Lo scorso luglio, OpenAI comunicava che l’azienda stava testando SearchGPT: l’azienda ha di recente annunciato di aver portato in ChatGPT “il meglio di questa nuova esperienza” progettata per combinare la potenzia dei modelli AI alle funzioni di ricerca in tempo reale di informazioni sul web.
Contestualmente al primo annuncio, OpenAI aveva aperto una waitlist per accedere alla possibilità di testare il prototipo di SearchGPT. Questa nuova esperienza di ricerca potenziata dall’AI (o di AI potenziata dalla ricerca in real time dei contenuti web) è ancora in fase di prototipo, ma nel frattempo la lista d’attesa è stata chiusa.
Come prodotto, quindi, SearchGPT non è ancora disponibile per il più ampio pubblico, ma la tecnologia ha ora trovato una sua prima implementazione all’interno ChatGPT. SearchGPT rappresenta un prodotto e un’esperienza autonoma e separata, di motore di ricerca per il web potenziato dall’intelligenza artificiale di OpenAI. La funzione “search” di ChatGPT è invece una funzionalità direttamente integrata nell’esperienza del chatbot.
È possibile utilizzare la funzione Cerca di ChatGPT, ChatGPT search, nella web app su chatgpt.com così come nelle app, sia desktop che mobile. Al momento, ChatGPT search è disponibile per gli utenti di ChatGPT Plus e Team, nonché per gli utenti della waitlist di SearchGPT; OpenAI afferma che sarà disponibile per gli utenti dei piani Edu ed Enterprise nelle prossime settimane.
In realtà la funzione di ricerca non è una vera e propria novità all’interno di ChatGPT. Già da qualche tempo il chatbot integra in alcuni casi le sue risposte con informazioni ottenute dal web. Tuttavia, l’utilizzo di questa funzione prima era “a discrezione” di ChatGPT, che eseguiva una ricerca sul web nei casi in cui questo poteva contribuire a produrre una risposta più pertinente e completa, grazie a informazioni disponibili sul web.
Ora, invece, possiamo attivare la modalità Cerca in qualsiasi momento, quando lo riteniamo opportuno.
Farlo, è molto semplice: basta un clic sul pulsante Cerca sul web che è ora disponibile nella casella di testo del prompt. L’icona Cerca viene evidenziata a indicare che ora è attiva la modalità ChatGPT search. Per tornare alla modalità classica di ChatGPT, basta fare nuovamente clic sul pulsante Cerca.
Proviamo dunque a fare la nostra prima ricerca. Mettiamo di aver bisogno di informazioni sui voli da Milano a Londra: nel nostro esempio, abbiamo digitato semplicemente “voli Milano Londra” e inviato il messaggio a ChatGPT.
Nella finestra del chatbot, ChatGPT informerà che la ricerca sul web è in corso e poi presenterà come di consueto la sua risposta.
facciamo alcune considerazioni sul primo impatto con la nuova modalità di ChatGPT search. La prima cosa che abbiamo notato durante le nostre prime prove, è la velocità con cui ChatGPT esegue la ricerca sul web e risponde.
La seconda annotazione, è che l’esperienza di ChatGPT search è diversa da quella a cui siamo abituati dai motori di ricerca “classici”, come Google o Bing. L’output non è costituito dalla consueta lista di risultati della ricerca, ma da una risposta articolata sullo stile di una normale conversazione con ChatGPT.
A differenziare una risposta che utilizza la funzione search da quella normale di ChatGPT, è chiaramente, in primo luogo il fatto che la ricerca sul web consente di presentare informazioni ottenute in tempo reale e il chatbot non è più limitato alla data della fine dell’addestramento.
Inoltre, la risposta include note in cui viene esplicitata la fonte dell’informazione citata, con tanto di link di riferimento e riepilogo di anteprima.
L’anteprima viene visualizzata quando passiamo il mouse sul tag della citazione. Un clic sul tag apre la pagina che è stata la fonte dell’informazione per ChatGPT search.
In calce alla risposta, ChatGPT search presenta anche le Fonti. Con un clic su Fonti, possiamo aprire il pannello laterale che mostra le citazioni e i risultati della ricerca.
Questo pannello laterale è quello che rispecchia anche dal punto di vista dell’interfaccia utente l’aspetto abituale di un consueto motore di ricerca web: una lista di risultati (o fonti) con titolo, sommario e link alla pagina web esterna.
Dal punto di vista dell’esperienza utente, ChatGPT search ci sembra più assibilabile a Perplexity che alla Ricerca Google. È anche comprensibile, considerando che i primi due appartengono entrambi a una nuova generazione di motori di ricerca AI che è ancora ai suoi primi passi e che sicuramente farà veloci passi in avanti nel prossimo futuro, sia in termini di efficacia che di usabilità.
Questa nuova generazione manda in pensione i motori di ricerca tradizionali? Beh, non proprio. O almeno, non ancora e non del tutto.
Nella risposta alla nostra interrogazione su “voli Milano Londra”, ChatGPT search ci ha fornito molte informazioni utili: le compagnie che operano su questa tratta, gli aeroporti da dove partono e dove arrivano i voli, alcuni esempi di tariffe, la durata del volo e consigli utili.
