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CSR, byrd: il fulfillment sostenibile è il futuro dell’ecommerce

Responsabilità sociale di impresa, in inglese CSR: è la sfida del momento (e del futuro) con cui dovranno fare i conti tutte le organizzazioni, e il mondo It non fa certo eccezione. Intervistiamo per voi i leader di settore, svelandone strategie, impostazioni e focus d’azione. La tecnologia al servizio di società più eque ed inclusive non è uno slogan privo di contenuti, ma un obbiettivo concreto.
Del resto le aspettative dei cittadini sono elevate e impossibili da ignorare:
una ricerca del World Economic Forum realizzata assieme a Ipsos ha svelato che l’86% delle persone intervistate vorrebbe miglioramenti significativi in termini di inclusività ed equità sociale.
01net ha quindi deciso di intervistare le aziende più prestigiose del mercato It, chiedendo loro in che modo è cambiato il loro modello di business per accogliere queste importanti istanze.

Ha risposto alle nostre domande Riccardo Marchica, Country Manager byrd, piattaforma digitale e indipendente di fulfillment per ecommerce.

La Corporate Social Responsibility sta determinando importanti cambiamenti nel modo di operare e produrre delle organizzazioni. Etica e profittabilità sono ancora temi opposti, oppure possono convivere con successo?

Aziende di servizi logistici come byrd permettono ai rivenditori di esternalizzare distribuzione, stoccaggio e spedizione in un’ottica di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse. I fornitori di 3PL distribuiscono infatti i costi di magazzino e del personale tra molti clienti, permettendo loro di allocare meglio le capacità di stoccaggio e di personale per l’elaborazione degli ordini. In questo senso, i nostri servizi chiave si traducono organicamente in una diminuzione degli sprechi e dell’impatto ambientale del commercio online.

(Ri)localizzando i magazzini e le catene di approvvigionamento all’interno dei diversi mercati, decentralizzando le scorte in tutto il mondo, si riduce ciò che costa di più all’ambiente: la consegna dell’ultimo miglio

Prendiamo l’esempio dei resi: nel 2020, l’importo totale dei prodotti restituiti nel settore della vendita al dettaglio ha raggiunto 635,6 miliardi di dollari in tutto il mondo. Questo dato potrebbe raggiungere la sbalorditiva cifra di 958 miliardi di dollari entro la fine del decennio. Oltre a causare un problema in termini di organizzazione e processi logistici per magazzini e rivenditori, questo ha un enorme impatto sull’ambiente. La configurazione di sistemi di logistica inversa efficienti non è alla portata di tutte le aziende; ma fornitori di 3PL con estese reti di partner possono venire in aiuto proponendo soluzioni come portali digitali in grado di informare i clienti sulle opzioni di restituzione più efficienti e ridurre la necessità di etichette cartacee, strumenti di convalida automatica degli indirizzi per ridurre i pacchi non consegnabili, e alternative come canali di riciclaggio, donazione, rivendita ecc.

In un mondo ideale, la produzione, l’evasione e la distribuzione sarebbero riuniti nella stessa area geografica per razionalizzare i costi energetici. Tuttavia, con la crescita inarrestabile dell’ecommerce e delle vendite transfrontaliere, un sistema del genere appare impossibile.

È però possibile costruire una rete di fulfillment che sia abbastanza sostenibile da diminuire il nostro impatto sull’ambiente. (Ri)localizzando i magazzini e le catene di approvvigionamento all’interno dei diversi mercati, decentralizzando le scorte in tutto il mondo, si riduce ciò che costa di più all’ambiente: la consegna dell’ultimo miglio.

Riccardo Marchica, Country Manager Italia di byrd
Riccardo Marchica, Country Manager Italia di byrd

Essere inclusivi e aperti ad ogni tipo di minoranza: un’affermazione che, in passato, è stata più dichiarazione di principio che concreta realtà. Quali sono le vostre policy da questo punto di vista?

