Lo fa per sviluppare il business su NetApp, che intanto rilascia il sistema Fas 2240 per il midmarket e abbassa il prezzo del sistema entry Fas 2040.
Icos si è posta l’obiettivo di aiutare chi è attualmente suo Gold partner per le tecnologie NetApp di fare il salto di qualità: diventare Platinum.
E il fornitore di soluzioni storage è ovviamente pienamente consapevole e favorevole, come ci ha spiegato il responsabile marketing di NetApp, Antonio Lupo (nella foto).
Stiamo parlando della “promozione” di sette partner selezionati a cui il distributore estense ha messo a disposizione una business unit, fatta da tre persone di back office e tre commerciali, supporto, bundle per la fascia bassa del mercato e un programma di rebate.
Strumenti che saranno utili a passare da un giro di affari di mezzo milione di euro a un milione e mezzo, obiettivo da raggiungersi anche affrontando progetti di upper midmarket, tipicamente da 100 a 150mila euro.
Funzionali al raggiungimento degli obiettivi di Icos e dei suoi gold-to-platinum partner, ma anche di quelli degli oltre 170 reseller che NetApp ha pochi giorni fa incontrato in due partner academy (a Padova e Milano), e delle migliaia di referenze in mano Computergross, saranno i nuovi prodotti di ingresso che la società ha appena rilasciato.
Si tratta del sistema Fas 2040, riprezzato verso il basso (6.150 euro) e rinforzato con quasi tutto il software di gestione disponibile, ma soprattutto del nuovo Fas 2240 (nome in codice, Vespa), un sistema da 16mila dollari, capace di 432 Tb su 144 dischi e che per il direttore tecnico di NetApp, Dario Regazzoni, è il sistema ideale per il medio mercato in quanto abbatte tutti gli ostacoli di complessità classici del mondo storage.
Veloce nel funzionamento, il Fas 2240 consente al partner di fare velocemente progetti, essendo dotato di quanto serve, lato hardware, software di gestione, protocolli. “Un cassetto di dischi con il controller”, lo definisce, buono per partire in tempi brevi con progetti di storage in ambienti che in passato sono stati sordi all’innovazione.