Google però, con le stesse parole chiave per la ricerca, ci ha presentato anche una tabella con le proposte di voli particolarmente convenienti e con link diretti alla pagina di prenotazione della compagnia aerea.
Anche specificando una data precisa, ad esempio con il prompt “voli Milano Londra domani”, ChatGPT search forniva comunque una risposta più generica rispetto a quella di Google.
Naturalmente Google, da colosso assoluto della ricerca sul web, ha fatto evolvere nel corso di anni la sua Search, che è diventata sempre più ricca e avanzata. SearchGPT è ancora ai suoi inizi e plausibilmente questa modalità verrà ulteriormente migliorata, rifinita e potenziata, nel prossimo futuro. Il fatto che la tecnologia di OpenAI sia ancora nella sua fase acerba lo hanno dimostrato anche alcuni errori lampanti che abbiamo riscontrato in queste nostre prime prove con la nuova funzionalità.
Ad esempio, abbiamo potuto chiedere a ChatGPT search informazioni sui nuovi Mac mini e nuovi MacBook Pro da poco presentati da Apple. In questo, il vantaggio di ChatGPT search è chiaro ed evidente: con la funzione Cerca, infatti, abbiamo ricevuto una risposta con le informazioni principali sull’ultima generazione lanciata di recente.
Facendo la stessa richiesta a ChatGPT senza l’utilizzo della funzione di ricerca sul web, il chatbot ci ha parlato ancora dei MacBook pro con processori M3, M3 Pro e M3 Max e sistema operativo macOS Sonoma, considerandoli “nuovi”, evidentemente perché era l’ultima generazione disponibile quando OpenAI ha chiuso il training del modello.
Tuttavia, abbiamo trovato qualche piccola imprecisione nella risposta sui MacBook Pro e in quella dei Mac mini era sbagliato il prezzo, probabilmente perché come fonte era stata presa una testata americana. In un’altra ricerca, con una domanda sull’ultima giornata del campionato di calcio di serie A, ChatGPT search ci ha fornito i risultati delle partite, ma uno di questi risultati non era quello corretto.
Insomma, a quanto pare c’è ancora del lavoro da fare, da parte del team di OpenAI, sull’affidabilità e la precisione delle risposte. Un’ulteriore occasione per ribadire ancora una volta che non è opportuno prendere per oro colato ciò che ci racconta l’intelligenza artificiale: l’AI può sbagliare, a volte anche di grosso.
C’è di buono che ChatGPT fornisce comunque le fonti delle citazioni e i risultati della propria ricerca web, con tutti i link: il necessario compito di verifica da parte dell’utente è pertanto facilitato.
Se indichiamo nel prompt il nome di un’azienda, un’organizzazione, un’istituzione, un personaggio, un prodotto famoso, ChatGPT search tende a fornirci una descrizione generale del soggetto della richiesta, corredata spesso da immagini sfogliabili in un visualizzatore a pieno schermo, eventuali approfondimenti e dei link. ChatGPT search di solito rimanda ai siti ufficiali e le fonti della risposta per ulteriori approfondimenti e informazioni aggiornate, e questa ci sembra un’impostazione opportuna e una risorsa preziosa.
Ci sono altri due modi per avviare una ricerca con la funzione Cerca di ChatGPT.
Il primo, è partendo da una conversazione standard con ChatGPT. Dopo aver inviato il prompt e ottenuto la risposta, se desideriamo arricchirla con una ricerca sul web, possiamo fare clic sul pulsante di refresh in calce alla risposta: nel menu contestuale che si apre, che ci consente di selezionare un altro modello da utilizzare, ora c’è anche l’opzione Cerca sul web, che invia di nuovo il prompt ma stavolta con la funzione Cerca attiva.
Per chi preferisce gli shortcut da tastiera, è poi possibile semplicemente digitare uno slash (“/”) nella casella di testo del prompt e selezionare Cerca dal menu contestuale che viene mostrato.
Nel complesso, ChatGPT search agisce da assistente che attinge le sue informazioni sia dalla base di conoscenza del modello utilizzato che dal web, le elabora, le riassume e ce le presenta in modo che in modo che siano utili e facilmente fruibili, adottando se è il caso dei formati di impaginazione adatti (ad esempio tabellari), degli arricchimenti grafici (ad esempio icone), immagini di corredo e altro. Il tutto, è integrato dalle citazioni, con i link ai siti ufficiali, alle fonti e ai risultati di ricerca, in modo che l’utente possa usare la risposta come trampolino per ulteriori approfondimenti, e possa verificare ulteriormente le informazioni fornite da ChatGPT, ad esempio confrontandole con i dati ufficiali e con quelli aggiornati delle fonti utilizzate.
Questa integrazione tra ricerca web e intelligenza artificiale ci sembra possa avere enormi potenzialità, e la popolarità di Perplexity lo conferma. Con Google, il motore di ricerca si è evoluto fino a coltivare ambizioni da sistema operativo. Ora, con la diffusione su larga scala dell’AI generativa, l’intelligenza artificiale sembra voler inglobare la ricerca web. Questa prima implementazione di OpenAI non ci è parsa ancora del tutto matura, ma non è difficile prevedere una rapida evoluzione.