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Da Bari a Tirana, Namex è il ponte per il traffico dati verso i Balcani

Dai suoi snodi al Sud, Namex collega scorciatoie internet dirette con l’Est Europa. E ora guarda ad Africa e Medio Oriente

Streaming online, piattaforme cloud, servizi business sia pubblici sia privati, gaming in tempo reale. La lista è lunghissima, e questi sono solo alcuni dei servizi offerti da fornitori che sempre più numerosi stanno scegliendo la strada di Internet per raggiungere i propri utenti. Milioni di utenti, che si attendono connessioni stabili, veloci e a bassa latenza, per una fruizione fluida e senza intoppi dei servizi cui accedono. Si tratta di un mercato che sta letteralmente esplodendo e nel quale gli Internet Exchange Point (IXP) stanno assumendo un ruolo sempre più importante, funzionando come veri e propri nodi di interscambio dove le diverse reti si incontrano direttamente, evitando percorsi lunghi e congestionati. Tra questi, un ruolo di primo piano è svolto da Namex, consorzio nostrano di IXP con una presenza particolarmente forte nel Centro-Sud Italia, la cui missione è di ottimizzare il traffico dati e supportare la crescente domanda di connettività nell’area mediterranea. Al di qua e al di là del mare e dei confini nazionali.

Gli Internet Exchange Point non hanno solamente il compito di ottimizzare il traffico della rete, ma sono infrastrutture che garantiscono efficienza, ridondanza e sicurezza nella trasmissione dei dati.

E Namex proprio con questo ruolo si posiziona al centro di una rete che collega Europa occidentale, Balcani ed Europa sud-orientale con le presenze strategiche di nodi come Bari, Napoli e a Tirana, in Albania, facilitando lo scambio diretto di traffico dati tra operatori locali e internazionali, rispondendo alla domanda crescente di connettività efficiente in un’area, quella dei Balcani, in forte espansione digitale.

Il ruolo degli IXP fondamentale per regolare il crescente traffico di rete

Un IXP può essere paragonato a un aeroporto digitale – spiega Maurizio Goretti, direttore generale del Consorzio Namex -. Proprio come un aeroporto gestisce il traffico aereo tra diverse compagnie, un IXP gestisce il traffico dati tra diversi operatori di rete. Le reti si incontrano qui, scambiando pacchetti di dati in modo diretto, senza dover passare attraverso intermediari lontani, con un risultato chiaro: minore latenza, maggiore velocità e ottimizzazione dei costi“.

Maurizio Goretti, direttore generale del Consorzio Namex

Gli Internet Exchange Point sono infrastrutture che permettono alle reti Internet di interconnettersi direttamente. In pratica, invece di far passare il traffico dati attraverso rotte lunghe e congestionate, gli IXP consentono alle reti di instradare i dati in modo più efficiente e veloce. Internet è ormai passato dall’essere uno strumento di nicchia negli anni ’90 a una vera e propria infrastruttura critica per utenti, aziende e interi Paesi. Oggi tutto, dall’istruzione alla sanità, dall’e-commerce alla sicurezza nazionale, dipende da connessioni stabili e veloci, per le quali le infrastrutture degli IXP diventano altamente strategiche.

E in questo contesto, Namex vuole guardare anche oltre i confini nazionali, grazie al suo snodo ANIX (Albanian Neutral Internet Exchange), fondato da Namex a Tirana nel 2018 in collaborazione con la rete accademica albanese RASH, attraverso il quale il Consorzio abilita lo scambio diretto di traffico tra operatori locali dei Balcani e i grandi content provider globali, oggi punto di riferimento per l’interscambio di flussi dati nella regione, collegando una trentina di reti.

ANIX, oltre a essere un punto di interscambio locale è un vero e proprio catalizzatore per lo sviluppo digitale della regione balcanica, che ospita operatori internazionali, tra cui Meta, Netflix e Microsoft, permettendo di avvicinare i loro contenuti agli utenti finali – sottolinea Goretti -. La velocità di accesso ai contenuti aumenta e allo stesso tempo si ottimizzano i costi operativi per gli operatori locali, rendendo le connessioni più efficienti e sostenibili. La latenza, infatti, sta assumendo un valore particolare in determinati mercati, come quelli del gaming online, la realtà virtuale o i servizi cloud, per i quali anche pochi millisecondi di ritardo possono fare la differenza. Ridurre la latenza migliora l’esperienza utente”.

Namex, un ponte digitale verso i Balcani

Benefici che il Consorzio intende portare verso i Balcani grazie ai cavi sottomarini che collegano direttamente lo snodo di Bari con Durazzo e altre località strategiche al di là dell’Adriatico, candidando Namex a essere un importante ponte per il traffico digitale dell’Est Europa.

Questi collegamenti permettono di evitare percorsi più lunghi e congestionati che passano attraverso i grandi hub del Nord Europa, tra Amsterdam, Francoforte, Londra o Parigi, dove storicamente è centralizzato il traffico dati – spiega Goretti -. Negli ultimi anni, l’asse della rete Internet europea si è progressivamente spostato verso il Sud Europa, grazie alla crescita delle infrastrutture digitali in paesi come Turchia, Grecia, Tunisia, Algeria e Marocco. Questi stati, anziché continuare a instradare il traffico attraverso gli hub del Nord, stanno sfruttando sempre più le connessioni dirette offerte dai nodi italiani, come quelli di Bari e Napoli. La crescita della domanda di contenuti digitali richiede infatti che la rete sia più distribuita, resiliente e vicina agli utenti, con il vantaggio aggiuntivo di ottimizzazione dei costi di transito. Un impatto che sarebbe positivo anche dal punto di vista della sicurezza dei dati. Avere nodi locali significa avere maggiore controllo sulle infrastrutture, riducendo la dipendenza da data center esteri e garantendo la continuità operativa anche in caso di guasti o attacchi cyber“.

Africa, e Medio Oriente. Il piano Namex per collegare il Sud Mediterraneo

Dal Sud Italia, dove è presente, Namex è così in grado di proporre tragitti alternativi, brevi, efficienti, veloci e sicuri per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Il Consorzio, infatti, sta lavorando per espandere la propria rete, esplorando nuovi mercati in Paesi come Tunisia, Libia e Algeria e rafforzando al tempo stesso la resilienza delle infrastrutture già esistenti a Bari, Napoli e Tirana.

La crescita della domanda di traffico dati nei paesi dei Balcani e dell’Est Europa è una tendenza che non può essere ignorata – conclude Goretti – e il Sud Italia è oggi in una posizione unica per rispondere a questa esigenza. Un ponte naturale per il traffico dati tra Europa, Africa e Medio Oriente grazie alla rete di cavi sottomarini che collegano direttamente l’Italia con la Grecia, la Turchia e i Balcani. Paesi come l’Albania, la Macedonia del Nord, il Kosovo e la Serbia stanno investendo sempre più nelle infrastrutture digitali per rispondere alla crescente domanda di servizi online, e l’espansione di nodi chiave come Bari, Napoli e Tirana è solo l’inizio di una crescita che coinvolgerà anche altri paesi del Mediterraneo meridionale“.

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