La cultura aziendale, costruita su passione condivisa, lavoro di squadra e duro lavoro collettivo, è ciò che ci consente di perseguire la nostra missione: rivoluzionare il settore della logistica

Siamo un’azienda che dà lavoro alle persone puntando sulle pari opportunità e sul valore della diversità. Pertanto, non discriminiamo in base a religione, colore della pelle, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età, stato civile o disabilità. Sempre è e sempre sarà così. Per noi le persone contano più di ogni altra cosa e ci preoccupiamo di coloro con cui lavoriamo e di coloro che serviamo. Siamo qui per creare esperienze straordinarie e miriamo a fare le cose, ma non a spese delle persone.

La cultura aziendale conta.

In byrd, sappiamo che la nostra risorsa più preziosa sono le nostre persone: una colorata miscela di imprenditori, tecnici, geni delle vendite, giocolieri di parole ed esperti di tecnologia che capiscono il quadro generale.

Siamo cresciuti nel corso degli anni e la nostra cultura è rimasta salda. Miriamo a trasmettere l’entusiasmo dei clienti, siamo orientati al team, comunichiamo soluzioni e costruiamo rapporti di fiducia. La cultura aziendale, costruita su passione condivisa, lavoro di squadra e duro lavoro collettivo, è ciò che ci consente di perseguire la nostra missione; rivoluzionare il settore della logistica.

Al giorno d’oggi, quasi tutte le aziende affermano di lavorare in modo intelligente, non duro. Facciamo entrambe le cose. Ma è anche molto di più di questo. Lavoriamo instancabilmente per mantenere un ambiente solidale e inclusivo in cui ogni dipendente si senta accolto, apprezzato e coinvolto in attività collaborative che tirino fuori il loro lato migliore.

Soprattutto, coltiviamo il rispetto per gli impegni che tutti abbiamo al di fuori del lavoro e ci impegniamo a fornire fiducia e flessibilità per rispettarli. Per chi volesse sapere di più sulla nostra cultura aziendale e sui nostri valori: #byrdistheword.

byrd

Parlare di responsabilità sociale sarebbe impossibile senza riflettere sull’integrazione con le comunità in cui le società operano. Che progetti avete per il nostro Paese?

La sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa sono state fondamentali per byrd fin dal primo momento

Uno degli aspetti più innovativi di byrd riguarda la formazione dei suoi collaboratori logistici, selezionati all’interno del personale del magazzino scelto in ogni Paese in cui decide di operare (8 in tutta Europa a oggi). Questo significa che i nuovi collaboratori non sono costretti ad abbandonare il proprio paese per essere poi dislocati in altre region ma possono continuare a lavorare nel Paese in cui si trovano. Il personale viene inoltre formato dall’azienda in modalità fully remote.

Sul fronte dell’integrazione con le comunità, byrd supporta ufficialmente iniziative e petizioni in favore dei diritti LGBTIQ+ unitamente ad altri piccoli ma significativi accorgimenti in ambito inclusività quali l’adozione di standard di linguaggio neutri, pronomi sui biglietti da visita, bagni gender-neutral in ufficio. Ha inoltre portato avanti interviste e approfondimenti a membri del team di origine africana in occasione della celebrazione del Black History Month.

Il 3 giugno, in occasione dell’iniziativa “Pride Month” #PRIDE2022, byrd ha pubblicato una gallery sui propri canali social contenente virgolettati dei propri dirigenti C-level sul tema inclusività e diversity in azienda, accompagnati dal seguente messaggio:

Basandoci sugli impegni che abbiamo preso lo scorso anno, vogliamo partecipare attivamente alla costruzione di un mondo in cui la dignità umana sia rispettata come il bene supremo, in cui le persone non abbiano bisogno di avere paura; un mondo in cui diversità, equità e inclusività siano i mattoni fondamentali della nostra società. Come azienda, abbiamo sviluppato politiche a livello aziendale incentrate sulla promozione di un ambiente inclusivo, in cui tutti i nostri byrdies potranno continuare a crescere e a lavorare con la certezza che saranno rispettati e valutati per quello che sono. Iniziative del genere sono guidate dal nostro gruppo DEI che svolge un grande lavoro per promuovere attività di sensibilizzazione per la promozione della diversità e dell’inclusione in uno spazio di lavoro internazionale. In quanto tale, l’obiettivo di byrd è promuovere la compagnia, la creatività e l’innovazione indipendentemente dall’orientamento sessuale, dalla nazionalità o dall’etnia dei nostri byrdies. Per celebrare questa occasione, abbiamo chiesto ai nostri dirigenti C-level di condividere le proprie opinioni sull’argomento e su come percepiscano la diversità e l’inclusività presso byrd (@getbyrd). Sfoglia la galleria qui sotto per saperne di più”.

