Abbiamo già avuto modo di sottolineare come Git e GitHub siano due tra gli strumenti fondamentali con cui oggi un team di sviluppatori può gestire in maniera collaborativa la creazione di codice.
In realtà il modello seguito da Git e anche da GitHub è talmente astratto che non riguarda, in linea di principio, solo il codice delle applicazioni. Le funzioni di versioning e source control si possono applicare a più semplici script, sequenze di istruzioni e persino a documenti di testo generici.
Per questo l’appeal potenziale di GitHub va oltre gli sviluppatori di applicazioni in senso stretto. La platea è più ampia ed è quindi utile capire come si creano e si gestiscono i repository di GitHub. Il requisito è semplicemente quello di avere un account associato al servizio, poi le operazioni necessarie sono poche e semplici.
Una volta eseguito il login al nostro account GitHub, il modo più semplice per creare un nuovo repository è fare clic sul pulsante New repository che si trova nella parte destra della schermata. In alternativa si fa clic sull’icona con il segno più (+) in alto a destra e si dà il comando New repository.
In entrambi i casi si arriva a una schermata con tutti i campi descrittivi per il nuovo repository. Servono ovviamente un nome e una descrizione. Questa in effetti è opzionale, ma un bravo sviluppatore deve sempre essere esaustivo. Dare al nuovo progetto una descrizione chiara e un Readme (di cui trattiamo più avanti) è un primo passo in tal senso.
La schermata per la creazione di un repository chiede poi di specificarne la natura tra pubblico e privato. Un “repo” pubblico è visibile a tutti gli iscritti a GitHub, che possono quindi anche clonarlo. Uno privato resta protetto da occhi indiscreti ma richiede anche un abbonamento a pagamento per GitHub.
Il passo successivo è definire se il nuovo repository deve essere inizializzato con un Readme (si crea automaticamente un file Readme vuoto). Questo è una sezione “leggimi” che appare in grande evidenza nella pagina principale del nostro repository.
È una parte essenziale per un repo pubblico, perché spiega dettagliatamente (o dovrebbe farlo) a cosa serve e cosa fa il codice che vi è contenuto. Se vi interessa minimamente che qualcuno della community GitHub collabori al vostro nuovo progetto, la parte Readme deve essere molto curata.
Gli ultimi due menu a tendina prima del pulsante Create repository, che crea effettivamente il nuovo repo, svolgono due funzioni opzionali ma solo apparentemente secondarie. Il primo permette di scegliere un file .gitignore da associare al repository, il secondo una licenza open source.
Il file .gitignore serve a fare in modo che quando eseguiamo il push sul repository principale di GitHub delle modifiche apportate al progetto sul nostro computer locale, alcuni file non vengano trasferiti. Si tratta di file di supporto, come quelli di log, o file di sistema del nostro ambiente di sviluppo che non ha senso replicare.
Il menu a tendina permette di scegliere un linguaggio di sviluppo e GitHub usa di conseguenza un file .gitignore di default per quel linguaggio. Se vogliamo seguire regole di filtro diverse dobbiamo creare un nostro .gitignore.
La scelta della licenza open source collegata al progetto è essenziale per i repository pubblici. Dato che sono liberamente clonabili e “forkabili”, chi prende il nostro codice deve sapere a quali limitazioni d’uso è soggetto. Definita la licenza, il repository è quasi pronto. Basta cliccare su Create repository e iniziare a sviluppare.