Consip abbassa le soglie di ingresso

Consapevole di alcune critiche mosse dalla comunità del trade rispetto alle difficoltà di accesso alle forniture alla Pa e agli Enti Locali, Consip dichiara di aver alleggerito le soglie di ingresso e di essere pronta a varare nuovi servizi

Il mormorio che ha accolto la fine dell’intervento di Ferruccio Ferranti,
amministratore delegato di Consip, la dice lunga sui sentiment che la comunità del trade italiano nutre nei confronti della sua azienda, chiamata a governare il complesso “Programma di razionalizzazione della spesa per beni e servizi della Pa”.

E di questi sentimenti Ferranti dev’essere abbastanza consapevole, visto che il suo intervento, oltre a fare il punto sulle attività di Consip e ad annunciare le prossime iniziative, è stato teso a portare una serie di elementi di tranquillizzazione per chi vede in questo meccanismo una sorta di trappola burocratica e di freno inibitore.

E dunque Ferranti ha aperto con una serie di precisazioni a suo avviso necessarie per ricondurre la situazione nei termini corretti. “In primo luogo – ha sottolineato – è importante tener presente che l’unica obbligata ad aderire alle convenzioni Consip è la Pubblica Amministrazione. Per gli Enti Locali non v’è vincolo di obbligatorietà, se non il rispetto delle tabelle di prezzo raggiunte dalle convenzioni Consip. In secondo luogo, non bisogna dimenticare gli obiettivi che persegue Consip: garantire la qualità negli acquisti al minor costo possibile semplificando i processi di acquisto. In passato, non possiamo non dirlo, molti sono stati gli sprechi.
Ciò non significa che non vi è stato valore negli acquisti effettuati, ma semplicemente che è arrivato il momento di applicare una politica di trasparenza e di rigore”
.

Secondo Ferranti, le procedure messe a punto da Consip hanno finora consentito una notevole riduzione dei tempi – si parla di 5-6 mesi in media – e un risparmio compreso tra i 70 e gli 80 miliardi.

Ferranti ha poi proseguito illustrando quelle che definisce “le tre
gambe di Consip”
. Attraverso il portale www.acquistinretepa.it è possibile fruire delle convenzioni stipulate da Consip (ex art. 26 L.488/99) secondo tre modalità: “L’e-procurement può passare attraverso i negozi elettronici, ovvero 11 vetrine che riportano i prodotti in convenzione, le informazioni tecniche e le condizioni di fornitura. Il negozio elettronico viene utilizzato per prodotti stardardizzati, alti volumi di spesa, in un’ottica di aggregazione della domanda. La seconda strada è quella delle gare telematiche, che verranno utilizzate in modo molto significativo nella seconda metà di quest’anno”. Le gare telematiche si dividono in gare aggiudicate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e gare aggiudicate con il criterio del massimo ribasso. Anche in questo caso vengono utilizzate per prodotti standard, quali possono essere videoproiettori o personal computer.

“La novità – ha proseguito Ferranti – è invece rappresentata dal marketplace per la Pa, per acquisti sottosoglia.
Per potervi accedere, i fornitori devono qualificarsi attraverso un bando di
qualificazione. Esperita questa procedura, possono inserire i loro prodotti nel
marketplace, al quale accedono gli Enti che devono effettuare acquisti”
.

Ma Ferranti, come detto, non si è limitato a enunciare servizi e novità. Ha voluto dare una serie di rassicurazioni a tutti quanti considerano troppo oneroso e difficoltoso accedere alle forniture alla Pubblica Amministrazione o agli Enti locali. “Per facilitare l’ingresso di nuovi attori abbiamo modificato alcuni prerequisiti, alleggerendoli o sostituendoli con altre forme di garanzia. Ad esempio, i fatturati specifici da dichiarare per accedere alle forniture sono stati ridotti, così l’arco temporale di riferimento è passato da tre a due anni. In poche parole, abbiamo abbassato la soglia di partecipazione. D’altra parte, vorrei ricordare ai fornitori, che il sistema messo a punto da Consip al momento viene utilizzato da 30.000 punti ordinanti su un potenziale di 44.500. E che oltre il 30% di questi rientrano nel gruppo dei “non obbligati”. Si parla di 164.000 ordini. Non lo considero esattamente un muro”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome