con Dada la pubblicità online è più Simply

Per portare in rete le Pmi, una soluzione che punta sulla semplicità per acquistare piccole quantità di annunci

Sul fronte domini & hosting, Dada, società che offre servizi di community e intrattenimento usufruibili via web e mobile, nonché servizi di domini e hosting, e soluzioni per la pubblicità online, da più di 10 anni gestisce a livello europeo più di 430 mila piccole imprese che hanno già dominio, sito, posta elettronica propri. Insomma, sono già presenti in rete. “Un anno fa – ricorda Claudio Corbetta, 36enne managing director DadaPro di Dada – ci siamo chiesti cosa fare di più per offrire al segmento delle piccole e medie imprese la possibilità di una maggiore visibilità sulla rete”.


Il mercato individuato è stato quello dell’advertising online, su cui Dada ha previsto un impegno molto forte, all’interno di una strategia più complessiva, a livello di acquisizioni, di ricerca e sviluppo, di business unit dedicata. Un mercato complicato, quello dell’advertising online, su cui agiscono nomi come Google, Yahoo e Msn. Che però. ”Pur offrendo soluzioni professionali di livello, sono difficili da utilizzare per i nostri clienti, soprattutto quando si trovano di fronte alla necessità di acquistare e gestire piccole quantità di pubblicità online”.


Insomma, “semplicità” era la parola d’ordine individuata un anno fa. Da tutto questo non poteva che nascere Simply (www.simply.com), piattaforma per la pubblicità online, pensata, da un lato, per pianificare in modo semplice su vari network, e, dall’altro, di monetizzare le impression e, quindi, il traffico del proprio sito.


Attenzione, perché Simply si prefigge di pianificare advertising in rete in modo semplice su Dada, ma anche sui principali circuiti “compresi Google e Yahoo, e quelli di secondo lIvello”, precisa Corbetta. Come dire, competizione e cooperazione insieme. Ma c’è di più. Simply è in grado di automatizzare tutto il processo di pianificazione, ottimizzazione e delivery delle campagne. Su Simply, si può essere advertiser o publisher.


Il primo è quello che vuole aumentare la sua visibilità in rete, farsi conoscere e trovare, creando per proprio conto un banner o un annuncio testuale, individuare il target (indicando su Simply i siti sui quali visualizzare il messaggio), l’area geografica, la qualità dei contatti. Si paga con carta di credito. Sì, ma quanto? “Con una semplice schermata, il cliente imposta il suo budget di spesa giornaliero, settimanale o mensile, e quanto è disposto a spendere in termini di migliaia di impression (l’esposizione di un utente a un annuncio pubblicitario) su Cpm (costo per mille impression) o Cpc (costo per click).


Il cliente può anche decidere di disattivare in qualsiasi momento (anche in tempo reale) le campagne, per esempio nel caso si riceva un congruo numero di viste, ma non c’è alcun feedback. Allo stesso modo, se il banner è bombardato di clic, si può decidere di aumentare la propria capacità di spesa (sempre in tempo reale). Gli investimenti sono bassi (meglio però non stare al di sotto delle 10 ore al giorno il meccanismo è più difficile da spiegare che a farsi.


“Si può scegliere se avere molte visite per farsi conoscere o averne meno ma più qualificate”, spiega Corbetta. Ogni investitore deve calcolare il costo che è disposto a pagare per l’acquisizione del cliente finale. Un esempio? Se paga 1000 visite 50 euro e “converte” 5 clienti, ogni cliente è costato 10 euro. Però, si possono anche portare 50 visite e fare ugualmente 5 clienti. Valutare per credere, si potrebbe dire. E veniamo al publisher, che non paga, ma viene pagato. “Può decidere di partecipare al circuito Simply Publisher, chi ha un blog o un sito frequentati, ma non è grande abbastanza da affidarsi a una concessionaria pubblicitaria che gli venda advertising”.


Iscrivendosi gratuitamente, si sceglie il tipo di advertising testuale o banner che si vuole inserire all’interno del proprio sito quindi si incorpora il piccolo pezzo di codice htlm che viene generato da Simply all’interno delle proprie pagine. “A questo punto – afferma Corbetta – sono visualizzate le pubblicità di clienti o partner di Simply, che il sistema si incarica di vendere”.


Ogni giorno si può monitorare in tempo reale il numero di impression che sono state visualizzate e verificare quanto Simply sta pagando ogni giorno. A questo punto, è chiaro il ruolo che svolge Simply come intermediario tra il mondo del piccolo cliente e il piccolo publisher: da una parte gestisce un bacino di impression che vengono vendute dal publisher, dall’altra Simply rivende impression ai piccoli clienti. Tra gli obiettivi a breve termine, Dada pensa di “convertire” parte dei 430mila e passa clienti d’Europa. A giugno, è previsto il rilascio di un modulo di Simply che permetterà di pianificare direttamente sul circuito Google.

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