Le Web Stories di Google erano prima note come AMP Stories e, come suggerisce il nome, sono un formato aperto per creare storie per i siti web sotto forma di esperienze immersive a tutto schermo e con un caricamento rapido, arricchite da animazioni coinvolgenti e interazioni attivabili via tap.
Il mese scorso Google aveva annunciato che le Web Stories erano disponibili in Discover, parte dell’app Google su Android e iOS che viene utilizzata, sottolinea la società, da oltre 800 milioni di persone ogni mese.
La banda scorrevole Stories è ora disponibile negli Stati Uniti, in India e in Brasile nella parte superiore di Discover e aiuta gli utenti a trovare contenuti visivi dall’intero web. In futuro, Google ha annunciato l’intenzione di espandere le Web Stories in Discover in più Paesi e prodotti.
Oltre alle opzioni di scoperta e fruizione delle Web Stories, vengono ampliate anche quelle di editing.
Sono disponibili sempre più modi per creare Web Stories, e ora gli utenti di WordPress hanno accesso non solo a uno, bensì a due editor visuali di storie che sono integrati nel CMS WordPress: Web Stories for WordPress di Google e MakeStories for WordPress.
MakeStories guadagna anche sei nuove lingue tra cui l’italiano e si arricchisce di nuove funzionalità, tra cui nuovi modelli e righelli preimpostati. Gli sviluppatori hanno anche reso più facile pubblicare le Web Stories con un nuovo flusso editoriale che mette in evidenza elementi critici quali i metadati, gli analytics e la configurazione degli ad.
Ci sono ora molte opzioni diverse per creare Web Stories, che è possibile scoprire nella sezione Tools di amp.dev.
Le Web Stories stanno poi diventando sempre più interattive con il prossimo arrivo di quiz e sondaggi, quelli che il team di sviluppo chiama Interactive Components, funzionalità attualmente disponibili nel formato di cui si può apprendere di più nella documentazione per gli sviluppatori.
Diversi editor visuali, ha anticipato Google, sono al lavoro per introdurre il supporto per queste nuove caratteristiche avanzate, in modo che gli utenti possano utilizzarle senza che sia necessaria alcuna conoscenza del codice.