Tutto come previsto nella trimestrale di Cupertino. Ma se Wall Street storce il naso di fronte a risultati al di sotto delle attse, qualcuno si domanda se sia giusto rimproverare ad Apple l’assenza di “eccesso di successo”.
Malgrado il risultato fosse stato anticipato nei giorni scorsi, Wall Street non ha reagito bene, in prima battuta, alla presentazione dei risultati del’ultima trimestrale di Apple e il titolo ha registrato in prima battuta un calo superiore al 5%.
Non che i risultati siano in assoluto negativi, anzi.
Tuttavia, la crescita del 23% nel fatturato, che ha toccato quota 35 miliardi di dollari, risulta inferiore per circa 2 miliardi di dollari rispetto a quanto gli analisti si sarebbero attesi.
Parimenti, gli utili, cresciuti del 31% a 8,8 miliardi di dollari, pari a 9,32 dollari per azione, si fermano un 10% al di sotto delle aspettative.
Le ragioni di performance inferiori alle attese sono noti: da un lato un importante rallentamento delle vendite nella regione dell’Asia Pacifico, che introduce ulteriore pressione in un mercato che già risente delle crisi europea e statunitense, e dall’altro l’attendismo che sta frenando i consumatori, poco propensi ad acquistare gli iPhone attuali, in attesa della prossima release attesa per l’autunno.
Qualche voce in controtendenza, va detto, si sente: così, se da un lato il Gotha degli analisti di Wall Street storce il naso di fronte a cifre al di sotto dell’asticella, qualcuno comincia a sostenere che a Apple in realtà si stia rimproverando la mancanza di eccesso di successo, perdendo forse di vista il quadro generale e complessivo.
Se si guardano le cifre assolute, i numeri parlano chiaro.
Dal mese di marzo, quando Apple riuscì a vendere 35,1 milioni di iPhone, nel trimestre che va da aprile a giugno la società ne ha consegnati 26 milioni, al di sotto della stima già conservativa degli analisti, attestati tra i 28 e i 29 milioni di dispositivi.
Decisamente meglio la situazione si presenta sul fronte iPad: in questo caso le vendite si sono attestate sui 17 milioni di unità, in crescita dell’84% rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente.
Sostanzialmente stabile il fronte Mac.
Ne sono stati venduti 4 milioni, in crescita del 2% anno su anno.
Continua infine il calo costante degli iPod, che, on un calo del 10% si attestano a 6,3 milioni di unià.
Per quanto riguarda il trimestre ormai inizito, Apple mantene le sue stime conservative e preannuncia un fatturato di 34 miliardi di dollari e utili sui 7,65 dollari per azione, anche in questo caso al di sotto delle attese di Thomson Reuters.