Il welfare aziendale, molto sviluppato nelle nazioni del nord Europa, ha fatto fatica ad affermarsi in modo organico in Italia. Nelle vesti di leader It, in che modo agevolate la vostra forza lavoro?

Innanzitutto in byrd esistono orari di lavoro flessibili, coordinati con precisione dal rispettivo team, e una assoluta accoglienza del remote/home working. Non tutti infatti sono più produttivi dalle 9 alle 18.

Inoltre, per creare un equilibrio lavoro/movimento, offriamo un abbonamento fitness Urban Sports Club/MyClubs a tutti i dipendenti di byrd.

I nostri uffici sono pensati per accogliere il nostro personale e dunque sono più di un semplice posto di lavoro, sia sulla Mariahilfer Strasse nel cuore di Vienna o nell’attraente Kreuzberg a Berlino. Caffè, bevande, frutta fresca, spuntini sani (e meno sani) rendono giorno più facile da affrontare. All’interno dei nostri uffici ci incontriamo volentieri per pranzare tutti insieme e per le pause dal lavoro offriamo anche corsi di meditazione.

Infine, viaggi di team building riuniscono regolarmente tutte le sedi.

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In ultimo, impossibile non parlare di sostenibilità ambientale, anche alla luce della COP26 e della fortissima sensibilità sulle tematiche da parte dell’opinione pubblica. Come avete progettato la vostra roadmap per ridurre la vostra impronta ecologica?

La sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa sono state fondamentali per byrd fin dal primo momento: è quindi naturale che ci concentriamo sulla riduzione e sulla prevenzione delle emissioni di carbonio nelle nostre attività. L’azienda è oggi pronta a rivoluzionare il settore del fulfillment e a fare da apripista nel mondo delle pratiche sostenibili e a emissioni zero.

Riteniamo che il fulfillment sostenibile sia il futuro dell’ecommerce e che l’adozione di soluzioni di fulfillment sostenibili possa apportare grandi benefici alle attività ecommerce, poiché risponde alla crescente domanda di sostenibilità dei consumatori.

Il potenziale per operazioni più sostenibili lungo tutta la catena di approvvigionamento è vasto e, se condotto virtuosamente, l’ecommerce ha le carte in regola per affermarsi come una soluzione più green di quanto non lo sia il retail tradizionale

L’aspetto più evidente in questo senso, nella nostra azienda, è sicuramente il software proprietario che ha permesso di “dematerializzare” il concetto di magazzino. Ovvero, anziché procedere con la realizzazione di un nuovo edificio proprietario, byrd ha deciso di individuare ed efficientare quanto già esistente nei vari Paesi in cui opera per la movimentazione e l’evasione degli ordini ecommerce.

Inoltre, come nel 2020 e nel 2021, e in linea con la nostra dichiarazione di intento ecologico, byrd resterà climate-neutral anche nel 2022. Quest’anno abbiamo ingaggiato la collaborazione professionale di ClimatePartner per misurare accuratamente la nostra impronta carbonica e intraprendere un altro passo verso un’operazione ancora più sostenibile.

Oltre a lavorare con la massima priorità a ridurre le nostre emissioni di CO2, ci siamo nuovamente impegnati a compensare le emissioni inevitabili sostenendo due progetti in Colombia e Brasile. Proteggendo le foreste in pericolo e favorendo l’adozione di energia eolica, siamo stati in grado di compensare oltre 450t di CO2e. Ci siamo inoltre affidati a Planetly per saperne di più sull’impronta di carbonio della nostra azienda e su come sfruttare al meglio le attività volte alla protezione del clima.

