Le funzionalità del nuovo database passate ai raggi X.
La nuova versione del database Oracle ha oltre 400 nuove funzionalità, frutto di 15 milioni di ore di test e di 36mila mesi-uomo di sviluppo che ci sono voluti per sfornare quello che la società definisce il proprio prodotto software più innovativo e qualitativamente evoluto.
Secondo il direttore delle tecnologie database della società, Andy Mendelsohn, dentro 11g si può leggere tutta la trentennale esperienza progettuale di Oracle, per trarne indicazioni decisive in tema di impostazione di una politica di gestione delle informazioni aziendali.
Senza fare troppa storia o preistoria, e andando indietro solo al Database 10g, si nota come abbia introdotto nel mondo dei database aziendali concetti e metodi di grid computing. E la migrazione di oltre la metà degli utenti Oracle a quella versione porta a dire che il verbo del grid è ben circolante nella comunità aziendale.
A Oracle Database 11g, allora, tocca introdurre quelle funzionalità che proprio gli utenti hanno segnalato in relazione alla diffusione e alla crescita delle griglie di informazioni.
Ottemperando a questo fine la nuova versione estende le particolari capacità in termini di clustering di database, automazione di data center e gestione dei workload. Lo fa avvalendosi di grid scalabili e disponibili composti da server e risorse storage a basso costo.
Il Real Application Testing, poi, è li per ridurre tempi, rischi e costi del cambiamento: 11g propone funzioni avanzate per l’automazione e il self-management, per far rispettare i parametri Sla (Service Level Agreement) desiderati.
L’esempio che la società fornisce è quello di aziende alle prese con periodici aggiornamenti di versione di database e sistemi operativi e con frequenti modifiche di hardware e sistemi, che ora possono sfruttare Real Application Testing per collaudare e gestire il cambiamento negli ambienti It.
11g apporta miglioramenti anche a Oracle Data Guard, soluzione per creare copie remote dei database di produzione (gli “stand-by database”) che sono mantenute automaticamente allineate a questi, al fine di migliorare le performance degli ambienti di produzione e per proteggersi da guasti di sistema o disastri generalizzati. Data Guard ora è in grado di rendere lo standby database disponibile al reporting, al backup, ai test e agli aggiornamenti nello stesso momento in cui dati vengono caricati dal sistema di produzione. Scaricando i workload dai sistemi di produzione a quelli di standby, punta a incrementare le performance degli ambienti di produzione.
In tema di gestione del ciclo di vita delle informazioni e dello storage, 11g introduce funzionalità per il partizionamento e la compressione dei dati. Automatizza le operazioni di partizionamento manuale dei dati ed estende le attuali funzioni di Range, Hash e List Partitioning con quelle di Interval, Reference e Virtual Column Partitioning. Ha anche un set di opzioni di partizionamento composite per vincolare la gestione storage alle regole di business.
Il nuovo database dispone di tecniche di compressione dati avanzate per dati strutturati e non strutturati (i cosiddetti Lob – Large OBject) gestiti in ambienti transazionali, di data warehousing e di content management. Rapporti di compressione pari a 2x, 3x o superiori possono essere raggiunti con qualunque tipo di dato.
La nuova versione integra anche Oracle Total Recall, ossia la funzione che permette agli amministratori, per specifiche tabelle su cui viene attivata, di effettuare query sui dati contenuti coerentemente con un loro stato passato. Serve al controllo della conformità e per il tracking delle modifiche.
In materia di disponibilità delle informazioni le novità comprendono Oracle Flashback Transaction, che semplifica l’annullamento di una transazione effettuata erroneamente, insieme alle transazioni che da essa dipendono; Parallel Backup and Restore, che aiuta a migliorare le performance delle attività di backup e ripristino dei database di dimensioni estremamente grandi; e “hot patching”, che migliora la disponibilità di sistema consentendo l’applicazione di patch senza bisogno di fermare i database interessati. Un nuovo advisor, poi, il Data Recovery Advisor, punta a ridurre i tempi di fermo in caso di ripristino automatizzando l’analisi dei problemi, determinando piani di ripristino intelligenti e gestendo guasti multipli.
Gli accorgimenti per la gestibilità di 11g sono stati progettati per aiutare le aziende ad amministrare le griglie aziendali e mantenere i livelli di servizio attesi. Le novità comprendono Automatic Sql tuning e ottimizzazione unificata della shared memory, un nuovo Partitioning Advisor che suggerisce automaticamente agli amministratori le migliori strategie di partizionamento di tabelle e indici per migliorare le performance, e rinnovate funzioni diagnostiche dedicate alle prestazioni dei cluster di database. Comprende anche un nuovo Support Workbench la cui interfaccia presenta gli incidenti associati allo stato di salute del database insieme alle informazioni necessarie a risolvere gli inconvenienti riscontrati.
Oracle Fast Files è la funzionalità per memorizzare oggetti di grandi dimensioni (Large OBject, Lob) come immagini, testi particolarmente lunghi o tipologie avanzate di dati (Xml, imaging medicale e oggetti tridimensionali) all’interno del database, che raggiunge performance applicative paragonabili a quelle dei file system.
Significativi gli incrementi alle prestazioni di Xml Db, una funzione di Oracle Database che consente di memorizzare nativamente e manipolare dati Xml. È stato aggiunto il supporto di binary Xml per dare un ventaglio di opzioni nell’archiviazione di Xml in base ai particolari requisiti applicativi o prestazionali. Xml Db permette inoltre di manipolare i dati Xml mediante interfacce standard con supporto delle specifiche XQuery, Java Specification Requests (Jsr)-170 e Sql/Xml.
In materia di crittografia sono state estese le funzioni Oracle Transparent Data Encryption al di là della cifratura a livello di colonna: il database ora permette di cifrare l’intero tablespace per proteggere tabelle, indici e altri dati. Le funzioni di cifratura sono disponibili anche per i Lob presenti nel database.
data warehousing i cubi Olap ora possono essere visti direttamente come Materialized View all’interno del database. È stato fatto per consentire agli sviluppatori di usare Sql standard per le query senza perdere i vantaggi prestazionali tipici dei cubi Olap. Le nuove funzioni Continuous Query Notification avvisano le applicazioni non appena vengono apportate importanti modifiche ai dati di un database senza appesantire quest’ultimo con poll costanti.
Sempre per gli sviluppatori, esistono una serie di strumenti e un processo di sviluppo applicativo razionalizzato: Client Side Caching, Binary Xml, elaborazione Xml, memorizzazione e recupero di file. Il database comprende anche un nuovo compilatore Java per eseguire le procedure di database Java senza bisogno di un compilatore esterno; integrazione nativa con Visual Studio 2005 per lo sviluppo di applicazioni .Net su Oracle; strumenti per la migrazione da Access con Oracle Application Express; e Sql Developer per creare rapidamente query utili alla stesura di routine Sql e Pl/Sql.