L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Agcom, ha pubblicato sul proprio sito il secondo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online – Speciale Coronavirus.
Nel secondo mese dell’emergenza epidemiologica in Italia, l’attenzione attribuita dalle fonti di disinformazione al Covid-19 rimane elevata, evidenzia Agcom, 37% del totale, nella settimana dal 13 al 19 aprile, pur attestandosi su valori inferiori rispetto a quelli registrati tra il 10 e il 20 marzo.
Un trend decrescente si osserva anche per l’offerta di informazione. Dopo aver raggiunto i livelli più alti sul finire del primo mese dell’emergenza epidemiologica, spiega Agcom, lo spazio dedicato dai media italiani alle notizie sul Covid-19 si attesta su valori giornalieri mediamente più bassi: 48% dal 13 al 19 aprile contro il 57% dal 16 al 22 marzo.
Sono oltre 1 milione i contenuti complessivamente pubblicati dai mezzi di informazione sull’epidemia nel secondo periodo, più di 600mila nell’ultimo mese. Torna però ad aumentare l’incidenza della disinformazione sul totale delle notizie online relative al coronavirus, evidenzia Agcom, con un valore compreso tra il 5% e il 6%.
L’analisi del contenuto testuale di tutti gli articoli di disinformazione sul Covid-19, dichiara Agcom, evidenzia l’emergere di alcune narrazioni prevalenti sull’epidemia, quali i rischi, le teorie complottiste e la cronaca, imperniate su una comunicazione basata sull’utilizzo ricorrente di termini che fanno leva sulle emozioni negative.
Dal lato degli utenti, dopo aver toccato valori molto elevati nelle settimane più critiche dell’emergenza, si registra una diminuzione delle ricerche effettuate in rete sul coronavirus, così come delle interazioni dei cittadini sui social con i contenuti inerenti all’argomento e del tempo speso nella visione di video online sul tema.
In linea generale, spiega Agcom, durante l’epidemia in Europa si riscontra un’impennata dei consumi dei servizi di comunicazione online. Nelle settimane dell’emergenza, l’Italia è il Paese che mostra i tassi di crescita più elevati sia per la fruizione di informazione online, sia per l’utilizzo di social network e siti e app di messagistica.
Anche Agcom segnala la crescita di cyber attacchi. A livello globale, rende noto l’Autorità, nei primi mesi del 2020 si rileva un cospicuo incremento di minacce e attacchi informatici, molti dei quali fondati sullo sfruttamento del veicolo socio-psicologico della pandemia in atto.
Dall’inizio dell’anno, sono stati registrati 16.000 nuovi domini Internet legati al Covid-19, di cui circa il 20% con finalità malevole.