Nel quadro di questo progetto più ampio, abbiamo compensato un totale di 150 tonnellate di CO2 sostenendo due progetti individuali: il progetto Biogas nel Brabante settentrionale, nei Paesi Bassi, e il progetto REDD+ nella foresta pluviale del Borneo, in Indonesia. Inoltre, per il secondo anno consecutivo abbiamo collaborato con One Tree Planted e ci siamo uniti alla sua campagna di riforestazione in Scozia. Abbiamo donato un albero per ogni 100 spedizioni effettuate nel periodo natalizio del 2020, compensando un totale di 21,5 tonnellate metriche di emissioni di anidride carbonica. Abbiamo infine avviato una partnership con Packhelp, una piattaforma online per la creazione e l’ordine di imballaggi personalizzati per le aziende di ecommerce realizzati con prodotti ecologici e alternative agli imballaggi di plastica.

Questo approccio si declina poi in tutte le attività svolte lungo la supply chain:  i comportamenti emersi negli ultimi due anni hanno infatti imposto ad aziende e a professionisti della supply chain un rapido aggiornamento digitale ma, per quanto stimolante dal punto di vista del business, l’aumento esponenziale delle vendite online ha aggravato l’impatto ambientale dell’ecommerce.

 byrd

Il potenziale per operazioni più sostenibili lungo tutta la catena di approvvigionamento è vasto e, se condotto virtuosamente, l’ecommerce ha le carte in regola per affermarsi come una soluzione più green di quanto non lo sia il retail tradizionale. Ci sono soluzioni che possono essere intraprese da imprese di ecommerce di qualsiasi portata e che, oltre a diminuire i danni all’ambiente, hanno il potenziale di aumentare la fedeltà dei clienti, migliorare la loro esperienza e renderli più ricettivi a ricomprare (e a volte pagare di più) i prodotti.

Come riportiamo nell’ultima ricerca che abbiamo coordinato e reso nell’ebook Verso una catena di approvvigionamento per e-commerce più sostenibile queste riguardano:

A. Immagazzinamento: ridurre l’uso delle risorse naturali e l’impronta di carbonio

  1. Risparmia energia e individua fonti alternative: pannelli solari, LED, pareti verdi
  2. Opta per veicoli elettrici e ottimizza il tuo sistema di trasporto
  3. Digitalizza i processi e migliora la gestione dei rifiuti

B. Materiale da imballaggio: decostruire il packaging a vari livelli

  1. Considera la provenienza, i produttori e il materiale dei prodotti da imballaggio
  2. Adotta tecnologie di imballaggio sostenibili: carta, monomateriali, senza plastica
  3. Prendi in considerazione il processo di riciclaggio e riutilizzo

C. Licenze di imballaggio: legislazione UE ed economia circolare

  1. Rispetta la legislazione del Paese di destinazione in termini di imballaggio
  2. Licenzia e calcola la quantità stimata di materiale da imballaggio necessario
  3. Organizza lo smaltimento, la raccolta e il riciclaggio dei materiali d’imballaggio

D. Consegna: consegna last-mile e spedizione a impatto climatico zero

  1. Incontra l’offerta di metodi di consegna sostenibili per soddisfare le aspettative dei clienti di oggi
  2. Compensa l’impronta di carbonio se la spedizione a impatto climatico zero non è possibile (adottando per esempio il sistema DEKRA)
  3. Sostieni progetti e misure rispettosi del clima per compensare le tue emissioni di CO2

E. Fulfillment: costruire una rete sostenibile e automatizzare i processi

  1. Minimizza le distanze di spedizione utilizzando magazzini locali decentralizzati per l’evasione degli ordini
  2. Automatizza il processo di fulfillment per trovare l’opzione più sostenibile per ogni ordine
  3. Riduci i resi con un sistema intelligente di convalida degli indirizzi

F. Prodotto: porta la sostenibilità nella vita e nelle case dei tuoi clienti

  1. Lavora con fornitori e produttori locali per prodotti di alta qualità e sostenibili
  2. Certifica il tuo prodotto e collabora con servizi di filiera certificati
  3. Costruisci relazioni a lungo termine e sii trasparente con i tuoi clienti

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