Gartner identifica quattro aree a rischio negli attuali contratti di outsourcing sulla nuvola.
Anche se le offerte sul cloud sono in rapida maturazione, l’immaturità dei cloud service comporta che molti contratti presentano deficit strutturali.
Gartner ha individuato quattro temi rischiosi dei quali i Cio e gli altri dirigenti coinvolti devono essere consapevoli.
«Migliori contratti standard sono necessari per beneficiare delle economie di scala che vengono con l’accettazione», ha detto Frank Ridder, direttore ricerca di Gartner.
D’altro canto, «Cio e responsabili di sourcing hanno il dovere di capire le aree di rischio chiave delle loro organizzazioni».
I quattro temi legati ai rischi sono i seguenti:
-la maturità del cloud non è la stessa per ogni mercato;
-nella sua fase immatura, la contrattualistica favorisce il fornitore;
-i documenti attuali sono corti, quindi poco dettagliati;
-i documenti attuali possono essere poco chiari con link a sezioni variabili.
Alcune questioni sono di difficile valutazione.
Un tipico caso riguarda ad esempio le procedure di backup aggiuntive o la tariffa per l’accesso ai dati dopo la cancellazione: carenze su questo punto possono aumentare i costi, complicare la valutazione del rischio ed incorrere in problemi di compliance.
Proprio quest’ultimo punto è molto importante, in quanto spesso tra le informazioni mancanti nel contratto ci sono i requisiti giuridici, normativi e commerciali del fornitore di servizi, che di fatto non sono soddisfatti.
«Prima di migrare al cloud la dirigenza deve fare una profonda analisi di rischio sull’impatto in azienda, con un piano aggiuntivo di mitigazione dei problemi più critici», ha detto Alexa Bona, vicepresidente della ricerca di Gartner. «L’ulteriore costo c’è, ma ne vale la pena, perché il rischio connesso con i contratti deve essere continuamente monitorato».
Ulteriori informazioni sono disponibili nella relazione Four Risky Issues When Contracting for Cloud Services.
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