Massimiliano Ballarin, Sales Manager di Cradlepoint (Gruppo Ericsson), spiega come l’evoluzione della tecnologia cellulare e il 5G offrano alle aziende la possibilità di scegliere e un’alternativa al Wi-Fi.
Il Wi-Fi è un tipo di wireless Local Area Network (WLAN) tradizionalmente scelto per la connettività senza fili in ambienti domestici, uffici, campus e altre strutture. La rete cellulare ha rappresentato finora la soluzione di riferimento per ambienti outdoor, telefoni cellulari e altri dispositivi, quando il Wi-Fi non è disponibile. Le due tecnologie coesistono da decenni e continueranno indubbiamente a farlo ancora per molto.
Tuttavia, cambiamenti significativi stanno impattando questa dinamica. Da un lato le reti Wi-Fi e cellulari sono state aggiornate con nuovi standard, dall’altro l’introduzione del 5G ha drasticamente aumentato capacità, copertura e velocità, riducendo la latenza. Nel frattempo, il Wi-Fi 6 si sta avvicinando alle prestazioni della rete cellulare in termini di capacità, copertura e velocità. Entrambe le tecnologie hanno i loro punti di forza e di debolezza.
Un altro cambiamento molto significativo è che, per la prima volta, la rete cellulare è diventata per le aziende un’alternativa al Wi-Fi, poiché fornisce un maggiore supporto alle applicazioni di business e a quelle mission-critical. A favorire la crescita nell’uso delle Private Cellular Network (PCN) da parte delle aziende vi sono i cambiamenti introdotti nelle politiche per lo spettro, come il Citizens Broadband Radio Service degli Stati Uniti.
Grazie alla maggiore disponibilità di spettro su licenza, le aziende possono ora gestire in autonomia le proprie PCN ed esercitare un controllo completo sulla rete.
Il Wi-Fi è certamente destinato a rimanere sul mercato, ma, grazie alle PCN e alle migliori prestazioni che questa tipologia di rete offre in termini di maggiore velocità, capacità e minore latenza, le aziende hanno a disposizione qualcosa di nuovo, mai avuto prima: la possibilità di scegliere.
In futuro, quindi, coesisteranno tre principali tecnologie wireless: cellulare pubblica, cellulare privata e Wi-Fi.
Implementazioni PCN sempre più diffuse
Basta effettuare una breve ricerca su Google per trovare numerosi esempi di reti private 5G. A dicembre dello scorso anno, Volkswagen ha dichiarato di aver implementato una PCN di livello industriale presso lo stabilimento di Wolfsburg, in Germania, per alimentare sensori IoT, veicoli connessi e macchinari.
A gennaio, la miniera di Detour Lake in Ontario, Canada, è stata la prima miniera del Paese a essere completamente connessa tramite 5G e un anno fa il porto di Seattle ha annunciato che avrebbe implementato una rete wireless privata LTE/5G in uno dei suoi terminal, allo scopo di migliorarne la gestione e le comunicazioni.
La notizia più entusiasmante per le aziende è che Wi-Fi 6 e 5G NR portano con sé miglioramenti significativi e prestazioni decisamente superiori. Il Wi-Fi 6 è dotato di maggiore capacità e velocità ed è oggi in grado di supportare 12 flussi di utenti simultanei da un singolo Access Point, fornendo ingresso e uscita multiutente 8×8 sia in uplink che downlink. Naturalmente, un maggior numero di dispositivi si connette al Wi-Fi rispetto al più recente 5G. Gli utilizzatori del Wi-Fi 6, inoltre, possono accedere a una maggiore gamma di canali: da 20 MHz a 160 MHz.
Mobilità, affidabilità, sicurezza, controllo e capacità
Tra i limiti del Wi-Fi 6 c’è l’affidabilità. Dal momento che il Wi-Fi opera su uno spettro senza licenza, la disponibilità non è garantita. Anche per quanto riguarda la mobilità, il controllo, la sicurezza e la capacità, il Wi-Fi 6 non garantisce lo stesso standard di una rete privata 5G, che offre tipicamente più velocità, larghezza di banda e sicurezza.
Anche per quanto riguarda la copertura, in molte situazioni le reti cellulari private risultano preferibili. Spesso possono coprire uno spazio 10 volte superiore rispetto al Wi-Fi tradizionale. Fornire e assicurare connettività ad aree estese, come ad esempio un porto, non è facile. Spesso potrebbe essere necessaria l’installazione di un numero estremamente elevato di Access Point Wi-Fi. C’è bisogno di impiegare una grande quantità di hardware. Al contrario, lo stesso spazio potrebbe essere adeguatamente servito da poche decine di punti di accesso cellulari privati 5G.
Queste stesse dinamiche si applicano ai campus, in agricoltura e in ambito minerario.
C’è poi la questione dell’affidabilità. Nel caso dell’automazione e della robotica o delle cosiddette Critical Machine Type Communication e Massive Machine Type Communication, la minore latenza offerta dalla connettività cellulare privata garantisce un maggiore controllo per gli utenti aziendali.
I più diffidenti potrebbero dire che lo status quo della connettività wireless rimarrà sostanzialmente invariato nel prossimo futuro. Forse. Ma le PCN offrono molti vantaggi, tra cui la modalità con cui il 5G si combina con l’edge computing, offrendo un’elaborazione dei dati quasi in tempo reale, nel punto in cui vengono creati, come ad esempio all’interno di una fabbrica o di un magazzino anziché nel cloud.
Inoltre, i recenti problemi di approvvigionamento hanno reso difficile la reperibilità dei dispositivi Wi-Fi 6E ed hanno contribuito ad aumentare la domanda di PCN. A febbraio, i ricercatori di Dell’Oro Group hanno previsto che le situazioni di shortage dei semiconduttori “porteranno probabilmente molte aziende a non adottare il nuovo standard”.
Infine, ciò che per le aziende è diventato sempre più difficile da ignorare è che con la maggiore maturità delle soluzioni cellulari private e la loro crescente capacità di supportare il 5G, l’attuale value proposition della tecnologia Wi-Fi a supporto delle applicazioni aziendali e mission critical continua a ridursi. Per le aziende questo significa avere a disposizione una maggiore scelta.