Il concetto di metaverso non è esattamente nuovo. A coniarlo è stato lo scrittore Neal Stephenson nel 1992, all’interno del suo libro Snow Crash.
La definizione che Sephenson diede del metaverso era quella di una forma di realtà virtuale condivisa attraverso internet.
In questa prospettiva, gli utenti nel metaverso hanno una propria rappresentazione 3D configurata come un avatar.
Cos’è il metaverso
Ad un estraneo, potrebbe sembrare una versione elaborata della realtà virtuale, ma alcune persone pensano che il metaverso potrebbe essere il futuro di Internet.
In effetti, la convinzione è che potrebbe essere per la realtà virtuale ciò che lo smartphone moderno è per i primi cellulari degli anni ’80.
Invece di essere su un computer, nel metaverso una persona potrebbe usare un auricolare per entrare in un mondo virtuale che collega tutti i tipi di ambienti digitali.
A differenza dell’attuale realtà virtuale, che viene utilizzata principalmente per i giochi, questo mondo virtuale potrebbe essere utilizzato praticamente per qualsiasi cosa: lavoro, gioco, concerti, viaggi al cinema o semplicemente per uscire.
La maggior parte degli esperti oggi immagina che useremo un avatar 3D, quindi una rappresentazione digitale antropomorfa di sé stessi, per interagire nel metaverso.
Dato che al momento lo stadio di sviluppo di questa interfaccia tecnologica, non esiste ancora una versione unica e universalmente accettata.
Perché è improvvisamente diventato così importante?
Il clamore sui mondi digitali e sulla realtà aumentata vive di ciclici periodi di notorietà, ma di solito questo interesse scema in tempi rapidi.
Tuttavia, stiamo osservando un notevole entusiasmo per il metaverso tra gli investitori e le grandi aziende tecnologiche.
La sensazione è che nessuno dei principali player del settore voglia correre il rischio di rimanere escluso. Nella prospettiva di una corsa ad un net big thing, rimanere attardati avrebbe costi troppo alti da sostenere.
C’è anche la sensazione che per la prima volta la tecnologia sia quasi arrivata, con i progressi nei giochi in realtà virtuale e nella connettività che si avvicinano a ciò che potrebbe essere necessario.
Facebook, forte interesse e impegno concreto
Facebook ha fatto della costruzione del metaverso una delle sue grandi priorità.
Infatti, la società Ha investito molto nella realtà virtuale attraverso i suoi visori Oculus, rendendoli più economici dei rivali, forse anche in perdita, secondo alcuni analisti.
Inoltre, Facebook sta creando app VR per i social e per ambienti lavorativi, compresi quelli che interagiscono con il mondo reale.
Nonostante la sua storia di acquisti di rivali, Facebook afferma che il metaverso «non sarà costruito dall’oggi al domani da una singola azienda» e ha promesso di collaborare.
Nick Clegg, Vice Presidente Global Affairs, e Javier Olivan, Vice Presidente Central Product Services di Facebook, hanno chiarito che nella visione della società americana il metaverso viene considerata la nuova frontiera di Internet. «Nell’iniziare il viaggio per trasformare il metaverso in una realtà, una delle più urgenti priorità per Facebook è quella di trovare ingegneri altamente specializzati. Non vediamo l’ora di lavorare con i Governi di tutta l’Ue per trovare le persone giuste e i mercati giusti per portare avanti questo obiettivo, come parte di una prossima campagna di reclutamento che avverrà in tutta la regione». Con questa dichiarazione, Facebook ha quindi annunciato che creerà nell’Unione Europea ben 10000 posti di lavoro, dedicati proprio alla creazione del metaverso e della realtà virtuale.
Gaming e metaverso, convergenze naturali
Non solo Facebook, ma tutto il settore del gaming inizia a guardare con crescente interesse al metaverso. Epic Games, ad esempio, con Fortnite può essere già oggi considerata vicina a questa tecnologia. Basti pensare al concerto virtuale di Ariana Grande ospitato proprio su Fortnite.
Tim Sweeney, fondatore di Epic Games, ha spesso parlato con entusiasmo delle prospettive del metaverso.
Più in generale, i giochi multiplayer online da sempre condividono mondi interattivi e virtuali ( basti pensare al celebre World of Warcraft prodotto da Blizzardi). Sebbene non siano ancora metaverso, è innegabile che ne condividano molte delle idee di base.
Anche altri giochi si stanno avvicinando a un’idea del metaverso. Roblox, ad esempio, è una piattaforma per migliaia di singoli giochi collegati ad n ecosistema più ampio.
Nel frattempo, Unity, una piattaforma di sviluppo 3D, sta investendo in “digital twin” – copie digitali del mondo reale – e Nvidia sta costruendo il suo “Omniverse“, che descrive come una piattaforma per connettere mondi virtuali 3D.
Metaverso, pura teoria o tecnologia in sviluppo
La realtà virtuale ha fatto molta strada negli ultimi anni, con visori di fascia alta che possono indurre l’occhio umano a vedere in 3D mentre l’utente si muove in un mondo virtuale. È diventato anche più mainstream, con device come il già citato Oculus Quest 2 VR.
L’esplosione di interesse per le NFT, che possono fornire un modo per monitorare in modo affidabile la proprietà dei beni digitali, potrebbe indicare come funzionerebbe un’economia virtuale.
Inoltre, i mondi digitali più avanzati avranno bisogno di una connettività migliore, più coerente e più mobile, qualcosa che potrebbe essere risolto con il lancio del 5G.
Una certezza che possiamo già ora avere è che il metaverso non sarà un prodotto di nicchia. Se questa tecnologia vedrà la luce appieno, sarà grazie ai grandi player dell’IT.
In altri termini, tutti potranno usare il metaverso se lo vorranno. Oppure rimarrà allo stadio attuale: un’idea affascinante, destinata a rimanere tale.