Cosa c’è nei server oltre al chip Nocona

Un analista di Gartner afferma che l’unica differenza tra le varie offerte di server Nocona sta… nel nome del produttore. Verifichiamo se è così


Novembre 2004, Guarda, passa il corteo nuziale. Abbiamo la sposa Nocona,
versione estesa a 64 bit del processore Xeon di Intel, e una serie di pretendenti,
i vendor hardware che vanno a promettere solennemente di "amarci e onorarci
fino a che morte non ci separi". Alla presentazione di Nocona, ad agosto,
il codazzo di pretendenti era composto dai soliti nomi blasonati. Come abbiamo
raccontato a pagina 63 di Computer Dealer &Var numero 133, Dell, Hp, Ibm,
seguiti da Fujitsu Siemens, Acer, Nec, Gateway e altri produttori minori, hanno
annunciato subito i loro modelli basati su Nocona. Di tutti i pretendenti c’è
qualcuno che si mostra subito fedele come Dell, e non cede alle tentazioni dell’Opteron
di Amd e c’è qualcun altro, come Hp e Ibm, che non se la sente di impegnarsi
con una sposa sola. Inoltre, c’è anche chi, come Sun Microsystems, che
ora vorrebbe convolare a nozze solo con il processore di Amd. Scelte strategiche
che, alla fine, faranno i conti con il mercato. Magari non subito, ma gradualmente,
come capita nei migliori matrimoni, in attesa dell’arrivo di Longhorn, il primo
sistema operativo a 64 bit di Microsoft, vero banco di prova per questo tipo
di architetture. Intanto, però, analizziamo le offerte di chi ha sviluppato
intorno a Nocona e all’Opteron e cerchiamo di capire se, come nel caso di Ibm
presentato nelle pagine precedenti, c’è qualcosa di tecnologicamente
innovativo oltre al processore. Secondo John Enck, vice presidente di Gartner
Research, i server Nocona rischiano di essere tutti simili «tanto che
basta cambiare il nome in una delle tante presentazioni in PowerPoint offerte
ai rivenditori ed ecco costruita l’offerta». Un fattore differenziale
secondo Gartner potrebbe essere il software di gestione.

Le differenze sostanziali
Partiamo con Dell. L’azienda americana ha inserito Nocona all’interno della
famiglia PowerEdge, nel tower 2800, 2850 e nel rack 1850. Si tratta di sistemi
a due vie, tutti dotati di Xeon a 3,6 GHz, 800 MHz di front side bus, un massimo
di 8 Gb di memoria Ddr-2 e bus Pci-Express. Poca fantasia, insomma, per la casa
americana che punta a un’offerta concorrenziale in termini di prezzo per rivolgersi
a un mercato di fascia medio bassa. I PowerEdge di Dell si distinguono solo
per il numero di slot I/O, sette per il 2800 e sei per il 1800, e montano, a
seconda dei modelli, fino a dieci dischi Scsi hot plug per un totale massimo
di 1,4 Terabyte. A proposito di software, Dell presenta un tool gratuito come
Ipmi 1.5, integrato con le Active directory e con funzionalità di creazione
di Cd/floppy virtuali. Hp è partita subito con sei modelli ProLiant biprocessore
di tipo tower, rack e blade. Le configurazioni montano gli Xeon a 3.0 e a 3.6
GHz con Front side bus a 800 MHz, 1 Mb di cache e 512 Mb o 1 Gb di memoria.
Anche la casa di Palo Alto non si distingue per qualche particolare innovazione
puntando alla massima disponibilità dell’offerta. I ProLiant con Nocona,
infatti, sono disponibili con sistema operativo Windows e Linux, inoltre Hp
offre anche alcuni modelli basati sul processore concorrente Opteron di Amd.

Fujitsu Siemens ha aggiornato recentemente la sua offerta a Nocona. Si tratta
di due tower e due rack che montano due Xeon con frequenza variabile tra i 2,8
e i 3,6 GHz e supportano fino a 16 Gb di memoria Ddr-2. Ma i server dell’azienda
nippotedesca presentano anche un’innovazione tecnologica. Tutti i modelli tower
e rack, infatti, ora montano un nuovo sistema di raffreddamento chiamato Cool-Safe.
Si sa che il surriscaldamento delle componenti di un server è un problema,
Fujitsu Siemens ha scomodato tecniche e modelli di simulazione utilizzati nell’aeronautica
per risolverlo. È stato migliorato il flusso dell’aria, è stato
aumentato il diametro delle ventole garantendo una migliore gestione complessiva
della temperatura interna. C’è da dire, comunque, che già il chip
Em64t è in grado di ottimizzare l’alimentazione a seconda del suo utilizzo,
ma è importante sfruttare, anche con i tool software, queste potenzialità.
Infine, Sun, che ha ancora qualche server con processore Xeon a listino, ma
non ha ritenuto di aggiornarli ai 64 bit, punta sugli Opteron per contrastare
Hp e Ibm sulla fascia medio-bassa del mercato. Una particolarità dell’offerta
di Sun riguarda il Sun Fire V40z, interessante esempio di server basato su architettura
Opteron a 64 bit con ben quattro processori. Chissà se ciò basterà
a risollevare i dati di vendita dei server Sun, a guardare il prezzo del Sun
Fire V40z, circa 23mila dollari, la competizione con la piattaforma Intel non
può essere sul prezzo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome